Banksy in mostra a Parma: Building Castles in the Sky a Palazzo Tarasconi

La mostra è accompagnata da Around Banksy, palinsesto di eventi promosso dal Comune di Parma con murales, performance live e altre iniziative sulla street art

“Se vuoi dire qualcosa e vuoi che la gente ti ascolti, allora indossa una maschera. Se vuoi dire la verità, allora devi mentire” – Banksy

Il 18 settembre all’interno di uno dei simboli architettonici di Parma, Palazzo Tarasconi, ha preso il via la mostra Banksy. Building Castels in the Sky, evento di punta Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.

L’evento vede protagonista proprio l’artista di strada più famoso al mondo, che nasconde la sua identità da 25 anni e che rappresenta un’icona della denuncia sociale. La mostra è realizzata a cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani, Acoris Andipa e Marzio Dall’Acqua con la collaborazione di Vittorio Sgarbi e la supervisione di Augusto Agosta Tota; è stata prodotta e organizzata da Fondazione Archivio Antonio Ligabue e Associazione MetaMorfosi. L’esposizione è patrocinata dalla Regione Emilia Romagna, Comune di Parma, Provincia di Parma, Parma Capitale della Cultura Italiana 2020+21 e vede come partner principale Fidenza Village, con il contributo di Banca Generali private, Arpinge e Gespar.

Da sinistra: Gianluca Marziani, Augusto Agosta Tota, Marzio Dall’Acqua, Vittorio Sgarbi, Davide Rampello, Pietro Folena e Stefano Antonelli

L’esposizione è stata adattata dai curatori per diverse location ed è già stata ospitata a Ferrara, Chioggia, Genova, Otranto, Sarzana, Cagliari, Firenze, Palermo e altre città.

Una mostra per riscattare Parma Capitale della cultura italiana

La mostra è stata inaugurata dal presidente della Fondazione Archivio Antonio Ligabue, Augusto Agosta Tota, dal presidente dell’Associazione MetaMorfosi, Pietro Folena, e dai curatori Stefano Antonelli, Gianluca Marziani, Acoris Andipa e Marzio Dall’Acqua. Ospite speciale dell’occasione il politico e critico d’arte Vittorio Sgarbi, nonchè storico amico della Fondazione Antonio Ligabue.

“Abbiamo già tantissime prenotazioni, – ha commentato fiducioso Augusto Agosta Tota – e crediamo che la mostra possa andare molto bene essendo Banksy l’artista che più fa discutere il mondo. E’ stato un anno difficile per il comparto museale, in cui siamo stati costretti a chiudere tre volte, ma nonostante questo la nostra precedente mostra Ligabue e Vitaloni ha portato oltre 20mila visitatori”.

Anche l’assessore alla Cultura del Comune di Parma, Michele Guerra, ha ricordato gli ostacoli provocati dalla pandemia: “Sono stati mesi difficilissimi in cui abbiamo affrontato la più dura delle sfide: siamo stati l’unica capitale italiana della cultura a vivere una pandemia, e questo ha impedito le possibilità di confronto, dialogo e avvicinamento con la cultura. Le prospettive però sono molto buone: Palazzo Tarasconi è diventato un riferimento per le attività culturali della città e la Fondazione Ligabue in questi anni è stato un attore decisivo per i nostri programmi. Questa mostra di Banksy è sicuramente uno dei progetti di punta per chiudere bene questo 2021”.

All’interno degli spazi ipogei di Palazzo Tarasconi si può dunque assistere alla esposizione sul più misterioso artista vivente, considerato uno dei maggiori esponenti della street art mondiale. La mostra si compone di oltre 100 opere tra cui alcuni dipinti, le più importanti serigrafie e numerosi stencil provenienti da collezioni private (un’opera è stata invece concessa dal British Museum). Oltre a questi il pubblico può ammirare alcuni oggetti installati e una selezione di memorabilia che completano la visione circolare del mondo di Banksy. Da Dismaland print a Love Is in the Air, da Barcode a Monkey Queen, da Girl with balloon a Mickey Snake, il visitatore intraprende un lungo viaggio attraverso la rivoluzionaria poetica del writer inglese senza identità nel cuore visivo di un evento che approfondisce in modo scientifico e analitico uno degli artisti più discussi e al tempo stesso ammirati del nuovo millennio.

