Trent’anni di “Thelma & Louise”, film manifesto dell’emancipazione femminile

La pellicola di Ridley Scott non viene scalfita dal tempo e le due attrici protagoniste si ritrovano per celebrarla

thelma e louise

©Metro Goldwyn Mayer

Presentato fuori concorso al 44esimo Festival di Cannes, Thelma & Louise è uscito nei cinema statunitensi nel maggio del 1991 mentre in Italia a settembre dello stesso anno. Su sei nomination agli Oscar (tra cui quelle per il regista Ridley Scott e per le attrici protagoniste Susan Sarandon e Geena Davis) la pellicola ha vinto l’Academy Award per la migliore sceneggiatura originale (Callie Khouri). Il film è un road movie al femminile e simboleggia ancora oggi le angherie e i soprusi che le donne sono costrette a subire. Il film nel tempo è diventato un vero e proprio cult entrato nell’immaginario comune per via di scene memorabili, su tutte l’iconico finale, metafora sul non accettare più di sottostare a regole maschiliste, in una sorta di chiave anticipatrice del movimento MeToo.

La trama della pellicola

Thelma Dickinson (Geena Davis) e Louise Sawyer (Susan Sarandon) sono due amiche insoddisfatte della loro vita: Louise è una cameriera che ha una relazione deludente con Jimmy Lennox (Michael Madsen), mentre Thelma è la moglie trascurata di un uomo sessista, Darryl (Cristopher McDonald). Le due donne decidono di lasciare la città per trascorrere un piacevole weekend in montagna, viaggiando a bordo della Ford Thunderbird di Louise. Dopo una serata passata in un locale country western un uomo cerca di violentare Thelma nel parcheggio, Louise difende l’amica e, furiosa per le parole ingiuriose dell’individuo, lo uccide con un colpo di pistola. Convinte che le testimonianze dei clienti non eviterebbero un processo sfavorevole, le due amiche pianificano di raggiungere il Messico, per loro un luogo di libertà, dove poter iniziare una nuova vita. E faranno di tutto per ottenerla. A corto di soldi, Louise chiede a Jimmy di consegnarle tutti i suoi risparmi tramite un’agenzia di Oklahoma City e le due donne partono immediatamente a bordo della loro macchina.

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©Metro Goldwyn Mayer

Nel tragitto, però, Thelma si fa ingenuamente ammaliare dall’autostoppista J.D. (Brad Pitt) che, dopo una notte di passione, le ruba il denaro che avevano recuperato. Per riparare al danno, Thelma architetta al volo una rapina in un supermercato, ignara di essere ripresa dalle telecamere. L’ispettore Hal Slocumb (Harvey Keitel), che si stava già occupando del caso della sparatoria nel parcheggio, con l’arresto di J.D. conferma ogni sospetto sulle due donne e apprende della loro volontà di andare in Messico. Sulla strada per il confine, le amiche si imbattono in un rozzo e triviale camionista e si ribellano, punendolo e sparando al suo camion, che esplode sotto i colpi della pistola. Durante una chiamata a Louise, l’ispettore Slocumb dimostra di tenere veramente alle due e promette loro che, qualora si fossero consegnate, avrebbero avuto un trattamento di favore. Thelma e Louise, però, continuano con la loro fuga, fino a quando non si trovano davanti al baratro che argina il Grand Canyon. Senza alcun desiderio di passare la vita in prigione e indesiderose di subire altre ingiustizie e persecuzioni, decidono di non arrendersi mai, continuando per il loro tragitto: sempre avanti, sempre insieme. Allora si guardano, si danno un bacio, si stringono la mano felici e sorridenti e si gettano nel vuoto.

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©Metro Goldwyn Mayer

La recente Reunion

In occasione del 30esimo anniversario di Thelma & Louise, lo scorso 18 giugno è stata realizzata una proiezione del film in stile drive-in a scopi benefici. L’evento speciale si è svolto al Greek Theatre di Los Angeles per celebrare le tre decadi di una delle pellicole più riuscite di Ridley Scott. Le due attrici si sono presentate con due t-shirt con scritto «Lei è la mia Thelma e io sono la sua Louise» e viceversa. Nel corso dell’evento speciale, realizzato in collaborazione con MGM e Cinespia, Sarandon e Davis hanno ricreato la scena del bacio che infiammò il finale del film, salendo a bordo della mitica Ford Thunderbird decappottabile del 1966, simbolo di una fuga, di un’amicizia destinata a durare per sempre.

© Amy Sussman/Getty Images

Entrambe si confermano fierissime di aver preso parte al progetto: Geena Davis ha anche spiegato che il personaggio di Thelma le ha fatto capire che «troppe poche volte diamo la possibilità alle donne di uscire dalla sala sentendosi rinvigorite dopo aver visto in azione un personaggio femminile. Gli uomini provano questa sensazione ogni volta che guardano un film». I proventi raccolti durante l’evento al Greek Theatre sono stati destinati alla L.A. Regional Food Bank e al The Geena Davis Institute on Gender in Media.

di Lorena Polizzotto

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