“Strappare lungo i bordi” di Zerocalcare

Un manuale di sopravvivenza al disegno della vita

Novità delle novità, è finalmente disponibile su Netflix la serie di Zerocalcare Strappare lungo i bordi. Lo spirito ironico, romanesco e riflessivo del famoso fumettista italiano è finalmente sbarcato nell’universo seriale di casa Netflix e con enorme successo.

Strappare lungo i bordi, Zerocalcare (fonte: Flixable.com)

Istruzioni per la visione di Strappare lungo i bordi

Strappare lungo i bordi non è una serie banale, così come non lo sono mai i fumetti di Zerocalcare. Da La profezia dell’armadillo (2011) a Scheletri (2020), Michele Rech (vero nome di Zerocalcare) porta nel disegno e nel fumetto la vita vera, conducendo il lettore a interrogarsi e a vedere la realtà secondo nuove prospettive e nuove riflessioni. L’irriverenza romana e la dura realtà qui creano una sinfonia senza precedenti e, intrecciando passato e presente, l’autore riesce a creare storie sempre nuove e diverse che colpiscono per profondità e dolcezza. La serie non è da meno e qui il fumettista ha superato se stesso, portando a un nuovo livello il suo lavoro. 

La storia, divisa in sei episodi da 20 minuti massimo l’uno, spazia dall’adolescenza del personaggio fino al presente, in un’oscillazione che non perde di ritmo ed efficacia. Tra i personaggi che accompagnano Zero, se ne ritrovano alcuni ricorrenti nei vari fumetti: in particolare gli amici Sara e Secco, per non parlare della sua coscienza a forma di Armadillo (la cui voce qui è data da Valerio Mastrandrea). Gli aneddoti del passato fanno da cornice alla storia, che tuttavia, trova risonanza proprio in questi excursus mai banali. 

Zerocalcare e l’Armadillo in Strappare lungo i bordi (fonte: ilgiornale.it)

Un libretto di istruzioni della vita firmato Zerocalcare

“E allora noi andavamo lenti perché pensavamo che la vita funzionasse così: che bastava strappare lungo i bordi piano piano, seguire la linea tratteggiata di ciò a cui eravamo destinati, e tutto avrebbe preso la forma che doveva avere… perché c’avevamo diciassette anni e tutto er tempo der mondo…”. 

Tuttavia, la vita è realmente così semplice e lineare? No, non lo è mai e proprio su questo perno gira tutta la serie. La vita non va mai secondo i piani e anche se si segue la cosiddetta linea tratteggiata, la vita va avanti come vuole… ma ciò non significa vivere rimanendo in balia di quest’ultima, ma avere la forza di dirigerla, un po’ come diceva Nelson Mandela: “Io sono il padrone del mio destino, il capitano della mia anima”. Il disegno della vita non è mai preconfezionato e, anche se lo fosse, gli eventi, gli incontri e gli accadimenti farebbero comunque in modo di non seguire il disegno precedentemente tracciato. 

Zerocalcare, Sara e Secco in Strappare lungo i bordi (fonte: cinematographe.it)

La serie è un inno all’imperfezione umana, alle difficoltà e agli ostacoli che ogni giorno si incontrano sul proprio cammino. È una riflessione profonda e unica che, con toni a tratti scherzosi, ma mai banali, presenta una propria interpretazione di che cosa sia la vita, nel bene e nel male. 

Strappare lungo i bordi è un prodotto imprescindibile, che sottolinea anche l’importanza degli amici e delle persone a cui vogliamo bene e, ancora una volta, è una serie che ci ricorda che in questa vita non siamo mai da soli, soprattutto nei momenti bui. 

di Erika V. Lanthaler

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