Perché “Jujutsu Kaisen” è l’anime del 2021
Ecco cosa lo rende un battle shōnen coi fiocchi
Maledizioni, stregoni, poteri sovrannaturali, combattimenti, risate: tutto questo è Jujutsu Kaisen, una delle serie d’animazione giapponese più popolari e amati dell’ultimo anno.
Adattamento del manga scritto e disegnato nel 2018 dal giovane Gege Akutami (classe 1992), l’anime ha debuttato nell’autunno 2020 e si compone di 24 episodi; è prodotto da Studio MAPPA, già noto per aver animato Dorohedoro e la quarta stagione de L’Attacco dei Giganti.
Jujutsu Kaisen è ambientato nel Giappone contemporaneo: una realtà “normale” soltanto a prima vista, nella quale le emozioni negative provate dagli esseri umani (paura, rabbia, odio, gelosia) si manifestano sotto forma di Maledizioni (anche dette Spiriti Maledetti), veri e propri “accumuli” di energia negativa che prendono le sembianze di mostri grotteschi, tormentando la popolazione, pur essendo invisibili alla maggior parte delle persone; gli unici individui in grado di combattere ed esorcizzare le Maledizioni sono infatti gli Stregoni, capaci di manipolare tale energia, ognuno con tecniche ed abilità differenti.
Qui si inserisce la vicenda del protagonista: Yuji Itadori, un adolescente allegro e determinato, che ha perso i genitori e vive assieme al nonno. Un ragazzo che possiede abilità fisiche straordinarie, tanto da essere conteso dai diversi club sportivi del liceo, e tuttavia membro del club dell’Occulto. Una vita apparentemente tranquilla, fino a quando Yuji e gli amici del club vengono a conoscenza di un potentissimo artefatto maledetto, trovato per caso vicino alla scuola e protetto da un antico sigillo: si tratta di un dito appartenuto a Ryomen Sukuna, il più potente spirito oscuro mai esistito. È a questo punto che fa la sua comparsa colui che sarà il coprotagonista della serie, un misterioso ragazzo di nome Megumi Fushiguro, incaricato di ritrovare l’oggetto maledetto: Yuji si unirà a lui per cercare di salvare i suoi amici, che nel frattempo hanno rimosso il sigillo e sprigionato la maledizione. Al culmine dello scontro, egli si vede però costretto a compiere un gesto estremo e disperato: inghiottisce il dito di Sukuna. Così facendo riesce a salvare i propri amici, ma ben presto si rende conto di non essere più il solo ad abitare il proprio corpo: Sukuna vive dentro di lui, e la sua reincarnazione è cominciata.
La vita che Yuji aveva conosciuto fino a quel momento viene completamente stravolta. Egli viene accolto all’Istituto di Arti Occulte di Tokyo, scuola frequentata dallo stesso Megumi, dove gli Stregoni imparano a manipolare e controllare l’energia malefica, al fine di sconfiggere le Maledizioni. Il vero obiettivo di Yuji, però, è quello di ritrovare tutte le dita di Sukuna (disseminate in diverse parti del mondo), così da renderne completa la reincarnazione ed eliminarlo definitivamente, anche se questo significa inevitabilmente morire con lui. Addestrato ed aiutato dal più potente Stregone di tutti i tempi, Satoru Gojo, Yuji imparerà a dominare il proprio potere, e assieme ai suoi nuovi compagni sarà protagonista di un susseguirsi di combattimenti contro nemici sempre diversi e sempre più spietati.
Sin dal suo debutto, l’anime di Jujutsu Kaisen ha ottenuto uno straordinario successo, decretato inoltre dalla vincita del Crunchyroll Anime Awards 2021 come Anime dell’anno. Riconoscimento importante, che si aggiunge al grande entusiasmo espresso dai fan sui vari social network ed alla vera e propria impennata di vendite subita dal manga, che dopo l’uscita dell’anime ha visto la pubblicazione (anche in Italia) di numerose ristampe.
