Dall’Europa a furor di popolo una legge per la #GenerazioneSenzaVoto

GIOVANI IN CAMPO PER RECLAMARE IL DIRITTO DI VOTO PER CHI VIVE LONTANO DA CASA

Erasmus-aeroportoUna raccolta firme per una legge popolare che garantisca la possibilità di votare dalla sede in cui si sta svolgendo il proprio Erasmus. A lanciare la proposta è Esn (Erasmus Student Network) Italia, associazione che è presente, oltre che a Parma, in altri 50 atenei sparsi sul territorio nazionale. Il 26 e il 27 gennaio i volontari di Esn Parma sono stati nei Dipartimenti di Giurisprudenza ed Economia di Parma per raccogliere le firme necessarie per la proposta di legge di iniziativa popolare. L’hashtag lanciato sui social è #GenerazioneSenzaVoto. Lo scopo è di creare un fronte comune che coinvolga tutti gli studenti che, lontani dalla residenza per motivi di studio, si ritrovano privati del ‘sale’ della democrazia: il ‘diritto-dovere’ di voto.

“CIRCA 300 GIOVANI IN ERASMUS HANNO RINUNCIATO A VOTARE” – E’ quanto racconta Marco Ricci, membro di Esn- Assi Parma, in riferimento alle scorse elezioni europee del maggio 2014. “Hanno rinunciato per via dei costi dei trasporti e degli impegni universitari che hanno impedito a questi studenti di tornare in Italia”. Sempre Ricci tiene a sottolineare quanto la situazione necessiti di risposte concrete: “Considerando che i giovani studenti sono quelli che hanno più a cuore il futuro e i progetti della Ue, è grave che molti di loro non votino perché impegnati in programmi di mobilità in un paese europeo”. Una condizione che solo nel nostro Ateneo riguarda gli oltre quattrocento universitari che si recano all’estero ogni anno.
Ma non solo i soli, ovviamente, impossibilitati al voto. Sempre rimanendo all’interno delle mura dell’Università di Parma, infatti, più del 60% degli studenti proviene da fuori provincia e una larga fetta di essi arriva da regioni lontane come la Sicilia e la Puglia. Nonostante qualche tentativo per agevolare il ritorno nelle città di residenza in occasione della chiamata alle urne sia stato introdotto, le reali opportunità in campo sono decisamente scarse.

UNA QUESTIONE CHE SI E’ TRASCINATA PER TEMPO – La problematica dell’esercizio di voto per i ‘fuori sede’ (che si trovino in un luogo diverso da quello di residenza, sia esso in Italia o all’estero, non fa molta differenza) è un tema che è stato ripreso frequentemente negli ultimi anni. La campagna ‘IoVotoFuoriSede’ nata nel 2008, in seguito alle elezioni politiche di quell’anno, rende l’idea di quanto la strada verso l’acquisizione di questo diritto per gli studenti universitari sia tutt’altro che in discesa. Nel 2013 venne presentato un emendamento all’interno dei lavori sulla legge elettorale dal deputato di Scelta Civica, Pierpaolo Vargiu. Il blocco delle ‘larghe intese’ tuttavia, lasciò sfumare la possibilità votando contro. In quell’occasione il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi spiegò che la bocciatura era legata a motivazioni tecniche, ma che il Governo si sarebbe messo all’opera per cercare una soluzione alla questione.

locandina_gensenzvotoIL DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE – La mobilitazione promossa da Esn Parma ha quindi come scopo ultimo la raccolta delle 50.000 firme utili per poter presentare una legge popolare da sottoporre all’approvazione del Parlamento. “Semplicemente si vuole permettere agli studenti, ricercatori e lavoratori temporaneamente domiciliati all’estero di esercitare il diritto di voto tramite corrispondenza  spiega Marco Ricci. – Il testo di legge è stato redatto da esperti della nostra associazione, Erasmus Student Network, tra cui il professor Antonio Del Sole, ed è improntato al buon senso e alla praticità. Infatti riprende le modalità di voto già esistenti per gli italiani residenti all’estero e mira ad estendere il diritto anche alle categorie sopra citate”.

MIGLIAIA DI DIRITTI NEGATI – “Gli italiani che abitano all’estero possono votare. E io?” E’ una domanda che si sono posti in tanti come Noemi, studentessa universitaria originaria della provincia di Siracusa. Ora Noemi ha preso residenza a Parma ma “quando non potevo votare mi sentivo in colpa”, racconta. “Solo nel momento in cui sono potuta ritornare a votare, precisamente per le scorse Europee, mi sono sentita nuovamente una cittadina attiva“. “Pensa a quanti immigrati italiani hanno potuto votare, pure i miei zii in Canada, che della vita politica di questo paese non vogliono sapere nulla”, aggiunge sottolineando la situazione paradossale di cui è stata vittima durante il suo percorso di studi, dalla triennale alla specialistica. Cinque anni in cui Noemi, e altre migliaia di studenti come lei, non ha potuto esprimere il proprio voto semplicemente per un vuoto burocratico.

I RISULTATI OTTENUTI E QUELLI ANCORA DA OTTENERE – Avviata nel settembre 2014 la campagna #GenerazioneSenzaVoto sembra aver portato i suoi frutti. Nel voto del 26 gennaio sull’Italicum al Senato è passato quasi all’unanimità l’emendamento del senatore Pd Roberto Cociancich che consente il voto tramite posta per tutti quei cittadini italiani che per motivi di studio, lavoro o cure mediche si trovano all’estero per un periodo di almeno tre mesi. Un risultato importante che potrebbe concretizzarsi se l’Italicum venisse approvato anche a Montecitorio. “Seppur questo sia solo un primo passo, siamo orgogliosi di come il lavoro e la passione dei nostri volontari e la pressione mediatica innescata intorno alla #generazionesenzavoto, abbia influito sulla politica”, commenta Ricci.
Tuttavia, il lavoro dei ragazzi di Esn non si ferma qui: “Ovviamente nulla di concreto è stato ancora raggiunto, quindi la nostra raccolta firme continua. In particolare a Parma è attiva al Duc in Largo Torello da Strada 11. Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito dell’associazione http://www.esnitalia.org/generazionesenzavoto“.

 

di Andrea Cammarata e Luca Mautone

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