L’Istruttoria: l’incubo nazista da oltre 30 anni in scena al Teatro Due

UN RITO CHE CONTINUA A COMPIERSI CON LA RAPPRESENTAZIONE DEL TESTO DI WEISS

LISTRUTTOIA7_LAMANNA..1Un processo per stabilire le responsabilità di chi a vario titolo è stato implicato nella organizzazione della “soluzione finale” decisa da Hitler. Una vera e propria ‘Istruttoria‘ alla quale lo spettatore è chiamato ad assistere come se facesse parte dell’uditorio. E’ il testo di Peter Weiss del 1965 che, grazie all’allestimento di Gigi Dall’Aglio per il Teatro Due,  ha dato vita ad una produzione fortunatissima che dal 1984 viene costantemente riproposta. Un momento di rito che si ripete da oltre trent’anni e che si compie a Parma in concomitanza con la Giornata della Memoria.

IL TEATRO COME DOCUMENTO – Il testo, scritto da Weiss dopo lo storico processo che si tenne a Francoforte dal 1963 al 1965 contro un gruppo di SS e di funzionari del campo di concentramento di Auschwitz, è un documento che partendo dalla storia intreccia la funzione rappresentativa del teatro. La testimonianza dei crimini commessi nei lager è resa vivida grazie alla capacità degli attori – sempre lo stesso cast dalla prima rappresentazione – di mettere davanti agli occhi dello spettatore  la profondità di dolore provato dai testimoni e di far percepire l’atrocità delle azioni commesse dagli imputati. “Sono personaggi quelli che noi mettiamo in scena, contrariamente a quello che chiedeva Peter Weiss – sottolinea il regista – . Gli attori riescono così a rappresentare una realtà concreta”. Ed è proprio la messa in scena della realtà che riesce a colmare quella inevitabile distanza che si crea tra un pubblico e dei fatti storici che si trovano ad essere ormai lontani sia temporalmente che culturalmente. “Questo si rendeva necessario – come spiega Dall’Aglio – perché gli spettatori che per primi ascoltarono le parole scritte da Weiss erano facilmente impressionabili da dati, cifre e racconti che, non essendo noti ai più, diventavano i protagonisti della rappresentazione”.  In merito a questo punto il regista ricorda che nei trent’anni di rappresentazioni il pubblico che ha visto in sala è diventato molto più informato. “I ragazzi delle scuole oggi sono a conoscenza dei fatti, ora sembra una cosa ovvia, ma trent’anni fa organizzavamo anche degli incontri prima dello spettacolo  per fornire alcune nozioni necessarie alla sua comprensione.

LISTRUTTOIA2_LAMANNA.000VIAGGIO ONIRICO NELL’INCUBO NAZISTA – ‘L’Istruttoria’ si pone come un lungo viaggio onirico, una sorta di incubo accompagnato  dalla lettura del documento di Weiss. Questo viaggio inizia per Dall’Aglio con una parafrasi di Pasolini de ‘La Divina Commedia’ di Dante (‘La Divina Mimesis’) che vuole introdurre il pubblico nell’Inferno, sotto la guida di un giudice/Virgilio che apre lo spettacolo con un “entriamo“, nel varcare la porta della città di Dite, e lo chiude con un “usciamo“, per “riveder le stelle”. In questo modo lo spettatore non ha possibilità di concludere lo spettacolo con un applauso, unica forma di purificazione dall’incubo di questo “racconto”, ma esce dalla sala straniato, con gli attori ancora in scena, per poi riflettere in una sfera del tutto soggettiva sulle proprie emozioni e sui temi emersi. Per ottenere questa partecipazione emotiva il pubblico non viene nemmeno invitato a sedersi inizialmente, ma solo dopo il primo canto, in modo da non trovarsi su un altro piano rispetto alla scena, come seduto sul divano davanti alla televisione, ma parte integrante di essa.

Istruttoria_Roberto.Abbati.1984.1Nonostante 31 anni di repliche, lo spettacolo non è uguale a se stesso nel corso del tempo, come tiene a precisare Dall’aglio. Quando abbiamo fatto questo spettacolo per la prima volta gli attori avevano la stessa età che i personaggi che interpretano avevano ai tempi della guerra, ora invece hanno più o meno la stessa età di quando testimoniarono al processo. Questo non è un aspetto di poco conto perché il vissuto degli attori è cambiato e questo è percepibile dal modo in cui interpretano i personaggi”.

UNA PRODUZIONE DIVENUTA STORIA – Il testo rappresentato dal 1984 a Parma ha fatto il giro del mondo in diversi teatri nazionali ed esteri. Una delle rappresentazioni più importanti si è tenuta all’ Habimah National Theatre di Tel Aviv in Israele (nel 2008), dove era presente anche il grande scrittore israeliano Abraham Yehoshua che ha dichiarato quanto fosse difficile mettere in scena lo sterminio, “un’esperienza estrema a cui non si può aggiungere nulla“, aggiungendo come Weiss nell’allestimento del Teatro Due fosse riuscito a trasformare “quello strazio in un poema”.
‘L’Istruttoria’ ha contribuito, anche grazie alle sue mille repliche e alla grande acclamazione del pubblico, a far ottenere alla Fondazione Teatro Due, l’attestato di Civica Benemerenza del Comune di Parma in occasione del premio Sant’Ilario, il 13 gennaio 2013. Uno spettacolo che è diventato un’istituzione a Parma e che ormai fa sold-out in breve tempo: tra i fedelissimi soprattutto le scuole che ogni anno prenotano tutti i posti disponibili pochi giorni dopo la programmazione.

 

di Vittorio Signifredi, Marco Rossi, Adriano Arganini  

Fotografie di Michele Lamanna (2014) e Maurizio Buscarino (1984)

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