La regina dei copia-incolla e delle ricerche facili: Wikipedia ha compiuto 20 anni
Wikipedia, croce e delizia degli studenti di tutto il mondo, compie vent’anni. La maggior parte di noi nemmeno si ricorda come fosse il mondo prima della sua comparsa, quando le ricerche scolastiche richiedevano tempi biblici e soprattutto un vero sforzo. Ora, magari non per quanto riguarda i lavori universitari, fare una ricerca in rete è diventato veramente un gioco da ragazzi: un paio di click, qualche copia-incolla, qualche parafrasi del testo et voilà, mezzo pomeriggio per un compito che prima dell’avvento di Google avrebbe richiesto una settimana di lavoro.
Wikipedia nasce nel 2001, come progetto complementare di Nupedia, nato il 9 marzo dell’anno precedente, dall’idea di Jimmy Wales, imprenditore statunitense, e Larry Sanger, laureato in Filosofia e assunto come caporedattore. A causa della rapidità di crescita del sito, però, le gerarchie si invertirono, fino alla scomparsa di Nupedia nel 2003. Oggi, con 55 milioni di voci presenti, Wikipedia è la più ampia enciclopedia mai scritta. Per arrivare a questi numeri è stata necessaria una crescita esponenziale: se nei primi anni l’enciclopedia si ingrandiva al ritmo di circa cento pagine al giorno; a partire dal 2004, invece, il numero di voci aggiunte quotidianamente era già nell’ordine delle migliaia. Il suo ‘sostentamento’ è garantito dalla Wikimedia Foundation che, attraverso le donazioni degli utenti, permetta l’esistenza e il continuo sviluppo dell’enciclopedia gratuita.
Una fonte per studenti e giornalisti, ma bisogna fare attenzione
Il professor Paolo Ferrandi, docente del corso Giornalismo in Rete e Nuovi Media dell’Università di Parma, ci ha spiegato il segreto del successo dell’enciclopedia online e ci ha illustrato i rischi di questa fonte: “Il grande successo di Wikipedia è da attribuirsi anche al fatto che gli algoritmi di Google privilegiano Wikipedia, che è quasi sempre il primo risultato di ricerca ad apparire. Il rapporto simbiotico Google-Wikipedia è una cosa giusta perché privilegia un’informazione di base, a volte generica, ma quantomeno generalmente corretta e gratuita. È un principio che premia il ‘meno peggio’, scegliendo una soluzione sub-ottimale”
La forza dell’enciclopedia più famosa al mondo è da fare risalire anche alla sua varietà di temi, che la colloca di fatto un gradino sopra la concorrenza: “Wikipedia ha voci anche su cose di cui un’enciclopedia normale non tiene conto – continua Ferrandi – come le serie tv o libri di letteratura di consumo. Il problema è che questo tipo di voci sono fatte da ‘fan’ e pertanto assomigliano più ad una fan-base che ad articoli accademici. Resta il fatto che questa sua completezza sicuramente permette di trovare argomenti altrimenti irreperibili”.
Se si vuole avere più sicurezza rispetto alla qualità delle voci, è consigliabile fare la ricerca in lingua inglese: “Le voci americane sono tendenzialmente fatte bene, meglio di quelle in altre lingue per una questione di massa critica; esiste un numero impressionante di persone che contribuiscono al sito con contenuti e correzioni. Bisogna dire che, nonostante sia un sistema aperto, funziona incredibilmente bene. È un ottimo punto di partenza, ma non un punto di arrivo. Per una tesi, ad esempio, serve un tipo di letteratura specialistica che Wikipedia non può fornire”.
A più riprese Wikipedia è stata accusata di scarsa affidabilità, anche a causa degli atti di vandalismo di cui è oggetto. Con questo termine, all’interno della comunità di Wikipedia, si intende qualsiasi alterazione dei contenuti compiuta appositamente e che ne comprometta l’integrità. Alcune voci, come quelle di alcuni politici o personaggi in vista, sono infatti spesso oggetto di modifiche con finalità ironiche/satiriche. “Va detto però che esiste comunque un controllo, il quale avviene attraverso dei bot che tengono conto delle modifiche, per evitare vandalismi frequenti su alcune pagine. Inoltre, alcune voci sono particolarmente sensibili e su queste non si può intervenire, non so se sia così ancora, ma per esempio Hitler su cui c’era una specie di embargo”
Qualunque tipo di fonte, in ogni caso, va usata con attenzione e va verificata. Con Wikipedia, che è un’enciclopedia aperta alla quale chiunque può accedere modificando alcune voci, bisogna prestare doppiamente attenzione “Il problema è che molti studenti la utilizzano come fonte autorevole e visto che è online fanno copia-incolla, anche nei lavori di tesi, senza attribuzione. Non è una scelta furba perché Wikipedia è una delle poche fonti che utilizza il presente storico e un professore attento se ne accorge subito. Essendo un progetto aperto le voci sono molto variabili come contenuto ed autorevolezza, alcune sono ben fatte perché le persone che le hanno sviluppate sono competenti nella materia, altre invece sono quasi completamente disastrose”
Se si vuole verificare personalmente la veridicità delle informazioni, basta cliccare sui riferimenti accademici a fondo pagina, ma può capitare di veder sfumare i propri tentativi di approfondimento: “Molti link che sono elencati sono link rotti, quindi molte volte è difficile andare fino in fondo alla ricerca. Sulle voci più importanti c’è un controllo maggiore, ma per gli argomenti meno importanti ci si imbatte spesso in questo tipo di problema”. Può capitare, inoltre, che i collegamenti ipertestuali siano fuorvianti, come nel caso del ‘processo delle tette’ del 2015, in cui uno dei principali amministratori del sito – chiamato Neelix – fu accusato di creare collegamenti inutili e forzati, che riconducevano spesso alla parola “tette”, per l’appunto.
Cercare informazioni online è anche il punto di partenza per la maggior parte dei giornalisti, ma sbagliare in questo campo significa fare disinformazione, pertanto l’attenzione da prestare a quello che si scrive deve essere ancor maggiore: “Dal punto di vista giornalistico – prosegue il professore – è una soluzione sub-ottimale per notizie veloci, come ad esempio nel caso si vogliano trovare informazioni su una persona morta e si voglia scrivere un articolo immediatamente. Però può succedere, ed è successo, che qualche burlone modifichi la pagina e si rischia di scrivere informazioni totalmente sbagliate. Era successo nel caso di un compositore italiano a cui erano state attribuite delle canzoni che questa persona non aveva mai scritto, tra cui Fra Martino campanaro e la notizia era uscita sulla metà dei giornali italiani. Ci sono momenti in cui la verifica è difficile da effettuare come nei casi di urgenza, ma bisogna valutare bene il rapporto velocità-qualità dell’informazione. Con un’informazione sbagliata si rischia infatti di perdere di credibilità. Per guadagnare in velocità con il fine di apparire tra i primi risultati di ricerca, si viene poi penalizzati da Google in quanto considerati fonte non attendibile. Non è facile trovare un giusto compromesso, ma in generale una verifica delle fonti è doverosa.”
Che siate studenti o aspiranti giornalisti, quindi, fate molta attenzione: Wikipedia può essere un ottimo punto di partenza, ma non usatela come unica fonte, altrimenti il rischio di fare una figuraccia è dietro l’angolo.
di Gabriele Diodati
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