Al centro del progetto c’è l’immaginario di un artista che in modo unico affronta i temi del capitalismo, della guerra, del controllo sociale e della libertà in senso esteso guidando lo sguardo dentro i paradossi e le contraddizioni del presente.

La mostra di Banksy a Parma, ricorda il curatore parmigiano Marzio Dall’Acqua, è dedicata alla critica d’arte parmigiana Francesca Alinovi, “assassinata all’età di 35 anni, nel 1983, a Bologna. E’ stata la prima a livello internazionale ed accademico ad accorgersi dello straordinario mutamento creativo concretizzato prima dalle strade del Bronx a New York, e poi in tutto il mondo dei writers”. L’esposizione è inoltre arricchita da un filmato che racconta la street art, dalle origini ad oggi, “una storia positiva, nonostante se ne parli spesso in negativo, che ha cambiato a livello mondiale la storia dell’arte”.

Banksy siamo noi! – sostiene Vittorio Sgarbi – Come la parte migliore di noi, questo artista difende i principi che hanno rappresentato la nostra romantica giovinezza contro la guerra, contro il capitalismo, l’autoritarismo, il militarismo, contro i muri. Parla con un linguaggio popolare, comunica emozioni presenti in tutti noi”.

Una precisazione arriva anche dalle parole di Antonelli e Marziani: “Mostra non autorizzata è la formula che abbiamo concordato con l’artista conosciuto come Banksy con il comune intento di rendere chiaro che questa mostra è un progetto scientifico totalmente indipendente dall’artista, ideato curato e finanziato fuori dalla sfera di influenza di banksy”. Lo street artist infatti non è in alcun modo coinvolto in questa mostra e il materiale per questa esposizione proviene interamente da collezioni private.

“Chissà che Banksy non sia nascosto tra noi. – ha esordito il primo cittadino parmigiano Federico Pizzarotti – Non c’è una sua opera che non colpisca l’immaginario, che non ci tocchi con empatia pur con pochi tratti. Godiamoci Banksy, godiamoci la nostra città, godiamoci questa grande ripartenza”.

Banksy, lo street artist più famoso e anonimo del mondo

Banksy è un artista e writer inglese, la cui vera identità rimane ancora sconosciuta. L’artista sembra sia nato nel 1974 e cresciuto nella scena Underground di Bristol. C’è chi pensa che in realtà non sia un singolo ma un collettivo di artisti e c’è chi ancora sostiene che sia Robert Del Naja, fondatore del noto gruppo musicale inglese dei Massive Attack.

Le sue opere di street art sono spesso a sfondo satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l’etica. I suoi murales di denuncia sociale sono apparsi su strade, mura e ponti di città in tutto il mondo. Le opere di Banksy vengono battute per cifre astronomiche dalle principali case d’asta, ma l’artista non sembra apprezzare questo tipo di mercificazione dell’arte.

Bambina con il palloncino (Girl With Baloon) è tra le opere più iconiche di questo artista, fu realizzata per la prima volta su di un muro di South Bank a Londra, nel 2002 con lo stencil applicato contro un muro. L’opera raffigura una ragazza con la mano tesa verso un palloncino rosso a forma di cuore portato via dal vento. Nel 2018, durante unasta da Sotheby’s, a Londra, una copia dell’opera è stata venduta per 1,04 milioni di sterline. Non appena battuta l’asta, però, si è attivato un trituratore meccanico nascosto nella cornice che ha distrutto parzialmente l’opera. Il messaggio dell’artista è arrivato forte e chiaro.

Love Is In The Air (anche conosciuta come Flower Thrower) appare per la prima volta a Gerusalemme nel 2003 come stencil sul muro che separava israeliani e palestinesi nell’area della West Bank. Banksy qui colloca nella mano del militante un mazzo di fiori come simbolo di pace.

