Con “Reo confesso” continuano le indagini del commissario Soneri di Valerio Varesi

L’autore ha presentato il nuovo romanzo al cortile della Biblioteca Civica nell'ambito della rassegna “Incontri in Cortile”

 

valerio varesi

Nell’ambito della rassegna “Incontri in Cortile”, organizzata dall’assessorato alla Cultura di Parma, in collaborazione con le Biblioteche Comunali, nel suggestivo cortile della Biblioteca Civicaè stato ospite lo scrittore e giornalista Valerio Varesi con il suo ultimo libro, appena uscito per Mondadori, “Reo confesso. Un’indagine del commissario Soneri”.

Durante la serata l’autore ha dialogato con l’autore Giovanni Ronchini in presenza del pubblico. L’evento è stato gratuito, a cura di Libreria Feltrinelli, e le prenotazioni sono avvenute tramite l’applicazione Parma 2020+21.

Un romanzo diverso dal solito

La serata comincia con il ricordo a Roberto Calasso, anima della casa editrice Adelphi e scomparso lo scorso 28 luglio all’età di ottant’anni. Dopodichè ha inizio la discussione sul sedicesimo romanzo della serie sul celebre commissario Soneri. Il protagonista è un uomo malinconico e nebbioso, come la terra a cui appartiene, che si muove tra le strade di Parma e dintorni guidato dall’intuito e da indizi sottili e simpatizza per gli ultimi e i dimenticati. Quest’opera è ambientata durante la seconda ondata di Covid-19. Presenti nel racconto, quindi, gli elementi che stanno caratterizzando le nostre vite nell’ultimo anno: distanziamento sociale, mascherine, diffidenza e dubbi.

Valerio Varesi, scrittore e giornalista di Repubblica, fa entrare in scena il commissario con un atto di gentilezza e di umanità. Si avvicina infatti a un uomo sdraiato su una panchina, nel parco della Cittadella di Parma, che sembrerebbe un clochard addormentato o forse qualcuno che si è sentito male. E’ però una trappola: l’uomo finge, vuole solo parlare. Confessa di avere ucciso un promotore finanziario. Il broker lo aveva rovinato sperperando in affari illeciti e cocaina i soldi che lui gli aveva affidato, i risparmi di una vita. Il protagonista durante le sue indagini finisce con il mettere in discussione anche il rapporto con Angela, l’eterna fidanzata, poiché è stata scelta dal reo-confesso come avvocata di fiducia e perciò diventa silenziosa e distante mentre lui si sente sempre più solo. Soneri infatti, nonostante abbia un cadavere, un movente e un colpevole, è inquieto. A disturbarlo non è la confessione, ma la serenità e la freddezza di chi l’ha compiuta. Dovrà seguire l’istinto e andare contro ogni apparenza per scoprire che forse non è tutto così semplice, in questo romanzo che fin dall’inizio sovverte le regole del genere letterario e si presenta quasi come un “anti-giallo”.

Valerio Varesi

Il commissario Soneri

“Questo romanzo ha avuto un’incubazione lunga – afferma Varesi – perché ho pensato di raccontare un’indagine e percorrerla contromano“. Solitamente la confessione avviene alla fine delle indagini, mentre in questo caso è il punto di partenza per arrivare alla verità. “L’uomo sulla panchina, infatti, attua una provocazione per vedere se qualcuno si occuperà di lui. Dopo la confessione di omicidio quello che insospettisce Soneri è il fatto che l’uomo si senta sereno”.

Varesi delinea poi alcune caratteristiche del commissario: “Soneri è frustrato perché vede l’umanità solo peggiorare, progressivamente, con sempre più egoismo e meno solidarietà. La violenza non diminuisce e il mondo non va in una situazione di miglioramento. Questa è la frustrazione dell’uomo. Poi c’è anche quella del poliziotto perché in questo romanzo i fatti gli piombano addosso ed è come se l’inchiesta la subisse.  Inoltre il protagonista è invecchiato e arrabbiato poichè il mondo attorno a lui è sempre più complicato e pieno di burocrazia, mentre la sua mente è molto lineare e rettilinea. Sente il suo mestiere quasi inutile. Il mio personaggio è solo contro il caos”.

In merito poi alla lontananza che vivono nel libro Soneri e Angela, dichiara: “I due vivono un allontanamento per via della loro professione: lei diventa controvoglia  la legale di Ferrari, il reo confesso, e Soneri è colui che dovrebbe inquisire quest’uomo. Non possono parlarsi, dunque, perché lei è vincolata dal segreto professionale e lui da quello istruttorio. E questa incomunicabilità di natura professionale diventa poi anche umana”.

reo confesso varesi

La centralità della città Parma

Il ruolo di Parma è importantissimo per l’autore: “Nonostante io sia nato a Torino e lavori a Bologna, sono cresciuto qui e sono parmigiano. Amo questa città e le mie storie abitano a Parma. Questo romanzo racconta una Parma notturna, meno frenetica, un ambiente suggestivo grazie anche alla nebbia. Il paesaggio è sempre importante nei miei romanzi. Ambientare le storie di Soneri al di fuori di questo luogo è impensabile così come concepire le storie di Simenon [autore del commissario Maigret, ndr] fuori da Parigi ad esempio.”

A riprova di questo, il giornalista ricorda la fortuna dell’adattamento per il piccolo schermo. Dai romanzi di Varesi infatti è stato realizzata la serie televisiva Nebbie e Delitti con Luca Barbareschi andata in onda su Rai 2 con tre stagioni dal 2005 al 2009. “La terza stagione è stata ambientata a Torino e non più a Ferrara (città simile a Parma per atmosfere) e a malincuore devo dire che non è riuscita come le prime due. Proprio perché c’è un legame tra storie e scenario”.

La rassegna “Incontri in Cortile” proseguirà a fine agosto con altre presentazioni di libri in cui gli autori incontreranno il pubblico a partire dalle loro ultime pubblicazioni.

di Lorena Polizzotto

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