Unconventional Valentine: tutte le coppie da non invidiare mai

Viaggio semiserio attraverso i secoli e gli amori tormentati più discussi di sempre

Dal profilo Facebook di Codie Kylle Tangonan

Se pensate di essere stati sfortunati a essere rimasti soli anche in questo San Valentino, forse vi ricrederete e tornerete sui vostri passi alla fine di questo articolo. Perché se a volte Cupido scaglia la freccia in maniera casuale, altre volte lo fa in un modo così infido e crudele da riuscire a creare la coppia perfetta. Talmente perfetta da farla precipitare nel baratro degli amori incompiuti e talmente contraddittoria da farci venire un diavolo per capello.

Anti-San Valentino: tutte le coppie che ci hanno lasciato l’amaro in bocca

Tra opere letterarie e vecchi film, un numero considerevole di coppie ci ha fatto piangere e mettere le mani nei capelli, ma allo stesso tempo ci ha anche fatto tirare un sospiro di sollievo per non essere nei loro panni.

Primi, al posto d’onore, non possono che esserci loro: Romeo e Giulietta. Dalla faida familiare dei Montecchi e dei Capuleti, passando per l’amore non corrisposto del buon Paride, i due innamorati sono riusciti a sconfiggere ogni ostacolo che la vita gli aveva messo di fronte, tranne l’ultimo.

Chiamatela incoscienza della giovinezza, scelleratezza, o chiamatela pazzia d’amore, ma questi due sono morti. Ovvero: una si è finta morta e l’altro, davanti al suo capezzale, si è avvelenato ed è morto per davvero. Ma non finisce qui: quando la bella e finta addormentata si sveglia, si trova di fronte lo sfacelo dei suoi amanti e che fa? Si pugnala (e muore).

“E così con un bacio io muoio”, perché è proprio così. Un bordello da film di Tarantino per un bacio, una serenata al balcone e le crisi adolescenziali di due che forse volevano solo fare un dispetto a dei genitori un po’ pressanti. Pensate un po’ che coppia…

 

Menzione speciale per i più amati degli Yacht Club, ecco Jack e Rose. Conosciutisi nel bel mezzo di una crociera da tre ore e mezzo di trama, tra il giovane Di Caprio e la nobile Kate Winslet si accende la fiamma della passione. Balli sotto coperta, dipinti di nudo (da rivedere) e collaudi di macchine d’epoca, l’artista riesce anche a far volare la sua amata indicando le uscite di sicurezza a monte di prua.

Neanche questa però, finisce bene. Perché il comandante compagno di classe di Schettino non si accorge di un iceberg a tanto così che delimita il passaggio. Tamponamento senza possibilità di constatazione amichevole e si va in fondo al mar. La storia poi la conosciamo tutti, ma forse non conosciamo la verità: la zattera era davvero troppo stretta o Rose un matrimonio così traballante non se lo voleva accollare?

Passano gli anni, ma gli amori tormentati non si sono ancora estinti, neanche nei primi anni duemila della calda California. Se vi è partita in testa la musichetta sapete già di cosa stiamo parlando: si stratta della serie adolescenziale più contorta mai messa in onda su Italia 1, The O.C. e della coppia più travagliata di sempre: Ryan e Marissa.

I temi da mettere in tavola sono tanti: le dipendenze, le condizioni economiche e familiari, il bullismo e chi più ne ha più ne metta, ma qui parliamo di amore e di questo tra una puntata e l’altra se ne vedono di cotte e di crude. I nostri protagonisti si lasciano e si prendono talmente tante volte che non si riesce neanche a contarle (anche dopo un controllo su Wikipedia).

Nel mezzo ci si mettono i festini, amici più che intimi, sparatorie, corse in ospedale e diatribe familiari mai sopite. Quando poi i due amanti tormentati si lasciano per l’ennesima volta, incontrano dei casi umani che si rivelano ancora peggio dei precedenti e le cose non si mettono proprio bene. Dopo le ennesime risse da bar e ricatti old school arriva la tragedia: il fidanzato pazzo di turno decide che la stupidità da sola non era abbastanza e quindi con una bella dose di alcol provoca l’incidente che costerà la vita alla nostra protagonista. La scena di Ryan che abbraccia Marissa morente per strada noi – all’epoca – tredicenni piene di sogni, non gliela perdoneremo mai.

 

Veramente credevate che ci fossimo dimenticati di loro? Loro che sono stati l’incubo dei nostri primi anni di liceo? Ecco a voi Renzo e Lucia, i mitici Promessi Sposi. In un paesino tra un ramo e l’altro del lago di Como nessuno avrebbe mai pensato che l’avvenente Don Rodrigo potesse mettere in ballo un’intera comunità di contadini per una donzella già impegnata.

Ma a fare il lavoro sporco ci mette i bravi e il povero Don Abbondio cuor di leone, che per impedire il matrimonio tanto invocato da Renzo richiama tutti i santi e la divina provvidenza. Non ripercorreremo la strada già tracciata e pestata da migliaia di professori di lettere, non vi parleremo dell’azzeccagarbugli o della monaca di Monza: qua parliamo di tormenti, no? Renzo e Lucia si dividono praticamente per cinquecento pagine e si ritrovano tra un problema nel bel mezzo di una catastrofe.

E qua stavolta finisce in pandemia, purtroppo per loro senza mascherine. Arriva la peste, quella brutta brutta, sembra che la fine sia arrivata per tutti e invece arriva solo per Don Rodrigo che lascia Renzo e Lucia con una lacrima sul viso e con un voto che come per miracolo viene annullato dall’Innominato. I colpi di scena non mancano nel repertorio di Alessandro Manzoni, precursore delle telenovelas più vendute nei peggiori bar di Caracas.

Allora? Probabilmente avrete cambiato idea. Ma chi ve lo fa fare di vivere tutte ‘ste tragedie? Meglio soli che male accompagnati dai.

 

di Eleonora Ciaffoloni

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