Genitori e figli…o meglio “figli d’arte”: ecco le coppie più note

Sport, cinema, televisione ospitano spesso gli eredi di grandi personaggi famosi e amati. Non tutti hanno saputo fare meglio dei genitori, ma certo qualcuno ci sta provando

Essere il figlio di un personaggio famoso e conosciuto è spesso sinonimo di grandi aspettative e critiche. Da Gassman a Enrique Iglesias, da Mick Schumacher a De Sica. Ecco quali di questi eredi ha ‘rispettato’ e continuato la linea del padre e chi invece, staccandosi dalla parentela artistica, ha deciso di seguire i propri sogni.

Figli d’arte famosi

La società tende ad avere opinioni contrastanti riguardo i figli d’arte. Spesso però, quando si parla di un cognome conosciuto – del piccolo o grande schermo ad esempio – allora è qui che entrano in gioco i ‘critici’ nati che iniziano a fare un confronto con il genitore la sua brillante carriera artistica, criticando quasi ferocemente la continuità del figlio/a che, il più delle volte, non rende giustizia al cognome del padre o non sarà mai come suo padre.

Il peso che, quindi, il figlio si porta dietro insieme alle aspettative rende il suo lavoro più faticoso del dovuto. Soprattutto quando questo decide di non seguire le orme del padre, ma di buttarsi a capofitto in un ambito totalmente diverso. E’ proprio per questo che, nonostante il giovane abbia il sostegno e il supporto economico del padre non viene visto visto di buon occhio. Aumentando inconsapevolmente le pressioni sul figlio e su quello che dovrebbe fare.

A volte però può accadere che entrambe le carriere, di padre in figlio, coincidano per importanza e continuità professionale. Il caso della famiglia Angela è senza dubbio uno dei passaggi di testimone più riuscito di sempre nel campo del piccolo schermo italiano.

Cambio di rotta per i figli d’arte

Tra i figli d’arte più conosciuti che hanno deciso di intraprendere un percorso diverso da quello del padre o della madre famosi emerge la figlia di Johnny Depp, Lily-Rose Depp. A soli 22 anni è già diventata un volto noto nel campo della moda, soprattutto dopo essere stata scelta come testimonial per la pubblicità del profumo di Chanel all’età di 16 anni ed essere apparsa in numerose copertine come Vanity Fair e Vogue. Sebbene abbia anche recitato in alcuni film non molto noti al pubblico, la sua carriera da modella sembra stia decollando nel migliore dei modi.

Un altro caso è quello di Francesco Facchinetti, figlio del noto cantante dei POOH Roby Facchinetti. Agli inizi della sua carriera, grazie anche al lancio da parte del padre nel mondo della musica, uscì con il singolo La canzone del capitano, ma non suscitò impressioni molto positive a causa, probabilmente, del confronto con le doti canore di Facchinetti senior. Francesco allora cambia radicalmente strada e inizia a condurre alcuni programmi, tra cui X FACTOR. Ad oggi è conosciuto come conduttore televisivo e consulente nel mondo dello spettacolo.

Stesso percorso, troppe aspettative?

Per quanto riguarda il mondo del cinema, tra i tanti figli d’arte che hanno deciso di continuare sulla scia di genitori ‘ingombranti’ spicca il nome della celebre attrice francese Eva Green, figlia della grande attrice Marlène Jobert, interprete degli anni ’70 con 2 David di Donatello vinti. Famosa e apprezzata non solo per la sua magistrale espressività, ma anche per il suo immedesimarsi completamente nei personaggi interpretati sul grande schermo, tra cui alcuni film del celebre regista Tim Burton.

Nel panorama italiano, tra le eccellenze del grande cinema riecheggiano due nomi, solo per citarne alcuni. Il primo, Vittorio De Sica, attore e regista del grande e piccolo schermo: uno dei pilastri del Neorealismo italiano e uno dei migliori registi di sempre. Il figlio Christian De Sica ha continuato sulla via della recitazione, noto soprattutto per i cosiddetti ‘cine-panettone’ insieme all’amico e collega Massimo Boldi. Una tipologia che forse si discosta dalla carriera del padre e che quindi rende improbabile un confronto tra i due, visto che, nonostante la recitazione in comune, i due generi si allontanano e non di poco.

