Parma, Festival dello sviluppo sostenibile: “L’unica strada possibile è agire insieme con un progetto condiviso” 

Nel rapporto 2021 di Asvis, Parma è eccellenza nell’economia circolare e nella raccolta differenziata dei rifiuti ma è alto il livello di disuguaglianze e tanto lavoro c’è da fare sul ripristino degli equilibri ecosistemici, sul lavoro giovanile e sull’uso dell’energia rinnovabile   

 “La parola chiave è ‘agire insieme’, in modo collettivo. Dobbiamo farlo perché ce lo chiede il Pnrr ma soprattutto per rispettare il diritto nostro e delle prossime generazioni ad avere un futuro e un pianeta sano. Solamente insieme si potrà uscire dalla crisi della pandemia e rilanciare il Paese verso un modello di sviluppo sostenibile”.  

Con queste parole il professor Alessio Malcevschi, organizzatore del Festival dello Sviluppo sostenibile a Parma e delegato dell’Università di Parma per la Rsu, Rete delle università per lo sviluppo sostenibile, dà ufficialmente il via alla quinta edizione cittadina della più grande iniziativa italiana sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale targata Asvis.  

Presso la Sala consiliare del Comune di Parma si è tenuta l’apertura ufficiale della rassegna di eventi e appuntamenti (oltre 40) che si terranno in città e provincia dal 1 al 10 ottobre.  

Presenti all’apertura del festival Pierluigi Stefanini, presidente e portavoce Asvis, Fabrizio Storti, prorettore alla Terza missione dell’Università di Parma, il sindaco Federico Pizzarotti, il presidente della Provincia di Parma Diego Rossi, il vicesindaco Marco Bosi e il professor Alessio Malcevschi.  

Federico Olivieri, di progetti di ricerca Asvis, ha inoltre fatto un quadro della situazione di Parma rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.  

“L’obiettivo di quest’anno è quello di passare a una fase successiva, iniziare ad applicare quanto richiesto dall’Agenda 2030 sui territori. – spiega il professor Malcevschi – Deve cambiare il concetto di governance: pubblica amministrazione, privati, università e associazionismo devono iniziare a fare progetti in comune, e non in modo separato e a volte in conflitto tra loro. Bisogna delineare una politica e una strategia comune; ed è per questo motivo che quest’anno abbiamo coinvolto altri comuni della provincia, oltre a Parma”.  

“Abbiamo fatto un percorso di programmazione, abbiamo messo in atto progetti e azioni importanti raggiungendo obiettivi insieme a tutta la rete: ed oggi è l’occasione per raccontarli e fissarne di nuovi. – dichiara il sindaco Pizzarotti – Già con Parma capitale della cultura italiana abbiamo iniziato un percorso con Asvis e siamo convinti che sia un esempio positivo per il nostro territorio. Nel PUG del Comune di Parma abbiamo inserito obiettivi e azioni coerenti tra loro per una prospettiva territoriale, provinciale e regionale che raggiunga gli obiettivi della sostenibilità”.  

Parma, con oltre 40 appuntamenti, si conferma anche quest’anno una delle piazze principali del Festival in Italia grazie all’impegno dimostrato nelle edizioni precedenti per qualità e quantità di eventi. Il Festival presenta una veste rinnovata coinvolgendo, oltre al capoluogo, anche diversi comuni della Provincia, da Fidenza a Berceto, da Borgotaro a Collecchio, da Langhirano a Bardi. 

“Abbiamo aderito con piacere al festival – ha dichiarato il presidente della Provincia Rossi – per espandere le iniziative a tutto il territorio. Il tema sostenibilità infatti non deve essere una moda, ma una cultura condivisa. Da anni ormai stiamo facendo un percorso con Asvis per promuovere le buone pratiche ed emerge la necessità di fare sistema. Questo festival è utilissimo quindi per fare informazione e condivisione. Lo scenario sta cambiando, stanno arrivando investimenti, ci sono le linee guida del Pnrr ma bisogna ricordare che la sostenibilità deve essere una possibilità per tutti e non un lusso”.  

Il prorettore Storti riflette poi sulla parola ‘sostenibilità’: “E’ stata spesso abusata e applicata in modo superficiale. Adesso è arrivato il momento di applicare i buoni propositi, anche se non è per niente facile. Dobbiamo fare un percorso importante con tutto il territorio e il primo passo è raggiungere la consapevolezza di tutti i cittadini. Questo festival dà quindi un grande contributo perché porta in modo capillare su tutta la provincia questi temi”.  

