Dalla Subaru Baracca a Tik Tok: la comicità oggi dura 30 secondi

Gli anni '90 di Aldo Giovanni e Giacomo sono lontani, ora spopolano video anonimi in playback che scorrono velocemente sul telefono

Siamo alla fine degli anni ’90, quando tra i ‘cinepanettone’ e gli Eiffel 65 mi ritrovavo a passare le serate guardando alla tv gli spettacoli di Aldo, Giovanni e Giacomo con la mia famiglia. Sebbene non capissi tutte le battute a causa della giovane età, quando iniziava lo spettacolo era sempre una festa.

I loro spettacoli, rigorosamente dal vivo, erano infatti pieni di sketch comici e scenografie quotidiane che diventavano il centro di tutto quello che sarebbe accaduto pochi minuti dopo. Frasi semplici, ma eterne come la roccia franabile – e non friabile – perché frana, non è che fria!  o espressioni facciali su un’opera d’arte – forse ‘ciulata’ – di Jean Folon, ”il grande maestro del coinvolgismo che in pratica se n’è lavato le mani e non ha fatto un cavolo così la gente ci vede quello che vuole”. Situazioni più che normali, ricreate e stravolte da frasi che, probabilmente, nella realtà non avremmo il coraggio di dire.

Infatti, chi non si ricorda della mitica Zia Caterina alias Giovanni Storti vestito come una nonna del sud che preparava la salsa di pomodoro in campagna, con un bel vestito a fiori, una bandana e quel meraviglioso viso che rendeva tutto ancora più surreale. Oppure chiunque davanti ad una bottiglia d’acqua non gli fosse venuto in mente di chiedere: “Acqua, acqua gassata a garganella”.

Certo sono battute semplici e all’apparenza con nulla di che, ma queste frasi, inserite in un contesto ben preciso con movimenti e mimica fuori dal comune che solo il trio poteva creare, facevano scaturire risate e divertimento. Una comicità a cavallo tra due secoli tipica di quegli anni.

Foto della pagina Facebook Il Socio ACI

Trasmessi in prima serata, gli spettacoli del trio comico sono i predecessori di programmi di intrattenimento comico come Zelig e Colorado che facevano passare alle famiglie italiane serate all’insegna della comicità.

Bei tempi quelli! Oggi è cambiato tutto.

Una sera mi sono seduta sul divano e ho scoperto che Zelig non sarebbe più andato in onda. Certo, non tutti i comici mi facevano ridere, ma almeno rappresentava una televisione di intrattenimento sano e divertente per le famiglie. Poi, dopo qualche anno, è stata la volta di Colorado: ormai un insieme di comici social capaci solo di registrare video da mostrare in puntata – ovviamente registrata anche quella. Da lì ha smesso di essere trasmesso anche quello. Addio serate all’insegna della comicità da passare in famiglia.

Ormai si sta tutti davanti a uno schermo e inevitabilmente anche la comicità si è spostata sullo smartphone o su un pc. Una comicità 2.0 che non sempre viene capita a pieno, come la comicità dei film in bianco e nero di una volta.

È vero, i cambiamenti fanno parte della società e dell’essere umano. Sicuramente anche io non potrò capire del tutto alcuni film vecchio stile che vedevo la domenica con mia madre su rete 4, proprio perchè avevano una comicità tipica del secolo scorso.

Però mi facevano ridere, questo è poco ma sicuro. Totò infatti o anche Carlo Verdone agli inizi della sua carriera creavano fraintendimenti in situazioni reali e grottesche, ma con molta semplicità e professionalità. Ok, adesso direte che su quel canale trasmettono film vecchi – nel senso negativo del termine -, è vero, ma è anche vero che ci sono alcuni film che hanno fatto la storia del cinema e della comicità italiana.

Oggi è cambiato il modo di far ridere e soprattutto cosa fa ridere le persone. Infatti sempre più ragazzi sulla piattaforma cinese Tik Tok si divertono a fare video in cui raccontano aneddoti dell’infanzia o dell’adolescenza, spesso usando il playback con la frase di qualche comico o tratti da vari show televisivi e film.

Si imposta il filtro, l’audio da usare in sottofondo, si rallenta la velocità per poter scandire bene tutte le battute ed ecco a voi un fantastico video comico che si mischia e confonde ad altri milioni di video online. Per non parlare di quelli che tagliano parti di altri video in cui affiancano la loro reazione, come se a me potesse fregare qualcosa di come reagisce una persona a me sconosciuta. Insomma, la comicità ha la durata di 30 secondi per poi passare al video successivo.

E i comici vecchio stampo, non ci sono più? Quei pochi che esistono o resistono, tendono a raccontare vicende che richiamano situazioni di stampo esplicitamente sessuale o blasfemo con un linguaggio forse troppo volgare, per cercare di far ridere le fasce d’età più adulte dimenticandosi dei bambini. I monologhi di questi comici sono sempre più lunghi in cui raccontano tutto e niente, dimenticati nel momento stesso in cui si spegne la tv o si chiude la finestra di YouTube.

Non tutto è perduto, però. Ci sono comici di vecchio stampo che continuano a far ridere come Brignano, Antonio Albanese e gli stessi Aldo Giovanni e Giacomo. Comici che hanno costruito i loro personaggi anni fa e riescono a mantenerli, seppur con qualche difficoltà. Altri invece riescono a districarsi in questa nuova comicità social come Checco Zalone o Angelo Pintus che, con battute e riferimenti a situazioni di vita quotidiana, riescono a far ridere intere famiglie nel piccolo e grande schermo.

Anche i film di Aldo, Giovanni e Giacomo oggi non riescono a riscuotere lo stesso successo dei fantastici – e storici –  Tre Uomini e una gamba o La leggenda di Al John e Jack. Vi siete chiesti perché? Proprio perché è cambiato il modo di ridere delle persone. Sicuramente il povero Ringhio sarà rimasto impresso nella memoria e nei cuori di molti, proprio perché la comicità era un qualcosa che sarebbe rimasto nelle menti degli spettatori. Adesso è diventata effimera. Si ascolta una battuta, si guarda un video e si passa a quello successivo dimenticandosene.

In questa realtà passeggera allora non resta forse che aggrapparci a quelle frasi iconiche che hanno segnato la grande comicità italiana. La comicità genuina e ‘sempliciotta’ del passato che resterà nel cuore delle persone che l’hanno vissuta, ognuno con un attore o film preferito. Il cambiamento è parte integrante della società, certo, e non può essere fermato, ma il modo in cui si ride potrebbe essere la sostanza più umana che ci identifica maggiormente, in tutte le sue diversità. Perché in fin dei conti Non è importante che tu sei un crotalo o un pavone, l’importante è che se muori me lo dici prima.

di Simona Gallo

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