Relazioni non monogame: basta stereotipi!

Non esiste solo la monogamia... Scopriamo cosa si intende per non monogamia etica, come si suddivide e cosa ne pensano personaggi come Morris e Anderson

Qualche giorno fa Roberto Saviano, scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano, ha pubblicato un articolo intitolato “La mafia e i tabù del sesso: così i boss punivano gli amanti” in cui, dopo aver parlato di come nella mafia non sia tollerato nessun tipo di tradimento, (tanto da arrivare all’omicidio di uno o entrambi gli amanti) parla del violare la monogamia, descrivendo questa liberazione sessuale come un atto antimafioso. Ma davvero una sessualità più libera può intaccare il pensiero di questo tipo di criminalità organizzata?

La sessualità è qualcosa di estremamente personale, e che non dovrebbe essere vista come un mezzo per combattere nessun tipo di battaglia, tanto meno quella contro la mafia. Tuttavia, cercare di comprendere che al mondo non esistono solo relazioni monogame, potrebbe essere un buon inizio per dare il via alla “liberazione sessuale” di cui parla Saviano.

Ma come si è arrivati ad avere una società basata a grande maggioranza sulla monogamia? Un’interpretazione l’ha data Desmond Morris, zoologo ed etologo, nel suo libro “la scimmia nuda” pubblicato nel 1967. Morris afferma che noi tutti discendiamo da antenati non monogami, tuttavia col passare del tempo, la necessità di creare una società più tranquilla e sicura ha portato l’uomo ad assimilare il suo comportamento a quello dei lupi, che formano una “coppia fissa” per il bene dei cuccioli. Così l’uomo, per assicurare un futuro più tranquillo ai propri figli, si è adeguato alla monogamia. La conclusione di Morris, quindi, è che la monogamia è stata, in parte, la sopravvivenza della specie umana.

Cos’è la non monogamia etica?

Il mondo contemporaneo, infatti, si basa sull’idea di una coppia stabile che crei una famiglia “tradizionale”. Recentemente, però, si sente spesso parlare di “poliamore”,”scambismo”… e questi termini fanno parte di un concetto più ampio: la non monogamia etica. Con questa dicitura si indica “una relazione sessuale che non impedisce l’espressione o l’affetto sessuale con altri partner. […]” quindi una relazione (intesa come “legame tra due o più persone”) non monogama, in modo consenziente per tutti coloro che sono coinvolti: ogni parte, quindi, deve essere informata e d’accordo, se così non fosse si parla di un comune tradimento.

Le persone che decidono di intraprendere questo tipo di relazione condividono tutte un pensiero di base: la sessualità e/o la sfera emotiva e romantica non possono essere limitate a due persone, perché le persone potenzialmente interessanti da frequentare e con cui avere uno scambio di idee, pensieri, sensazioni… sono troppe per limitarsi.

La voglia di avere più di una relazione può scaturire dal desiderio di fare sesso con persone diverse, ma anche dall’esigenza di avere una vera e propria esperienza romantica con un’altra o altre persone.

Diversi tipi di non monogamia etica

Le relazioni non monogame possono essere di diverso tipo, ce ne sono diversi tipi, i più conosciuti sono:

  • la poligamia, cioè l’unione matrimoniale tra una persona e due o più del sesso opposto. È consentita in 50 paesi, la maggior parte sono paesi dell’Asia o Africa e a maggioranza musulmana. Inoltre parlando di poligamia ci si può riferisce a “poliginia”, cioè la possibilità di avere due o più mogli, la “poliandria”, invece, cioè la possibilità di avere due o più mariti, è illegale praticamente ovunque (ci sono rari casi in India sud-occidentale, Tibet, e Nepal). Non sempre rientra nelle non monogamie etiche, perché in alcune culture il consenso non è fondamentale per permettere al marito/moglie di sposarsi nuovamente.
  • relazione aperta, in cui i partner si danno la possibilità di fare sesso con altre persone, ma senza instaurare legami sentimentali
  • scambismo, in cui la coppia ha relazioni con altre coppie, e solitamente avviene uno scambio di partner.
  • poliamore, quando si hanno più relazioni contemporaneamente, che possono essere sessuali, romantiche…
  • l’anarchia relazionale si basa sull’idea che ogni relazione è unica e inimitabile, e non ci sono definizioni poiché rifiuta ogni tipo di categorizzazione.
  • semi monogamia, un rapporto tendenzialmente monogamico, in cui però ci si permette qualche “eccezione” ogni tanto, o si stabiliscono regole molto strette sulla possibilità di avere incontri con altri.
  • don’t ask, don’t tell, in cui la coppia accetta che i partner possano avere relazioni con altri, ma preferisce non parlare dell’argomento o degli incontri stessi.