Uno sguardo su Parma 

Il festival è promosso dall’Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile, Asvis, una rete di oltre 300 tra le più importanti istituzioni e organizzazioni della società civile italiana. Nel report 2021 sulla situazione italiana, europea e mondiale rispetto ai goals dell’Agenda 2030, Asvis ha illustrando per l’occasione anche un focus sul territorio di Parma.  

“Parma continua ad avere un livello sociale ed economico molto elevato. – ha commentato il presidente Stefanini – Vi sono tuttavia due aspetti da migliorare: l’equilibrio ecosistemico con la salvaguardia della biodiversità e l’occupazione giovanile. Per quest’ultima la situazione non è drammatica come in altre parti del Paese ma anche a Parma c’è un gap da colmare. Nel 2030 dobbiamo scendere al 9% di giovani che non studiano e non lavorano. Attualmente a Parma è al 13%. Asvis propone un patto nazionale per il lavoro ai giovani, che poi si applichi nei vari territori partendo da imprese e istituzioni insieme. Dobbiamo far incontrare di più e meglio le attività scolastiche con il mondo del lavoro”.  

 “In Italia, come a Parma, il primo ostacolo al cambiamento è l’individualismo. Dobbiamo migliorare la nostra capacità di fare squadra e la nostra socialità. – continua Malcevschi – In un mondo globale e complesso l’individualismo non può risolvere i problemi perché questi sono troppo grandi per essere affrontati singolarmente, non solo dalle persone ma anche dai segmenti della società civile. Vediamo tante attività green reali, e non solo di greenwashing, ma senza una visione strategica unica”. 

“A Parma c’è uno dei redditi pro capite più alti d’Italia – aggiunge Olivieri – ma la città ha il tasso più alto tra i capoluoghi dell’Emilia Romagna di disuguaglianze”.  

“Critica anche la qualità dell’acqua del torrente Parma, che non raggiunge il livello di stato ecologico a causa degli scarichi e della gestione delle acque nei Comuni in cui scorre, dalla fonte fino alla città” continua Olivieri. 

La città viene bocciata anche per le energie rinnovabili. “Il 6,6% di energia coperta dal fotovoltaico in città. A Ravenna, per esempio, la percentuale è del 16%. L’obiettivo è 100% energie rinnovabili nel 2035 ed è evidente che Parma non arriverà mai a quel livello, ma deve comunque lavorare per migliorare molto”. 

La città capoluogo eccelle però nell’economia circolare e nella raccolta differenziata dei rifiuti.  

Mancano invece i dati del settore agroalimentare a livello locale. “Questo ci dice che non c’è particolare attenzione e interesse su questo aspetto e se non si investe nella misurazione di questi dati c’è già un errore di partenza” conclude Olivieri.  

Il vicesindaco Bosi, che ha collaborato personalmente alla composizione del quadro sulla città di Asvis in occasione del festival, riflette su quanto emerso:  “Volevamo porre l’attenzione non solo sui dati che riguardano il territorio ma anche sugli strumenti che si possono mettere in campo per raggiungere gli obiettivi. Uno degli aspetti che più mi colpisce è quello delle disuguaglianze, non solo tra ricchi e poveri ma anche tra i territori: per esempio la città ha una percentuale altissima di laureati, il 44%, mentre più ci si allontana da Parma più la percentuale scende e si fa molta fatica, generando poi gap anche dal punto di vista reddituale. Anche per quanto riguarda uno strumento importante come lo è diventato quello della banda larga, vediamo una città molto ben fornita e connessa, mentre scarseggia la copertura in montagna e campagna. Le opportunità però devono essere garantite per tutti”. 

 

A Parma il Festival è inserito nel calendario di Parma Capitale della Cultura 2020+21 ed è organizzato da Università di Parma insieme a Pentapolis Group, GIST e WWF Parma, con la collaborazione del FAI, la sponsorizzazione di Corteva, Sidel, Emilbanca, IREN e Opem e la presenza della RAI. 

Scopri tutto il programma sul sito web: 

festivalsvilupposostenibileparma.wordpress.com/festival-2021 

 

di Arianna Belloli

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