Empowerment femminile: Barbie sceglie l’Estetica Cinica

Il progetto Shero ideato da Barbie nel 2015 propone modelli di donne reali in grado di ispirare le giovani ragazze: quest’anno, per l’Italia, è la volta di Cristina Fogazzi

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8 marzo 2021, giornata internazionale dei diritti delle donne. Cristina Fogazzi, conosciuta come @estetistacinica, raggiunge un altro traguardo: diventare la Role Model Barbie per l’Italia. Lo annuncia lei stessa, tramite un reel su Instagram, che vede raffigurata la sua bambola OOAK, One Of A Kind, a bordo della Fontana di Trevi.

“Se un’estetista diventa Barbie, è un pezzetto di strada verso la libertà”

Puoi essere tutto quello che vuoi – dice l’imprenditrice bresciana ai suoi quasi 800k followers – Io un sogno così nemmeno mi ero azzardata a farlo.”. Barbie da anni ha rivoluzionato il suo aspetto, irrealistico e lontano anni luce da quello che è un corpo di donna, per promuovere un modello reale, vero, concreto di empowerment femminile. Lo scopo è quello di essere fonte di ispirazione per ogni bambina. “Il mio desiderio oggi è che davvero tutte possiamo essere esattamente quello che vogliamo, libere dal ruolo in cui spesso ci hanno messo nostro malgrado – afferma la Fogazzi – Le bambine e le ragazze di oggi hanno bisogno di modelli che le incoraggino a non abbattersi di fronte agli ostacoli e ad amare se stesse, a prescindere da qualunque modello”.

 

 

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La Fogazzi, partita come estetista e ora pilastro nel settore beauty, è seguitissima anche su Facebook con oltre 300k followers e sul suo canale YouTube. Possiede inoltre un’azienda di cosmetica, un e-commerce, un flagship store a Milano e vari corner shop in tutta Italia. L’imprenditrice racconta quanto sia importante la libertà e quanto sia difficile da conquistare. “Se un’estetista diventa la bambola più famosa del mondo è un pezzetto di strada verso la libertà”.   L’Estetista Cinica, inoltre, collaborerà con Barbie per l’associazione Bet She Can, un progetto a scopo benefico il cui goal è la rimozione degli stereotipi di genere – le famose ‘etichette’ – che colpiscono bambine e bambini fin dai primi anni di vita.

La bambola più amata e criticata del mondo: Barbie

Barbie Millicent Roberts nacque il 9 marzo 1959 come prima bambola con sembianze di una donna adulta, ideata dall’imprenditrice americana Ruth Handler. Bionda, occhi azzurri, spaventosamente magra, gambe chilometriche. Nel primo anno, vendette 350mila modelli. Da lì, non si è più fermata. La sua immagine, ispirata da Lilli, la protagonista di un fumetto a luci rosse tedesco, è stata da sempre oggetto di critiche: chi l’ha definita un inno alla chirurgia estetica, una promoter dell’anoressia, un invito ad acquistare prodotti cosmetici, uno strumento che insegna alle donne a disprezzare il proprio corpo, discriminante poiché esclusivamente bianca.

Ruth Moskov, la prima Barbie, commercializzata nel 1959

Negli anni 2000 le vendite calarono. Il modello di Barbie quindi si ripresentò sul mercato in sette tonalità di pelle, 24 acconciature diverse, 22 colori di occhi. Furono introdotti anche nuovi ideali di corpo femminile: curvy, bassa e alta. Fu un successo. La bambola più amata dalle bambine di tutto il mondo iniziò, finalmente, ad essere fonte di ispirazione di modelli reali

Ispirare l’empowerment femminile: il progetto Shero (She Hero)

Il progetto il cui goal è quello di ispirare le giovani donne nasce nel 2015  sotto il nome di Shero,  una crasi tra le parole inglesi “she” cioè lei, e “hero”, eroe, per opera della nota azienda produttrice di bambole, Mattel.  Attraverso Shero Barbie rende omaggio alle “eroine” internazionali. Esse vengono celebrate con la creazione di una bambola One of A Kind ( unica nel suo genere)  realizzata a immagine e somiglianza della donna ispiratrice.  La collezione, infatti, è dedicata a tutte quelle grandi donne che non si sono lasciate intimidire dagli ostacoli, evadendo ogni barriera di genere per inseguite il loro sogno .

La linea prese inizio con la rappresentazione di donne del calibro di Misty Copeland, ballerina statunitense, e Ashley Ghaham, modella curvy. Successivamente prosegue con Patty Jenkins, la prima regista donna a dirigere un film con un budget superiore a 100 milioni, per poi spostarsi anche sull’ambito sportivo: da Chloe Kim, la più giovane donna a vincere una medaglia d’oro nello snowboard alle olimpiadi invernali a Nicola Adams, la pugile donna di maggiore successo nel Regno Unito, fino a Yuan Tan, prima ballerina al San Francisco Ballet.

Barbie appartenenti alla collezione “Shero” e “Inspiring Women”

Dal 2018 vengono incluse anche donne italiane:  Bebe Vio, la giovane atleta paralimpica, che da sempre insegna che niente è più potente della forza di volontà per fare qualsiasi cosa. Sara Gama, calciatrice, che emerge grazie al suo talento in uno sport ritenuto prettamente maschile. Samantha Cristoforetti, la celebre astronauta, la cantante Elisa Toffoli, e ancora la chef Rosanna Marziale.

Insieme alla linea che rende omaggio alle personalità femminili del presente, è stata presentata la collezione Inspiring Women™, formata da figure che sono passate alla storia e che sono ormai leggendarie, come  Frida Kahlo, Amelia Earhart e la matematica Katherine Johnson.

“Puoi diventare tutto ciò che desideri”

La collezione Shero, si rivolge a tutte le bambine con lo scopo di spronarle a inseguire i loro sogni, “Le bambine hanno da sempre potuto interpretare diversi mestieri e carriere con Barbie, e siamo felici di proporre ora dei modelli reali per ricordare loro che possono diventare tutto ciò che vogliono”, ha dichiarato Lisa McKnight, senior vice presidente e general manager di Barbie. Questa idea viene racchiusa nello slogan “Puoi diventare tutto ciò che desideri” che accompagna le recenti campagne pubblicitarie. Come viene dichiarato infatti, nel giornale Il Fatto Quotidiano in occasione dell’uscita della Barbie dedicata alla calciatrice delle Juventus: “Le bambine devono potersi ispirare a modelli femminili nuovi e crescere sentendosi libere di assecondare le proprie inclinazioni e i propri gusti anche se sono lontani da quelli che ‘ci si aspetta’ dalle ragazze.”

Ed è proprio seguendo questo ideale che allo slogan si accompagna l’hashtag #MoreRoleModels, lanciata dalla stessa azienda Mattel su Twitter, attraverso il quale gli utenti vengono invitati a condividere i modelli femminili che sono per loro fonte di ispirazione.

Il progetto di empowerment femminile cerca quindi di elevare la figura della donna, mostrandola in modo semplice e divertente in tutte le sue sfaccettature anticonvenzionali, lontane da quelle che caratterizzano la classica Barbie, slegandola così  da quegli stereotipi che ormai da troppo tempo caratterizzano la società contemporanea.

 

di Giorgia Cocci e Anna Barbieri 

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