Con Shang-Chi il fantasy entra nell’Universo Marvel

Il secondo film della Fase Quattro del MCU introduce il primo supereroe asiatico.

locandina

©Marvel Studios

Diretto da Destin Daniel Cretton, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli (Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings) è il venticinquesimo film del Marvel Cinematic Universe ed è basato sull’omonimo personaggio della Marvel Comics. Nel cast, oltre a Simu Liu che interpreta il protagonista, troviamo anche Awkwafina, Michelle Yeoh, Tony Leung e Ben Kingsley.

Inizialmente previsto per febbraio 2021, dopo essere stato rinviato più volte a causa della pandemia di COVID-19, il film è stato distribuito in Italia il 1 settembre 2021 e il 3 settembre negli Stati Uniti. Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli è stato rilasciato solo nei cinema – a differenza dell’ultimo film Marvel, Black Widow (con Scarlett Johansson), che è stato rilasciato in contemporanea sul grande schermo e con accesso VIP sul servizio di streaming Disney+.

La pellicola, a fronte di un budget di produzione di 150 milioni di dollari, ha guadagnato 363,5 milioni fino ad oggi a livello globale. Ha battuto il record di incassi al botteghino americano, aggiudicandosi 196,5 milioni di dollari, superando così lo stesso Black Widow, fermo a quota 186,7 milioni. Per lo studio cinematografico e televisivo statunitense, si tratta dell’incasso più alto realizzato durante l’era della pandemia.

addestramento

©Marvel Studios

Tra passato e presente

La pellicola inizia mostrandoci come nel corso dei secoli il guerriero affamato di potere Xu Wenwu (Tony Leung) conquista terre e potere, portando alla gloria l’organizzazione dei Dieci Anelli, che lui stesso presiede. Negli anni Novanta si imbatte nella sua futura moglie Jiang Li (Fala Chen): la ragazza difende la propria casa dall’invasore indesiderato, sconfiggendolo a sorpresa in uno scontro di arti marziali. Poco dopo, i due si sposano e hanno due figli: Shang-Chi (Simu Liu) e sua sorella minore, Xialing (Meng’er Zhang).

Arriviamo così ai giorni nostri, dove Shang-Chi lavora come parcheggiatore in un hotel di San Francisco insieme all’amica Katy (Awkwafina). Qui il nostro protagonista conduce una vita fatta di poche responsabilità e molto divertimento, finché un giorno il passato viene a bussare alla sua porta: dovrà partire con Katy per un’avventura che lo porterà ad affrontare il suo destino.

Attraverso vari flashback, scopriamo l’addestramento nelle arti marziali a cui il protagonista è stato sottoposto fin da bambino e il tormento che si porta dentro, dovuto al difficile rapporto col padre, che ha portato poi alla fuga dalla casa paterna.

Katy è la spalla comica che alleggerisce i momenti più drammatici della storia e ha delle battute sempre ben dosate. È l’amica pronta a buttarsi in un mondo a lei sconosciuto pur di supportare Shang-Chi. Anche la ragazza è alla ricerca di sé stessa: nonostante abbia una laurea con il massimo dei voti svolge un mestiere umile e lontano dal suo percorso di studi.

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Incontro tra Oriente e Occidente

Il film riprende le caratteristiche del cinema Wuxia (genere di tradizione cinese) che, nei primi anni Duemila, ebbe una buona diffusione anche in Occidente, grazie a titoli come La tigre e il dragone e La foresta dei pugnali volanti. Infatti, in molte scene sono presenti alcuni combattimenti corpo a corpo spettacolari, che sono magistralmente coreografati e sembrano quasi delle danze.

Oltre agli elementi del cinema Wuxia, Shang-Chi può di fatto essere definito un film fantasy. La seconda metà della pellicola è caratterizzata da una sempre maggiore presenza sullo schermo di creature, ambientazioni  e atmosfere tipiche del genere fantastico. Gli effetti speciali, in particolare quelli legati all’acqua, sono realizzati magnificamente.

È una pellicola che unisce il mondo dei cinecomic Marvel alla cultura orientale. È piuttosto chiaro come Hollywood, e in particolare la Disney, abbiano colto l’importanza di rappresentare anche la forza delle storie legate al continente asiatico (si vedano i recenti casi della versione live-action di Mulan e del film d’animazione Raya e l’ultimo drago).

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Il primo supereroe asiatico del MCU

La decisione di dare al personaggio semi-sconosciuto Shang-Chi un film a sé stante – proprio in questo momento – è la testimonianza della sensibilità in costante evoluzione della Marvel in merito alla diversità. Il personaggio nei fumetti, infatti, non ha mai avuto grande successo (le sue storie risalgono agli anni ’70), ma è sembrato perfetto al Presidente dei Marvel Studios Kevin Feige per portare avanti un progetto che potesse fare per la comunità asiatica quello che Black Panther (2018) ha fatto per quella afroamericana. Film come Black Panther e Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli stanno abbattendo barriere – per lo meno cinematografiche – incoraggiando il multiculturalismo, attraverso storie e personaggi con cui tutti gli spettatori possono relazionarsi.

L’attore protagonista Simu Liu si è detto entusiasta di interpretare il primo supereroe asiatico del Marvel Cinematic Universe. In una recente intervista con EW, ha parlato dell’esperienza di essere stato scelto come interprete di questo grandioso personaggio e ha definito Shang-Chi  “una celebrazione della cultura asiatica”. Ha inoltre dichiarato “Solo perché ora c’è un supereroe asioamericano nel MCU, questo non implica che la nostra battaglia sia finita. Quando non ci sarà più motivo per festeggiare ogni singola vittoria, allora saremo più vicini al raggiungimento del nostro obiettivo, ma fino ad allora ci sarà ancora molto da fare. Mi rendo conto di trovarmi in una posizione in cui posso davvero mettere in atto un cambiamento e dare voce a tutte quelle persone che si trovano in una posizione diversa dalla mia e che, normalmente, non avrebbero la possibilità di ritrovarsi in una storia raccontata sul grande schermo.”

shang-chi

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Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli rappresenta il primo vero passo in avanti nella Fase 4 del franchise. Alcuni volti familiari al pubblico compaiono in ruoli secondari ma, per la maggior parte, questo film presenta nuovi personaggi che probabilmente vedremo anche in progetti futuri, come testimoniano le due imperdibili scene dopo i titoli di coda.

di Lorena Polizzotto

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