Elisa Boschi non c’è più ma il suo ricordo vive all’UniPr con un premio studio

Yara Al Zaitr è la studentessa di 'Giornalismo e cultura editoriale' che ha ricevuto il premio per l'anno 2019/2020

Elisa Boschi, l’ex studentessa a cui è dedicato il Premio di Studio

Yara Al Zaitr, studentessa del corso di “Giornalismo e Cultura editoriale” ha ricevuto il Premio di Studio “Elisa Boschi”, promosso per l’anno accademico 2019-2020 dal Dipartimento di Studi Umanistici, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC dell’Università di Parma e dal corso di Giornalismo, cultura editoriale e comunicazione multimediale grazie al contributo dell’azienda VENTISETTE Digital Communication di Modena.

Il premio, dell’importo di 2.000 euro è stato istituito in memoria di Elisa Boschi, ex studentessa iscritta al corso di “Giornalismo e Cultura editoriale”, che ha perso la vita, in un tragico incidente automobilistico, il 18 dicembre 2018, di ritorno da una vacanza con il fidanzato. L’iniziativa è stata incoraggiata da “VENTISETTE Digital”, agenzia di comunicazione dove Elisa lavorava come social media manager: “In accordo con la famiglia di Elisa, in particolare con la mamma questa borsa di studio vogliamo ricordare una persona splendida, così da mantenerne viva la memoria, aiutando giovani motivati quanto lei a realizzare le proprio aspirazioni” ha affermato Federico Menziani, Managing Director dell’agenzia.

La cerimonia si è svolta in un’Aula Magna senza pubblico a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Tra i presenti il Rettore Paolo Andrei, Alberto Salarelli, docente di Informatica umanistica nel corso di “Giornalismo e Cultura editoriale”, Massimo Rinaldi, Direttore Creativo di “VENTISETTE Digital Communication”, Aurora Annovi, in rappresentanza della famiglia di Elisa Boschi, e la vincitrice Yara Al Zaitr.

“L’Università di Parma, rispetto ad altre realtà, – dichiara la vincitrice Yara – si impegna molto nelle comunicazioni di eventi e servizi. Per me la quarantena non ha inciso sugli studi, né negativamente né positivamente. In generale, per quanto possa sembrare strano, ho sempre avuto la passione dello studio e della ricerca quindi sia prima che dopo la quarantena ho continuato a farlo allo stesso modo, cercando di ottenere dei buoni risultati. Anche se ovviamente il fatto di non potersi confrontare con colleghi e insegnanti personalmente è stato un aspetto negativo non indifferente.”

 

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