Instagram Under 13: è una buona idea?

Facebook sta lavorando a una nuova versione di Instagram per bambini, così da garantirgli un ambiente più controllato e sicuro

Facebook sta lavorando ad una nuova versione di Instagram per bambini al di sotto dei tredici anni per rendere i social un posto più sicuro per gli adolescenti: i social media, infatti, rappresentano sempre di più un motivo di coesione e di interazione tra molti adolescenti, ma la maggior parte di questi è spesso vittima di bullismo e molestie da parte di adulti – e non solo – che non conoscono.

Il progetto sarà guidato dal responsabile di Instagram, Adam Mosseri, che ha dichiarato: “I bambini chiedono sempre più spesso ai loro genitori se possono iscriversi ad app che li aiutino a stare al passo con i loro amici… una versione Instagram in cui i genitori hanno il controllo è quello che stiamo esplorando”.

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Com’è nato il progetto?

In risposta al tweet di Mosseri, datato 18 marzo, il vicepresidente di Instagram, Vishal Shah, ha poi dato la notizia che è effettivamente in arrivo una versione Instagram per bambini, con l’obiettivo primo di proteggere i più giovani. Lo ha confermato in un post sulla bacheca dei dipendenti di Instagram, dicendo che “il progetto ‘pilastro giovanile’ è stato considerato come priorità principale per l’azienda stessa”.

All’interno della Community Product Group, Shah è interessato a due elementi principali su cui costruire il progetto: accelerare il lavoro di integrità e privacy per garantire un’esperienza più sicura per gli adolescenti e costruire una versione che consenta loro di utilizzare Instagram per la prima volta.

L’annuncio è arrivato dopo che l’azienda aveva manifestato la volontà di aumentare ancora di più la protezione sugli utenti: questo per garantire maggior controllo sulla privacy degli iscritti dopo diversi episodi di bullismo o molestie nei confronti degli adolescenti. Questo senza far menzione di una possibile versione under 13. Attualmente, la politica Instagram richiede che per iscriversi all’app e creare un nuovo profilo si debba aver compiuto un’età superiore ai 13 anni; l’azienda però sa che, mentre una buona parte degli utenti è onesta, c’è anche un’altra parte che aggira il sistema e mente sulla propria età.

Per accertare l’età degli utenti Instagram aveva lavorato su diverse nuove funzioni: l’Intelligenza Artificiale, che indagherà su commenti e contatta poi l’utente che ha appena scritto qualcosa di offensivo chiedendogli una doppia conferma prima di pubblicarlo. Una volta ricevuta la conferma, l’utente può decidere anche di ritirare il commento o no, così il destinatario non saprà né riceverà nulla. Ciò servirà ad affrontare le aggressioni online su un doppio fronte: da un lato prevenire gli attacchi e dall’altro invece supportare chi ne è vittima incoraggiando i più piccoli a proteggere i loro account privati.

Questa nuova tecnologia è già in vigore in tutto il mondo, mentre in Italia è limitata solo allo scambio di messaggi tra adulti e minori, inviando ai giovani avvisi di sicurezza nei DM per avvisarli e dare l’opzione per terminare la conversazione bloccando, segnalando o limitando l’adulto. Stessa funzione usata anche da Tik Tok per controllare i vari account ed eliminare quelli under 13.

Restrict (letteralmente “limitare”) consente invece di bloccare in maniera discreta. Quando un utente riceve messaggi di odio, il destinatario può rendere invisibili questi commenti sgradevoli, senza che il bullo se ne accorga; vedrà quindi il suo commento o messaggio in modo regolare. In questo modo il molestatore non saprà mai di essere ignorato dal destinatario.

Il progetto Instagram Under 13 è quindi nato proprio per questo: per porre quindi fine a episodi di bullismo e molestie che molti adolescenti subiscono ogni giorno. Esso rappresenta un’area più protetta dalla legge europea sulla privacy ed è un ambiente più controllato e supervisionato dai genitori. Instagram U13 è stato patrocinato dal responsabile della piattaforma, Adam Mosseri, assieme a Pavni Diwanji, il quale è stato aggiunto al team nel dicembre 2020 dopo aver lavorato con Google supervisionando la versione YouTube Kids. Il progetto però è ancora allo stadio iniziale e non c’è  un piano dettagliato.

