‘Casa delirio’: la parobola da blog a libro di una mamma imperfetta

IL DIARIO ONLINE DI DALILA BONELLI 'PESCATO' DALLA CASA EDITRICE GIUNTI

In attesa dell’evento ‘Pescare in rete’, previsto per il 18 marzo 2015 e già annunciato in un precedente editoriale di ParmAteneo (“Pescare in rete: cercasi online nuovi Manzoni“), inauguriamo con questo numero la rubrica intitolata Pescare in rete.
In essa confluiranno testimonianze, casi e approfondimenti vari condotti dagli studenti del corso di Letteratura italiana contemporanea e sistema editoriale (II anno della magistrale di Giornalismo) sul tema della interazione tra web ed editoria, ma anche più in generale su altri aspetti, problemi e dati caratterizzanti l’odierno panorama editoriale.

Isotta Piazza, docente di letteratura italiana contemporanea e sistema editoriale

 

'Casa Delirio'Nell’editoria contemporanea il web contribuisce a formare nuove dinamiche editoriali e a ridefinire i ruoli tradizionali di autore, editore e lettore. Capita sempre più spesso che i lettori diventino a loro volta scrittori e grazie alla vastissima diffusione consentita dal web, riescano ad ottenere così tanto successo da essere notati da importanti case editrici.
Questo è quello che è successo a Dalila Bonelli, una giovane madre che, stanca di leggere su internet i consigli di super-donne che con una mano fanno l’uncinetto e con l’altra girano il sugo, ha deciso di aprire un proprio blog dove raccontare la vera e caotica vita delle mamme . “Ho aperto un blog – racconta Dalila – dove vengono raccolte le reali condizioni di una donna che è moglie, madre e ancora altre mille cose, ma non se ne sente neanche una cucita addosso.” Nasce così nel settembre del 2011 ‘DonnaDelirio: donne sull’orlo di una crisi di nervi’.

In poco tempo il blog ottiene un successo dilagante, tanto da essere notato da Silvia Valmori, editor della Casa editrice Giunti, che in breve propone a Dalila di trasformare il blog nel libro ‘Casa Delirio’. Avviene, infatti, sempre più spesso che le case editrici facciano scouting in rete e utilizzino il web per ricercare nuove proposte. Spiega l’editor Valmori: “Capita che blogger diventino punti di riferimento per comunità di fruitori che facilmente si trasformano nei lettori di pubblicazioni scaturite dal web. Lo scouting in rete funziona bene e finché funziona, continueremo a navigare alla ricerca di questo.”
Inoltre la rete ha il grande vantaggio di creare un network in cui autori, lettori e case editrice sono sempre in confronto diretto. Dice Silvia Valmori “Come editore seguiamo e aggiorniamo i nostri profili Facebook e Twitter, mantenendo un contatto quanto più possibile vivo con il nostro pubblico. Questo permette scambio e costituisce un laboratorio di idee in permanenza.”

Il web però è un mare magnum in cui viaggiano centinaia di contenuti senza alcuna selezione e la rete offre l’opportunità a chiunque di auto-pubblicarsi talvolta a discapito della qualità. Per questo motivo “trovare buoni contenuti e buone forme è un lavoro titanico”, come afferma la Valmori . Opinione condivisa anche da Dalila Bonelli: “Per quanto riguarda il self-publishing credo che sia la nuova frontiera dell’editoria anche se lo reputo uno strumento forse un po’ troppo ‘democratico’. Sempre più spesso mi capita di leggere dei self di cattiva qualità, dove è totalmente assente un lavoro di editing e nonostante tutto riscuotono un discreto successo. Suppongo sia dovuto alla nuova visione di lettura ‘usa e getta’ ”.

Emerge quindi il cambiamento radicale del sistema editoriale, dove sempre più spesso i lettori pubblicano, anche grazie alle piattaforme di self-publishing, i propri contenuti senza dover ricorrere alla mediazione editoriale. Nonostante ciò, il filtro editoriale rimane comunque una garanzia di qualità che permette di far emergere i contenuti migliori e, attraverso lo scouting editoriale, di portare alla luce talenti che senza il web probabilmente sarebbero rimasti nell’ombra.

 

di Alessia Tavarone, Valentina Sciarrabba e Letizia Cicchitto

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