Valentino Rossi si ritira: si chiude un’era storica per la Moto GP
Il Dottore che ha riscritto le pagine del motomondiale targato 46 lascia le due ruote dopo una straordinaria carriera
Si chiude così la carriera viva e trionfante di Valentino Rossi, il Dottore della Moto GP. Il 5 Agosto ha infatti dichiarato che l’attuale Gran Premio 2021 sarà l’ultimo pit stop della sua carriera motociclistica. Lo squalo Bianco che ha emozionato piccoli e grandi tifosi delle due ruote tra rivalità e cadute ha deciso di fermarsi e spegnere per sempre il rombo del 46.
Il piccolo dottore cresce
Valentino, il Mozart della Moto GP, a 9 anni prende la licenza per le gare di go-kart con 1 anno di anticipo, esperienza che lo posizionerà davanti a molti. In lui sono presenti le orme del padre Graziano, ex pilota di Moto GP da cui erediterà non solo la passione ma anche il numero 46.
Dopo l’esperienza con i go-kart inizia a provare l’ebrezza di guidare le minimoto che, da subito, mettono in luce le sue capacità nonostante la giovane età. Dopo anni di pratica e di corse nella città romagnola di Cattolica, all’età di 13 anni, approda nel Campionato Sport Production e ne vince il titolo. Nel 1995 si laurea in campione italiano 125: da qui, in sella alla sua moto nel team Aprilia Racing, Valentino vede davanti a sé una carriera nel Motomondiale con 11 gare su 15 vinte.
Dopo l’uscita da vincitore nella classe 125, il Dottore sale il gradino successivo ritrovandosi nella classe 250, questa volta con il team privato Nastro Azzurro Aprilia. Qui Valentino non troverà subito la strada spianata, ma dopo un alternarsi di cadute, vittorie e anche qualche ritiro, porta a casa la prima vittoria nel circuito di Assen. Nella classe 500, dopo un anno di ‘prove’ riuscirà a portare la sua prima vittoria a Donington Park.
All’età di 22 anni Valentino Rossi ha già 3 titoli mondiali.
Si corre al MotoGP
Il periodo tra gli anni ’90 e inizi degli anni 2000 è stato, però, il palcoscenico di rivalità nate sulle piste, quella con Loris Capirossi e Max Biaggi: da qui il soprannome ‘ i tre moschettieri’. La rivalità con Capirossi rimarrà sempre come una competizione in grado di spronare entrambi i piloti, mentre quella con Biaggi sarà pervasa di scontri, accuse e una forte dose di screzi. In un’occasione infatti, nel Gran Premio del Giappone del 2001, durante un sorpasso, Max Biaggi mostrerà il dito medio a Rossi come segno di vittoria sul Dottore pesarese.
Col proseguire delle stagioni e delle gare la ‘tregua’ tra i due lascerà il posto a un nuovo personaggio: Sete Gibernau, pilota spagnolo, con cui Valentino sulla sua Yamaha darà spettacolo tra un sorpasso e una curva a gomito in diretta davanti milioni di tifosi in delirio attaccati alla tv.
Nel 2005, a Jerez de la Frontera, prima della fine della gara, tra sorpassi continui e curve infinite si è scritta la storia. Le telecronache in diretta di Guido Meda incollavano i telespettatori allo schermo e i incitavano a stare in piedi sul divano trattenendo il respiro ad ogni curva per capire chi sarebbe riuscito a fare l’ultimo sorpasso, quello decisivo.
Negli anni successivi, anche se con alcuni rallentamenti dati anche da grandi figure come Pedrosa, Stoner e Hayden, Rossi continua senza sosta a collezionare trofei e popolarità in tutto il mondo. Nel 2008 mostra un susseguirsi di vittorie tra cui Misano e Brno, e il 22 Giugno a Donington Park raggiungendo il suo 200º Gran Premio.
Valentino Rossi tocca la vetta dei 9 titoli mondiali nel 2009.
In quello stesso anno, durante le prove del Gran Premio del Mugello, cade dalla moto procurandosi una frattura scomposta. In quello stesso anno Rossi pensa di passare alla Ducati, con la quale correrà effettivamente solo nel biennio 2011-2012 dato il rapporto conflittuale con la moto.
Vale e Sic, fratelli della stessa passione
Il 23 Ottobre 2011 è la data che conferma quell’anno negativo: la morte dell’amico e pilota Marco Simoncelli – Sic.
Marco e Valentino erano amici che condividevano la passione per le moto e le gare, si allenavano insieme nonostante la sana rivalità che il Motomondiale impone a tutti i piloti. Un’amicizia la loro che andava avanti da anni e li stimolava a dare sempre il massimo, contando l’uno sull’altro. Il giorno dell’incidente, il caso sfortunato ha voluto che proprio Valentino si trovasse lì, sul luogo del fatto, nel bel mezzo della gara.
Simoncelli, giunto al secondo giro della gara del Gran Premio di Malesia, perde il controllo della propria moto – una Honda – e per cercare di restare in sella sterza velocemente verso il centro della pista prendendo in pieno altri due piloti: Colin Edwards e l’amico Valentino Rossi che, trovatosi lì in una frazione di secondo, non è riuscito ad evitarlo. Nessuna colpa, né per il pilota Edwards né tanto meno per Rossi, ma i rimorsi non lo hanno mai abbandonato: ”Essere coinvolto nell’incidente è stata una cosa devastante, sono andato avanti per amore. Sennò avrei già smesso”.
Dopo questa tragedia, Rossi va vanti cercando di fare quello che gli riesce meglio di chiunque altro: correre sul suo 46 e salire più in alto nel podio davanti a tutti gli altri.
Dal 2013 in poi Vale dovrà farsi strada e competere con l’esordiente Marquez che gli darà del filo da torcere. Nell’anno successivo, all’età di 35 anni – al Mugello – giunge alla sua 300esima gara e per la 245esima volta si trova in top class, eguagliando il record di presenze in classe regina detenuto da Alex Barros. Gli anni successivi sono un susseguirsi di podi condivisi con lo spagnolo Marquez .
Nel 2017 raggiunge il record di 8 vittorie nel circuito di Assen, circuito divenuto ormai amico per il Dottore. In quell’anno, a 38 anni tocca la vetta delle 89 vittorie in top-class e viene definito il 7° vincitore meno giovane del mondo. Nel maggio del 2018 si è calcolata la percorrenza di Valentino in tutte le gare fatte per un ammontare di 40.075 km, pari solo alla circonferenza della Terra.
Ma non è finita. A 40 anni compiuti Rossi sale ancora sul podio: è il 31 Marzo del 2019 in Argentina, mostrando a tutto il mondo chi è Valentino Rossi e quanto sia grande la sua passione e la sua voglia di non fermarsi davanti a niente, nemmeno allo scorrere del tempo. Valentino è l’unico guidatore Yamaha ad aver portato a casa così tanti successi, ben 44.
Perché Valentino Rossi è entrato nella storia
Valentino Rossi non è soltanto il 9 volte campione del mondo, ma è soprattutto quello che di lui resta alla gente comune: lo spettacolo, la sua grinta, la sua audacia e il suo essere spericolato che ha portato nelle case degli italiani e che fanno di lui semplicemente Vale. Quel ragazzino che si divertiva sulle minimoto e che ha fatto divertire appassionati e non solo. La teatralità che circondava le sue vittorie e la spensieratezza che lo contraddistingue. Valentino Rossi ha riscritto le pagine della storia del motomondiale, ma resterà quel ragazzino sorridente e divertito che sfrecciava davanti a tutti.
di Simona Gallo
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