Wallet Off Hotel Box Set proviene dal Wallet Off Hotel di Betlemme, piccola pensione che si è ritrovata un enorme muro costruito davanti alle proprie finestre. Il muro è stato eretto da Israele in Cisgiordania per impedire formalmente l’intrusione di terroristi palestinesi e lambisce proprio il piccolo hotel. Banksy ha curato il restyling della pensione pubblicizzandolo come “l’hotel con la vista più brutta del mondo”. Nell’opera, che riporta alla base un pezzo di quel muro, si osserva il contrasto tra l’innocenza giocosa dei bambini e la bruttura del paradosso degli adulti, rappresentata con una torre di guardia come quelle che si trovano lungo il muro di separazione.

Mickey Snake, il serpente che ingoia Topolino, è una delle sculture-installazioni presentata da Banksy a Dismaland, l’apocalittico parco a tema temporaneo aperto dall’artista nel 2015 a Weston-Super-Mare, a sud dell’Inghilterra. Il rapporto tra l’artista e Disney è antico e controverso: la multinazionale è infatti stata spesso bersaglio di Banksy per il suo intento di coinvolgere l’infanzia nella rappresentazione di un mondo dalla retorica favolistica e irreale.

Queen Vic (Queen Victoria) è un’opera del 2003 ed è una delle prime immagini stampate da Pictures On Wall, la print house dell’artista. Banksy, noto per la sua satira nei confronti dei poteri e dei potenti, raffigura la regina Vittoria come omosessuale, proprio colei che avrebbe dichiarato l’impossibilità delle donne di essere gay e approvando di fatto leggi contro l’omosessualità. L’immagine suggerisce l’ipocrisia nascosta dietro alla gestione del potere. Banksy sapeva che l’opera sarebbe stata troppo ‘maleducata’ per essere dipinta in luoghi casuali della città, quindi ne ha dipinte svariate che vennero poi tutte rimosse, tranne una, che si trovava sulla serranda di un negozio aperto fino alle 21 e che quindi ‘garantiva’ una certa fascia protetta per i minori.

Oltre la mostra

L’esposizione è caratterizzata anche da un forte coinvolgimento della città di Parma. Nel corso del periodo di apertura della mostra ci saranno molteplici attività collaterali proposte e coordinate dal Comune di Parma con la manifestazione Around Banksy che raccoglierà le numerose iniziative legate al mondo della street art.

Fidenza Village, inoltre, è partner principale di Banksy. Building Castles in the Sky e presenta The Art Street, con le sorprendenti opere di un collettivo di street artist affermati ed emergenti. Sei gli artisti che popoleranno il villaggio e i suoi edifici con installazioni, murales e performance live. Tra questi ci sono Camille Walala, Peeta e Luca Barcellona che hanno già realizzato le loro opere. Nelle prossime settimane altri artisti raggiungeranno Fidenza.

Artista: Peeta

“L’idea di porsi come partner ufficiale della mostra Banksy. Building Castles in the Sky – dichiara Davide Rampello direttore artistico di Fidenza Village – nasce dalla volontà di portare il linguaggio narrativo della street art e la forza evocativa dei suoi interpreti fuori dai confini istituzionali e di renderla accessibile nel suo contesto più appropriato, quello urbano del villaggio, come strumento di dialogo divulgazione e conoscenza”.

Informazioni utili

L’esposizione che rimarrà aperta al pubblico fino al 16 gennaio 2022 si trova in via Farini 37, nei sotterranei di Palazzo Tarasconi. La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 19:30, mentre il lunedì è aperta solo su prenotazione per i gruppi.

Il biglietto intero costa € 12,00, quello ridotto € 10,00 e vale per gli under 26, le persone over 65 e per gruppi di almeno 15 persone, oltre che per i titolari di Parma card. Il biglietto ridotto speciale è venduto a € 8,00 per le scuole, mentre è gratuito per i bambini fino a 6 anni. Le audioguide costano € 5,00 e le visite guidate per un gruppo di adulti costano € 120,00 mentre per i gruppi  scolastici € 90,00.

Per ulteriori informazioni contattare il numero 331 2149630 oppure la mail mostrabanksyparma@gmail.com.

Per conoscere tutti gli eventi Around Banksy visitare il sito: https://www.comune.parma.it/cultura/it-IT/Around-Banksy.aspx

di Lorena Polizzotto

foto di Jacopo Agnesini 

 

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