Ministro Giovannini: “Per un’Italia più sostenibile, equa e resiliente serve un cambiamento culturale tempestivo”

Il ministro è intervenuto al summit 2021 di Italia smART Community che si è tenuto a Parma

L’Italia è uno dei posti in cui trovare un vasto patrimonio, artistico, architettonico, umanistico, scientifico, paesaggistico ed eno-gastronomico. Queste ricchezze, vanno spesso incontro a delle problematiche di valorizzazione del patrimonio culturale, quando potrebbero invece generare più turismo e occupazione, in modo da poter usufruire di questa ricchezza nel miglior modo possibile.

Italia smART Community si occupa proprio di questo, cioè creare una collaborazione sinergica tra le istituzioni, le imprese, le associazioni, le università, sfruttando le nuove tecnologie dell’informazione capaci di coniugare sviluppo economico, ambientale e sociale. Un progetto con l’obbiettivo di promuovere il cambiamento e l’innovazione urbana, cercando di inserire il cittadino al centro di una città realmente intelligente, utilizzando tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali e dei territori con maggior affluenza di turismo.

In uno degli eventi organizzati da Italia smART Community durante il summit 2021 – che si è tenuto a Parma presso palazzo del Governatore – in collaborazione con “Eco in città” e Pentapolis Onlus, è intervenuto con un videomessaggio il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. 

Il ministro, come aveva già fatto all’interno del suo libro “L’utopia Sostenibile” (pubblicato nel 2018), sostiene che “la trasformazione del nostro sistema socioeconomico, in un sistema sostenibile, richiede sopratutto il cambiamento culturale. Credo che una riflessione sul cambiamento in corso, verso un futuro più sostenibile, sia non solo doveroso ma sopratutto tempestivo”. 

Aspetto altrettanto significativo portato da Giovannini riguarda la vita post-Covid19, che ha cambiato il modo di percepire il nostro futuro: “La crisi da Covid-19 ha colpito duramente tutti noi, alcuni più duramente di altri e dunque uno dei rischi è che questo dramma possa produrre la perdita di una prospettiva di futuro in tante persone. Già dall’anno scorso avevamo identificato questo come rischio reale, suggerendo una serie di interventi. Oggi che si torna a una certa normalità, con tutti i rischi legati alle varianti, ci si accorge che il tema del disegno di futuro è un tema per l’oggi e non per il domani. E’ un tema per cui molte persone chiedono risposte. Se l’Unione Europea ha dato chiaramente, con il Next Generetion Eu, la direzione da seguire nei prossimi anni, ogni Paese è però chiamato a declinare questi principi nelle proprie realtà territoriali”. 

Giovannini ha anche ricordato che il titolo del documento della presidente Ursula von der Leyen e Charles Michel, subito dopo la crisi si intitolava “Per un’Europa più sostenibile, equa e resiliente”, sottolineando ancora una volta che per costruire un’Italia più sostenibile, equa e resiliente, abbiamo bisogno di questo cambiamento culturale.

Questo cambiamento “ha che fare in primo luogo con la dimensione intergenerazionale, – conclude il ministro – abbiamo scoperto con la crisi in atto quanto una crisi come questa possa colpire le generazioni in modo diverso e quanto la coesione sociale derivi dalla nostra capacità di connette le diverse generazioni. Ma l’altro elemento altrettanto importante è l’interconnessione tra l’economia, la società, l’ambiente e le istituzioni. I principi dell’Agenda 2030 Onu per lo sviluppo sostenibile sono divenuti più drammaticamente presenti a tutti noi ed è questo lo sforzo che dobbiamo fare, sopratutto nel momento in cui ci apprestiamo come paese a modificare la Costituzione, introducendo il tema dello sviluppo sostenibile e della giustizia tra generazioni tra i nostri principi fondamentali“. 

di Simone Puccio

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