Uno shōnen moderno dai toni dark
Ma a cosa si deve tanta popolarità? Apparentemente, Jujutsu Kaisen sembra essere uno shōnen, o meglio, un battle shōnen (anime/manga di azione e avventura, incentrato sui combattimenti e destinato generalmente ad un pubblico di ragazzi giovani) come tanti altri, e di tale genere presenta in effetti gli ingredienti principali: un protagonista solare ed altruista e disposto a sacrificare la propria vita per salvare coloro ai quali vuole bene, amicizia, avventura, combattimenti. Non è difficile poi individuare la presenza di diversi riferimenti ai “maestri” di questo genere, come Naruto o Bleach. Questo, però, non fa di Jujutsu Kaisen una semplice copia: anzi, è una storia che si serve dei tradizionali stereotipi dello shōnen per rielaborarli, spesso ribaltandoli.
Innanzitutto, l’ambientazione non è quella “classica” dell’anime di avventura/azione: l’atmosfera è cupa, dark, e lascia presagire un pericolo che è costantemente in agguato, anche quando non si vede. Quello di Jujutsu Kaisen è un mondo spietato e ingiusto – ma proprio per questo reale – in cui spesso è il male ad avere la meglio sul bene. Scene cruente e sanguinose, situazioni angoscianti, antagonisti sadici e cinici, farebbero piuttosto pensare ad un anime horror; tuttavia, a controbilanciare ci pensa una buona dose di umorismo, che alleggerisce l’atmosfera e rende questo prodotto adatto ad un pubblico molto ampio.
L’anime, così come il manga, presenta una caratterizzazione dei personaggi complessivamente molto buona. Non esistono personaggi “piatti” in Jujutsu Kaisen: anche quelli apparentemente meno rilevanti possiedono una personalità ben definita e ricca di sfumature. Lo stesso protagonista, che a primo impatto potrebbe sembrare stereotipato, è in realtà molto più originale di quel che sembra: Yuji non è il tipico eroe che si ritrova in molti shonen (Ichigo di Bleach, Goku di DragonBall, Gon di Hunter x Hunter, solo per citarne alcuni); egli non è invincibile, anzi, sin dall’inizio è condannato ad un destino crudele; pur essendo determinato, spesso fallisce, mostrando tutta la propria vulnerabilità. Come lui, tutti i personaggi esprimono emozioni vere, il che rende molto facile per lo spettatore affezionarsi ad essi.
Le scene di combattimento sono senz’altro uno degli aspetti più importanti di questo anime: sono presenti in quasi tutti gli episodi, ma non risultano mai noiose o eccessivamente lunghe. I combattimenti sono animati magistralmente: dinamici, ricchi di colori e di effetti sonori. Inoltre, riescono a non cadere mai nel ripetitivo, grazie a continui e inaspettati colpi di scena, che tengono incollato allo schermo anche un pubblico non appassionato di azione, spingendolo a “volerne di più”.
Quella di Jujutsu Kaisen è una storia che scava nell’animo umano. Le Maledizioni sono un prodotto dell’umanità stessa e, come tale, sono presenti in gran numero nelle aree metropolitane e nelle città più popolate, ma anche nei luoghi in cui la negatività si concentra maggiormente. Questo dà modo all’autore di aprire una riflessione più ampia su diversi temi, quali ad esempio il bullismo e l’indifferenza di molti adulti nei confronti dei ragazzi, forse denunciando implicitamente tali problemi, così attuali e comuni nella società odierna (non soltanto giapponese).
Un insieme di horror, dramma e umorismo per un prodotto che non manca mai di intrattenere. L’intento di Jujutsu Kaisen sembra dunque essere quello di rivoluzionare il genere dello shōnen, proponendone una versione più matura e più reale, rivolta ad un target molto più vasto. Se si è alla ricerca di qualcosa di originale, che mantenga vivo l’interesse senza mai cadere nel banale, questo è l’anime che fa per voi.
Jujutsu Kaisen si può guardare su Crunchyroll. La prima stagione si è da poco conclusa e, sebbene non vi siano ancora notizie certe riguardo alla seconda, è stato annunciato un lungometraggio, “Jujutsu Kaisen 0 – Il film”, un prequel della serie regolare (che adatta quindi il volume del manga), anch’esso realizzato dallo Studio MAPPA, del quale è uscito anche il trailer ufficiale.
di Alice De Luca
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