“Pigliare occhi, per aver la mente”: gli illustratori raccontano il legame tra parole e immagini

Lilybris, Antonio Federico, Ernesto Anderle e Marcello Toninelli si raccontano al Festival della Parola a Parma


Il Festival della Parola è giunto ormai all’ottava edizione, e quest’anno ha come filo conduttore Dante Alighieri, figura universale di poesia e umanità.

Tra i vari eventi in calendario, domenica è stata l’occasione di  “Pigliare occhi, per aver la mente” – titolo che prende la frase dal canto XXVII del Paradiso – per parlare del valore che si crea dal rapporto tra parole e immagini.

Illustratori, vignettisti, artisti visuali, fumettisti hanno contribuito, ciascuno a proprio modo e tramite la loro arte, a rendere questo periodo pandemico un po’ più sereno, cercando di rubare una risata, farci commuovere, trasmettere importanti messaggi anche con un semplice schizzo. E così sono stati ospiti della serata Lilybris, Antonio Federico, Marcello Toninelli e Ernesto Anderle (Roby il Pettirosso).

A presentare l’evento è stata Caterina de Nisco, illustratrice di “Ti prendo in parola” – nato da un’idea di Cesare Pastarini – un libro che illustra 200 parole che si volevano salvare dal periodo Covid-19, scelte da adulti e bambini. Il libro lo si può ancora trovare con la Gazzetta di Parma. Il ricavato delle vendite sarà destinato a chi queste parole non può udirle, pronunciarle o vederle.

Ma cosa sono le parole? Cecilia Roda, in arte Lilybris, autrice del libro “Sette giorni al mese” a questa domanda risponde quanto per lei siano importanti. “Il mio omino/a ha un tratto molto semplice perchè per me la cosa più importante è andare all’essenzialità e alla semplicità delle cose. Il tratto è quello che richiama il mondo dei bambini. Un mondo che ogni tanto credo sia giusto che ognuno di noi riscopra, con tutta quella parte emotiva che abbiamo vissuto da piccoli”. E le parole quindi diventano essenziali nei disegni di Lilybris, “fanno da corollario a un disegno semplice con un ‘omino democratico’ – come lo definisce l’autrice – in cui tutti ci si possono ritrovare”.

Durante l’emergenza sanitaria l’autrice ha dato vita a uno dei capitoli del suo ultimo libro che si intitola “Parole da non dimenticare” dove traspare “il loro valore, la necessità di farle nostre, di riappropriarcene e poterle condividere”.

 

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Antonio Federico, autore del libro “L’umanità cercata ed illustrata” spiega invece come per lui “l’artista” debba essere il “testimone del tessuto sociale”, ovvero essere in grado di far passare un messaggio importante, nel modo più immediato possibile, ma che sopratutto arrivi ai giovani. E poi continua dicendo che dovremmo un po’ tutti guardare verso un’altro punto di vista, quello dell’arte: “Credo che l’arte a mio avviso, abbia il compito anche di educare, da insegnante è quello che cerco di fare ogni giorno con i miei ragazzi”.

Da martedì 13 luglio al circolo Pro Parma è in programma una mostra personale con le opere di Antonio Federico  Art: “L’umanità Illustrata”. La mostra sarà visitabile fino al 31 luglio e si compone di diciotto storie per diciotto giorni, per riflettere sul senso della vita. Ciascuna delle opere è accompagnata da un quadro testuale, che condurrà il visitatore in un intenso percorso emotivo. “Amo l’idea di parlare con le persone, conoscere le loro storie, in modo da poterle raccontare e sopratutto illustrare”.

 

 

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Marcello Toninelli è invece illustratore che ha dedicato molto lavoro e tempo a Dante Alighieri, è infatti l’autore dell’ormai celebre “Dante. La divina commedia a fumetti”. “Dante a fumetti mi accompagna ormai da cinquant’anni, è nato sui banchi di scuola, durante le spiegazioni della professoressa. Per stare attento scarabocchiavo, ed è qui che nasce graficamente con le prime battute”.

Il libro ha avuto la sua prima pubblicazione nel 1969 su una rivista che ha chiuso poco dopo. Successivamente, dopo essere stato pubblicato varie volte e dopo aver aggiornato l’opera, ne è stata ripubblicata un’altra versione nel 1993 su “Il Giornalino”, un settimanale per ragazzi, fino ad arrivare a un’edizione finita ed aggiornata in tutte le librerie. “Per me la parola è importante che sia semplice, in modo da raggiungere più persone, cosi come ho reso semplice un’opera complessa come  “La divina Commedia”, appassionando migliaia di giovani lettori”.

A settembre uscirà un’altra opera di Marcello Toninelli, un esperimento ironico che immagina Dante, che ritorna negli inferi. “Cogliendo l’occasione del settecentenario, mi sono divertito, a raccontarlo in terzine di endecasillabe, in cui ogni canto è in poesia, imitando in modo ironico la scrittura di Dante, in una versione a fumetti che si chiamerà “Dante 2.0. Ritorno al futuro””.

Ultimo ospite, e non per importanza, Ernesto Anderle, autore del libro “Hedera”. Creatore dei personaggi Roby il Pettirosso e Vincent Van Love. Anderle spiega come in realtà lui sia una persona molto riservata, ma che tramite la sua arte e i suoi personaggi riesca a non esserlo: “Il mio personaggio mi ha aiutato molto, è come una sorta di tramite. Non amo espormi perché non è il mio carattere, invece il Pettirosso mi permette di farlo: un simbolo di rinascita che mi accompagna ovunque io vada”.

 

E poi ancora riflette sul potere delle immagini: “La mia missione non è quella di sensibilizzare, la mia è più una necessità di trasmettere quello che mi passa per la mente, ma sopratutto avere una risposta dalle persone che mi seguono”.

“Hedera”, che è stato pubblicato da poco, nasce dalla passione di Anderle per la campagna inglese, che si sposa con il gusto per il gotico: “Un insieme di emozioni che avevo dentro e che sentivo la necessità di far emergere”.

 

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di Simone Puccio

 

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