Instagram Under 13: sicurezza, privacy e controllo dei genitori

Se è vero che la  volontà è quella di creare un ambiente più controllato, purtroppo però è vero anche che molto spesso sono i genitori stessi che per primi espongono i propri bambini alla rete condividendo le loro foto e sono sempre loro che lasciano maggior libertà nell’utilizzare Internet senza nessun controllo.

“Da sempre i ragazzi, specialmente dalla prima adolescenza, dai 12 ai 15, hanno cercato dei modi per far quelle cose da ‘persone più grandi’. Un ragazzo di tredici anni che ha un fratello o una sorella più grandi e li vede utilizzare Instagram o vede la madre farlo, vorrà utilizzarlo anche lui”. spiega la prof.ssa Jennifer Malvezzi, docente di Estetica dei nuovi media presso l’Università di Parma.

Indirizzare bambini minori di 13 anni a dei prodotti online desta preoccupazioni determinate non solo da motivi legali, ma anche di privacy: nel 2019 la Federal Trade Commission, un’agenzia governativa americana, ha multato YouTube per 170 milioni di dollari per violazioni del Children’s Online Privacy Protection (COPPA), una legge federale americana che si applica ai minori dei 13 anni. Sono molte le piattaforme che hanno avuto diversi errori di accesso quando si è trattato di proteggere la violazioni della privacy, incluso il monitoraggio della cronologia di visualizzazione dei minori al fine di facilitare la pubblicità mirata.

YouTube ha poi annunciato che avrebbe contrassegnato i video classificabili come ‘destinati ai bambini’. Si ha bisogno delle strutture e di sistemi che limitino i danni. “C’è bisogno di strutture e social protetti per loro, non esistono regolamentazioni ben fatte a riguardo e sono anche molto difficili perché nel momento in cui vai a regolamentare gli accessi, levi quella libertà di utilizzo che in parte a sempre meno e che contraddistingue internet”, continua la professoressa Malvezzi.

La paura che un nuovo canale di comunicazione possa influenzare negativamente un’adolescente c’è ed esiste da parte dei genitori, ed è anche giustificata e normale perché “in parte cambia il loro modo di rapportarsi con il mondo e come questo faccia parte dell’esistenza. Non si deve vietare però, anzi si rischia di tagliare fuori qualcuno dalla socialità non permettendogli di usare qualcosa che hanno i propri compagni” ci ha riferito la professoressa.

Ci sono dei precedenti…non felicissimi

La versione di Instagram per i bambini al di sotto dei 13 anni segue il lancio di Messenger Kids nel 2017, un prodotto Facebook che si rivolge ai bambini dai 6 ai 12 anni. A un anno dal lancio un gruppo di 65 sostenitori della salute dei bambini ha chiesto di interrompere questa app perché secondo loro troppo dannosa per i bambini.

La Campagna dell’infanzia senza pubblicità ha dichiarato all’interno di una lettera indirizzata al CEO, Mark Zuckerberg, che “sarà anche la prima app per bambini dell’elementari ma l’uso di dispositivi e social media può essere dannoso per gli adolescenti e comprometterà il sano sviluppo dei bambini”.

Nel 2019 un bug di Messenger Kids ha permesso agli utenti più piccoli di iscriversi a gruppi con estranei, ma Facebook ha poi chiuso quelle chat che interessavano solo un piccolo numero di utenti.

Si sta vivendo un’epoca digitale fatta di social, internet e nuovi media: “Io penso che un’influenza massiccia di internet condizionerà i comportamenti del giovane del futuro, come l’influenza dei videogiochi ha influenzato la mia generazione, come quella prima con la televisione. Fa parte dell’universo che si abita, anche la ruota ha cambiato la vita dell’uomo permettendogli di spostarsi e di andare da un luogo all’altro più facilmente che con i piedi. È normale che le nuovi invenzioni cambino il modo di vivere delle persone”, conclude sempre la Malvezzi.

 

di Giulia Mastrocicco

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