Per le persone occidentali, da sempre abituate all’idea di “coppia” come la conosciamo, può risultare difficile comprendere la non monogamia, e c’è una tendenza a definire le persone che decidono di intraprendere più relazioni contemporaneamente come “pu**ane”o “pu**anieri”. La realtà, però, non potrebbe essere più diversa.

Per chi pratica la non monogamia, infatti, è fondamentale il cosiddetto commitment (impegno), e ad ogni relazione si dedica spazio, tempo e amore. Questo significa che non ci sono segreti tra i vari partner e che deve esserci estrema fiducia. La gelosia e il sentimento di possesso verso il partner, invece, che spesso causano problemi e discussioni nelle coppie, in relazioni non monogame sono molto meno presenti, perché è proprio sull’idea di non limitarsi a vicenda che esse si fondano.

I limiti(?) della monogamia

E. Anderson, sociologo e sessuologo americano, nel libro “The Monogamy Gap. Men, Love, and the Reality of Cheating” parla della monogamia, scrivendo che “Se la monogamia fosse così meravigliosa, nessuno avrebbe voglia di tradire. Se il sesso con una persona sola fosse così fantastico, nessuno tradirebbe. Ma poiché la maggior parte delle persone di fatto tradisce, e poiché alcune persone tradiscono parecchio, […] forse i benefici della monogamia non sono così autentici come i suoi apostoli proclamano”.

Secondo diversi studi, infatti, dopo circa 3 mesi dall’inizio di una nuova storia, l’entusiasmo iniziale sfiorisce, ed entrambe le parti sentono fisicamente il bisogno di avere nuovi partner sessuali, questo, però, non per forza significa che l’amore sia diminuito o finito.

Spesso, infatti, relazioni che finiscono a causa di tradimenti (e quindi bugie, inganni), si sarebbero potute salvare con il dialogo. Servirebbe, quindi, sincerità da parte di chi sente la necessità di avere rapporti con altre persone, e l’ammissione di volere una relazione aperta o comunque non monogama, ma per molte persone è un’idea talmente assurda che preferiscono tradire, mentire e rischiare di perdere il partner. Questo perché ci si “vergogna” a definirsi “non monogami” per il timore di essere giudicati negativamente dalla società, che ancora fa fatica ad accettare queste forme di amore.

Parlando di diritti, ad esempio, la situazione è ancora drammatica: in Europa le persone non monogame non possono sposarsi e i figli non possono avere più di due genitori. In Canada e in Brasile, invece, sono recentemente state sancite varie unioni civili tra più di due persone, e vari certificati di nascita sono stati firmati da 3 genitori.

Ultimamente, per fortuna, qualcosa sta cambiando: sempre più persone decidono di vivere la loro sessualità liberamente, e si sta iniziando ad “aprire la mente” sul poliamore, a parlarne e a comprendere le motivazioni che portano a questa scelta. Definire la monogamia “bigotta”, come ha fatto Saviano, sicuramente non porterà a nessuna liberazione: la sfera sessuale è tra le cose più private e personali di una persona, e ognuno dovrebbe essere libero di decidere (col consenso di tutte le parti coinvolte) senza essere condizionato dal pensiero di altre persone.

Normalizzare questi temi, parlarne, informarsi (“polycarenze” è una pagina instagram che fa divulgazione sul poliamore), non giudicare, ma anzi cercare di comprendere ogni punto di vista, e rispettare tutti sono le vere basi per una liberazione sessuale, che si avrà solo e quando ognuno potrà vivere la propria sfera privata (romantica e sessuale) come preferisce, senza giudizi e privazioni.

di Marianna Dalcò

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