Il secondo nome che ha esaltato la recitazione italiana nel mondo è quello di Vittorio Gassman, attore sia di teatro che del grande schermo, a tratti tragico ma dotato anche di grandi capacità comiche. Riuscì a sfondare anche nel mondo della televisione con l’autoironia che lo contraddistingue: tra i suoi film divenuti celebri L’armata Brancaleone.

Il figlio, Alessandro Gassman, inizia la sua carriera da attore all’età di 17 anni – studiando anche teatro – per essere poi lanciato poi sul grande schermo grazie al film Il bagno turco (1997) del regista turco Ferzan Ozpetek. Ad oggi la sua interpretazione potrebbe essere indirizzata più sulla commedia nel panorama italiano come nel film La Sacra Famiglia che ha riscosso notevoli critiche a causa di quella che è stata definita un’interpretazione quasi comica di San Giuseppe. Probabilmente un diverso modo di recitare rispetto al padre, dato forse anche dalle diverse necessità che il panorama cinematografico oggi richiede.

Per quanto riguarda il mondo della musica, il caso più discusso è stato certamente quello di Miley Cyrus. Figlia del famoso cantante statunitense di musica country Billy Ray Cyrus, la giovane talentuosa sbarca sul piccolo schermo con la serie di successo Hannah Montana proseguendo poi la sua carriera con cambi drastici (e molto discussi) sia nella musica che nel look. Spesso è stata criticata per questo nuovo e ribelle atteggiamento, che però probabilmente serviva a togliersi di dosso la figura adolescenziale che lei stessa si era creata. Nelle ultime canzoni, però, si percepisce forse un richiamo a quello che era il genere country del padre, come ad esempio la canzone Nothing breaks like a heart.

Facendo un salto nella musica spagnola non può mancare il ben noto Julio Iglesias, cantante spagnolo di fama mondiale con una rilevanza artistica che è arrivata anche in Italia, con ad esempio Una donna può cambiar la vita e uno dei suoi successi più conosciti quale Baila Morena. Uno stile musicale di stampo pop-latino tradizionale. Stile forse lontano da quello del figlio Enrique Iglesias, diventato un’icona estiva nel far ballare intere generazioni di giovani su basi dance-pop e reggaeton nella sua lingua natia. Entrambi icone della musica spagnola, ma di generazioni diverse.

Arrivando alla musica italiana certamente non può mancare Zucchero Fornaciari, il Re del Blues italiano che nella sua semplicità riesce ad arrivare a tutte le generazioni  con quel blues importato in Italia con testi profondi e fuori dagli schemi. Un marchio il suo, riconosciuto a livello internazionale, anche grazie a varie collaborazioni con personaggi di spessore come Sting. Uno stile unico nel suo genere quindi. Stile e percorso diverso invece per la figlia Irene Fornaciari, cantautrice apprezzata e nota a Sanremo per il brano Il Mondo piange. Una carriera forse in ascesa, ma di certo non incisiva quanto quella del padre.

Giovani piloti crescono

Nel mondo delle quattro ruote, in particolare della Formula 1, sono due i figli d’arte che potrebbero sentire una pressione maggiore data dal cognome paterno. Il primo è Carlos Sainz Jr, pilota automobilistico conosciuto per essere, dal quest’anno, uno dei due piloti di F1 nella scuderia Ferrari, arrivato 2° al Gran Premio di Monaco svoltosi Domenica 23 maggio. Una carriera in ascesa come quella del padre Carlos Sainz, pilota automobilistico di Rally con ben 26 gare vinte e 2 titoli mondiali guadagnati. Una passione dunque, quella delle auto da corsa che accomuna padre e figlio anche se in due tipologie differenti.

Ultimo, ma non per importanza, il pilota automobilistico con un cognome assai importante – forse il più importante –  Mick Schumacher. Vincitore della Formula 3 nel 2018 e della Formula 2 nel 2020, è membro della Ferrari Driver Academy dal 2019 ed è approdato nell’ambita Formula 1 con la Haas F1 Team.

Sebbene le gare del primo anno in F1 non siano delle migliori, ci sono molte aspettative riguardo il suo futuro e forse anche un possibile passaggio in Ferrari il prossimo anno. Tutto fa pensare che ci sia del potenziale in lui data anche l’importanza del cognome. Infatti, il padre Michael Schumacher, tragicamente ex pilota con alle spalle 7 Mondiali e 91 gare vinte, è stato la punta di diamante della Scuderia del cavallino che ha fatto sognare milioni di tifosi per anni.

di Simona Gallo

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