Mahmood, “Ghettolimpo”: l’ultimo album omaggia la Sardegna con “T’amo”

La versione 2021 della storica "No potho reposare", celebre canto d'amore sardo, dimostra ancora una volta le diverse culture che animano il giovane cantante milanese

Mahmood, "Ghettolimpo": l'ultimo album omaggia la musica sarda con "T'Amo"

Dalla pagina Facebook di CORO Femminile Intrempas

È iniziato il conto alla rovescia per l’inizio del tour internazionale Ghettolimpo, dal nome del nuovo album di Mahmood uscito l’11 giugno 2021. Il tour durerà circa un mese, dal 23 aprile al 30 maggio 2022, e interesserà numerose città in tutta Europa (Parigi, Anversa, Zurigo, Roma, Milano sono solo alcune delle tappe previste).

Il disco, ispirato alla mitologia greca, è strutturato a livelli per rappresentare un nuovo mondo dalle molteplici sfaccettature, basato sull’idea di un “eroe normale” messo a dura prova nella quotidianità. Uno degli elementi caratteristici riguarda proprio il richiamo alle sue radici sarde, celebrate nel singolo T’Amo, dedicato alla madre originaria di Orosei.  

Mahmood: origini e successo di un giovane cantautore

Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, nasce il 12 settembre 1992 a Milano da madre sarda e padre egiziano. Cresce in periferia e inizia a studiare canto già da piccolo. Nel 2012 partecipa alla sesta edizione di X-Factor e, dopo l’esperienza televisiva, si dedica alla composizione di vari pezzi. Quattro anni dopo si classifica quarto nella categoria “Giovani” del Festival di Sanremo con il brano Dimentica.

In questi anni scrive numerosi pezzi per altri artisti, come Elodie, Michele Bravi e Marco Mengoni. Nel 2017 partecipa al Summer Festival, ma la svolta decisiva arriva nel dicembre 2018 con la vittoria di Sanremo Giovani che gli assicura un posto tra i BIG in gara al Festival di Sanremo 2019, dove si aggiudica il primo posto con il singolo Soldi. Nel 2019 pubblica l’album Gioventù bruciata e nel 2021 Ghettolimpo.

Mahmood: origini e successo di un giovane cantautore

Le origini egiziane e l’anima sarda

In vari brani il cantante ha utilizzato la musica per raccontare le sue origini: ha sempre dichiarato, infatti, di fare un genere “Marocco Pop”, considerandola un’affermazione d’identità. Varie canzoni sono animate da un sound arabo. Nel brano Soldi è contenuta una delle poche frasi in lingua araba del suo repertorio: waladi habibi ta’aleena (“figlio mio, amore vieni, qua”), frase utilizzata dal padre egiziano per richiamarlo a casa.

Se l’arabismo è un tema ricorrente nelle canzoni di Mahomood, le radici sarde non sono mai state messe particolarmente in luce. Per questo motivo, in Ghettolimpo, riparte proprio da una speciale dedica all’isola e alla mamma, Anna Frau.

 

 

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La riadattazione di No potho reposare

Il ritornello del singolo T’Amo è, infatti, un remake di A diosa, meglio conosciuta come No potho reposare che più volte si è prestata all’interpretazione di vari artisti come Andrea Parodi, Maria Carta, Antonella Ruggiero e Gianna Nannini. Proprio Parodi la propose nel suo ultimo concerto poco tempo prima di morire il 26 settembre 2006 a Cagliari (il fondatore dei Tazenda morirà neanche un mese dopo).

Diosa è il nome che il poeta dà alla donna amata, paragonata a una musa ispiratrice. Endiosar, infatti, in spagnolo indica proprio la deificazione, elevare qualcuno alla divinità.

No potho reposare è sicuramente la canzone d’amore sarda più famosa al mondo. Scritta nel 1915, l’anno in cui l’Italia entrò in guerra portando tanti giovani a combattere sul fronte, da un avvocato di Nuoro Salvatore Sini, in un momento di profonda tristezza. Il testo venne poi musicato da Giuseppe Rachel, insegnante di musica a Nuoro e direttore della banda La Filarmonica.

Di seguito la traduzione delle parti riprese da Mahmood nel suo brano:

Non posso riposare amore del mio cuore/Pensando a te ogni momento/Non essere triste, mia gioia/Né addolorata o preoccupata/Ti assicuro che desidero solo te/Perché ti amo tanto, ti amo, ti amo e ti amo/Un mondo bellissimo per te/Per poterti regalare ogni bene

La canzone, nella versione originale e in quella riadattata, culmina e ripete per quattro volte “t’amo”. Un’espressione assolutamente rivoluzionaria dato che non si era mai parlato apertamente di amore in una canzone sarda.

La dedica alla madre passa per il coro femminile di Orosei

“Il dna del disco, il nucleo è T’Amo proprio perché è un po’ l’origine ed è la prima canzone che dedico a mia madre anche perché ho sempre parlato delle mie origini arabe e non mi sono mai soffermato sulle mie origini sarde anche se è una parte molto forte che mi appartiene. Sono molto felice di questo pezzo perché ho collaborato con un coro del mio paese d’origine, Orosei che si chiama Intrempas” ha affermato Mahmood intervistato da Claudia Rossi e Andrea Conti.

Il coro, tutto al femminile, ha accompagnato Mahmood nell’unica tappa sarda del tour – ad Alghero – e ha rinnovato, attraverso un lungo post su Facebook, tutta la gratitudine per questa collaborazione: “L’idea di contribuire alla realizzazione di un progetto così importante è stato per noi motivo di orgoglio e allo stesso tempo di crescita professionale” .

 

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L’orgoglio di un’isola intera

Il brano è stato accolto con estremo favore tra gli isolani. C’è chi la definisce “una dedica da brividi” e chi esprime tutto l’orgoglio sardo. Mahmood ha deciso di reinterpretare la versione resa celebre dal gruppo di Andrea Parodi, i Tazenda, che hanno dedicato al cantante parole di supporto e apprezzamenti: “I nostri complimenti a Mahmood per la sua versione innovativa della nostra No potho reposare. Speriamo che sia un altro tassello utile a far conoscere al mondo uno dei tanti diamanti di melodia dell’antica Sardegna. Bravo Alessandro. Go ahead!”

Mahmood si mostra ancora una volta un cantante camaleontico e multiculturale, capace di calarsi in contesti diversificati per raccontare, attraverso la musica, delle proprie origini. Al tempo stesso No potho reposare si riconferma un inno d’amore universale che sembra non conoscere tempo e spazio: poco importa se la canzone viene dedicata alla propria amata durante la Grande Guerra o all’amore tra madre e figlio nel 2021. Punto in comune fra la canzone sarda e il cantautore milanese? Avere ancora tanto da dire.

di Laura Ruggiero

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