Sex and The City: un ritorno da drama queens

Dopo sei stagioni in tv e due film sul grande schermo, le ragazze di New York stanno tornando, ma all'appello stavolta ne manca una

And Just Like That“: Sex and The City. Una delle serie più iconiche e longeve della televisione americana e mondiale, è pronta a tornare sul piccolo schermo – o meglio, su tutte le piattaforme digitali – con dieci nuove ed esclusive puntate dedicate alle ragazze più esuberanti e disinibite di New York.

Il trend che si è scatenato sui vari social network con l’hashtag #SATCNextChapter ha occupato le bacheche online di mezzo mondo a seguito dell’annuncio di HBO Max (nuovo servizio streaming nella Warner), ma soprattutto in coda al video promozionale lanciato sui social da una delle protagoniste: l’unica e inimitabile Sara Jessica Parker (SJP per le amiche).

 

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Il ticchettio delle dita di Carrie Bradshaw sulla tastiera che vanno a comporre la frase “The story continues…” non ha lasciato davvero scampo all’immaginazione delle centinaia di migliaia di fan, che hanno esultato e gioito con ‘reazioni’ di amore – per circa un milione e mezzo di volte – sul post.

Sex and The City: la storia continua, ma non per tutte

Nonostante la gioia condivisa da attori, produttori e grande pubblico, non è passata inosservata la mancanza all’appello di una della quattro amiche di New York. Perché se Sara Jessica Parker, Cynthia Nixon e Kristin Davis sono pronte per tornare a vestire rispettivamente i panni di Carrie, Miranda e Charlotte, non si può dire lo stesso per Kim Cattrall che non interpreterà la spregiudicata e chiacchierata Samantha Jones.

Uno dei personaggi più amati e fuori dagli schemi che il piccolo schermo abbia mai portato in superficie, la fatale Samantha farà sentire fortemente la sua mancanza nel riquadro delle attrici protagoniste. Messa spesso in luce come grande seduttrice e divoratrice di uomini, in realtà il personaggio interpretato dalla Cattrall ha maturato – e anche nascosto – numerose sfaccettature caratteriali e morali. Nel corso delle stagioni, Samantha ha dimostrato il grande potenziale femminile, tra l’emancipazione sessuale e l’indipendenza lavorativa, con una sicurezza e un portamento che la definiscono con “l’ego di un uomo imprigionato in un corpo da donna”.

Senza il suo apporto ironico e il suo carattere sagace – costellato da esplicita schiettezza – la serie tv non sarà (ahimè) più la stessa. Nonostante i lasciti, però, niente ha potuto contro la fermezza del suo non ritorno. La crepa tra Samantha e Sex and The City è veramente insanabile? Lo abbiamo scoperto.

“I’m done”: per Samantha Sex and the City finisce qui

Le voci delle diatribe tra colleghe che si sono rincorse negli anni, dalla fine della serie tv nel 2004 e passando per i due film, sono state confermate con l’arrivo di questo spin-off (o meglio, revival delle ragazze cinquantenni) a cui aderiranno solamente in tre. Protagoniste del duello fuori dagli schermi sono Sara Jessica Parker e Kim Cattrall che, a differenza dell’immagine di complicità recitata tra taxi gialli e grattacieli, non sembrano mai essere andate veramente d’amore e d’accordo.

Se da un lato dello schieramento SJP aveva espresso da qualche tempo la propensione a riprendere il ruolo della modaiola Carrie, dall’altro, una scontenta Cattrall aveva dichiarato di “averne abbastanza” già dal set del secondo lungometraggio, entrando di diritto in conflitto con le altre colleghe decisamente più entusiaste di continuare l’avventura. La ‘colpa’ della Cattrall di aver bloccato sul nascere l’idea di un terzo film a causa dell’assenza di Samantha, ha messo ai ferri corti le due attrici in maniera netta, allontanandole definitivamente.

In un’intervista a Piers Morgan nel 2017, l’interprete della mitica Samantha aveva dichiarato di aver chiuso con Sex and The City con una chiaro “I’m done“. Ha spiegato, poi, di aver agito sempre da professionista e di non essere mai stata veramente amica delle colleghe come poteva emergere dalla serie. Inoltre, come a giustificazione del “Non sarei brava a fare qualcosa che non mi va di fare”, la Cattrall ha anche proposto ai produttori di ingaggiare una collega ispanica o afroamericana (un po’ di politically correct pro integrazione) per prendere i panni di Samantha, ma con esito – evidentemente – negativo.

A puntare il dito contro di lei e a definirla una “diva pretenziosa“, ci ha pensato Sara Jessica Parker, che dopo averla indicata come colpevole del fallimento del piano di un terzo film, ha scatenato il gossip provocandola e accusandola di avidità a suon di “Chi si crede di essere, George Clooney?”. La risposta di Kim Cattrall non si è fatta attendere: “Poteva essere più carina e non farmi passare per quella cattiva” ha detto “e non è mai stata questione di soldi. Definirmi una diva è ridicolo“. Beh no, non ci sono andate leggere… e si sono visti i risultati.

Tuttavia, si può dire che entrambe – a modo loro – hanno avuto la meglio. Le amiche inseparabili proseguiranno a fare shopping tra le strade della Grande Mela, mangiando avocado toast e indossando un paio di Manolo Blahnik proprio come vent’anni fa (anche se in menopausa); ma non saranno più in quattro, il no della Cattrall è stato categorico: non un arrivederci, ma un addio.

 

di Eleonora Ciaffoloni 

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