WelcHome Erasmus: la nuova casa per gli studenti stranieri
IL CENTRO LUOGO DI ACCOGLIENZA E RIFERIMENTO PER GLI SCAMBI INTERNAZIONALI
Un’esperienza formativa di studio all’estero, per quanto straordinaria, non ha sempre un inizio facile. Arrivare in una terra straniera. Non parlare bene la lingua, non avere un posto dove andare nè punti di riferimento. Sentirsi soli. Per risolvere queste e altre problematiche dei studenti universitari che arrivano a Parma, attraverso programmi comunitari ed extra-europei, è stata inaugurata lo scorso 27 settembre in piazzale San Francesco, l’Erasmus and International Home. La struttura è stata realizzata per dare una nuova sede all’International Office, ma soprattutto per creare un luogo da dedicare all’accoglienza, alla socializzazione e all’integrazione multiculturale.
IL PROGETTO DI UNA CASA COMUNE – Il progetto, come racconta la responsabile degli Scambi Didattici Internazionali e Accoglienza per docenti e studenti stranieri, Tiziana Cordaro, è nato dalla volontà del rettore Loris Borghi (Il rettore Borghi: “Vi racconto la mia Università”) di accogliere la richiesta di trovare spazi che siano un punto di riferimento di Ateneo per gli scambi didattici e per l’accoglienza di docenti e studenti stranieri. Studenti il cui trend di arrivi è in costante incremento, pari a circa a 3,4 punti percentuali annui. Solo nel primo semestre 2014/2015, l’Ateneo di Parma ha accolto 205 studenti Erasmus e circa altri 70-90 arrivi sono previsti per il secondo semestre, quasi a sottolineare l’importanza di avere un welcome center attivo che risponda all’esigenza di incontro tra le diverse culture.
Come ci spiega la responsabile Tiziana Cordaro: “La precedente struttura, non si prestava ad accogliere e seguire adeguatamente gli studenti in mobilità durante il loro periodo di permanenza. Il valore aggiunto di questo progetto è quello di ricreare un ambiente familiare per mettere i ragazzi a loro agio, accogliendoli in una struttura che più di uno sterile ufficio abbia i comfort di una casa.” Da questo deriva l’idea di dare alla struttura la denominazione, Home, per porre l’accento sulla sua vera funzione: il far ʻsentire a casaʼ docenti e studenti stranieri, se pur a chilometri di distanza dal proprio Paese. A questo proposito è stato fondamentale il lavoro dell’architetto Carlo Quintelli (Erasmus and International Home: il progetto raccontato dall’architetto Quintelli) , il pro rettore per l’Area Edilizia e Infrastrutture, che ha dato vita a un progetto innovativo. Dall’ingresso reso confortevole dalla presenza di divanetti colorati, alla zona ristoro, alla sala multiattività, al front office con le sue scrivanie colorate, tutto è curato nei minimi dettagli. “In questo senso la parola home – spiega l’architetto Quintelli – più che in senso letterale, va intesa quale idea di uno spazio di relazione, incontro e riferimento dedicato cui contribuisce una dotazione di arredo che riproduce gli ambienti di soggiorno di una grande casa comune.”
LE ATTIVITA’ – Gli operatori che lavorano nella struttura si occupano di seguire in toto l’iter dei ragazzi stranieri, non solo l’aspetto burocratico, ma soprattutto l’aspetto umano, per dare loro sostegno nei tanti problemi quotidiani. “In quest’ottica di problem solving – spiega la responsabile Cordaro – nasce la disponibilità volontaria di alcuni dipendenti di tenere aperta la struttura a rotazione tutti i giorni fino alle 19, per renderla un punto di riferimento a 360 gradi.”
Molteplici sono le attività in fieri per rendere l’Erasmus and International Home, un luogo d’incontro per attività culturali o di socializzazione, ad esempio, il Book Sharing, incontri formativi e culturali, seminari e tandem. Tra i diversi progetti attualmente in atto, spicca il Teaching Placement, ideato della responsabile Tiziana Cordaro e reso possibile dalla collaborazione con il Comune, che consente ai ragazzi in mobilità di insegnare nelle scuole elementari e medie la loro lingua madre e di integrarsi nella realtà cittadina e nella scuola italiana. L’interconnessione tra Comune ed Ateneo, è stata promossa anche dalla presenza del sindaco Federico Pizzarotti all’apertura della struttura che, situata nel cuore della città, permette di valorizzare una parte del suo centro storico, come evidenziato dall’architetto Quintelli: “Con Erasmus and International Home l’Università ottiene anche un obiettivo di rigenerazione urbana mettendo in relazione la piazza San Francesco, la corte bettoliana e il cortile quadriportico della Casa della Musica.”
L’inaugurazione dell’Erasmus and International Home, a cui ha presenziato anche il vescovo di Parma Enrico Solmi, in realtà rappresenta solo un trampolino di lancio per un più ampio progetto di internazionalizzazione. L’obiettivo, è quello di riunificare nella struttura i Servizi di Scambi Didattici Internazionali che si occupano di mobilità in entrata e in uscita, per incrementare gli accordi bilaterali con i partner stranieri e accrescere costantemente il numero dei ragazzi che ogni anno arrivano a Parma da circa 230 Università partner nel mondo.
di Letizia Cicchitto, Alessandro Aguzzi, Alessia Tavarone
Sono Bilingue (inglese e italiano sono più che disponibile per assistere. Detto ciò credo che tale incentivo va fatto per I studenti normali perché noi viviamo una vita anonima tra studenti. comunque apprezzo il lavoro fatto