E-commerce: una soluzione o un problema?

ALLA FIERA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA IBS.IT E AMAZON.IT A CONFRONTO

Stand dei piccoli e medi editori a Più libri più liberi

Non capita frequentemente che le domande più curiose e assillanti che ci poniamo in qualità di editori, di librai – ma anche e soprattutto di lettori – possano trovare risposta attraverso le parole di due autorevoli protagonisti del mercato librario, quali Mauro Zerbini e Martin Angioni, amministratori delegati rispettivamente di IBS.it e Amazon.it. Dati, confronti e nuovi interrogativi sono stati presi in esame lo scorso 5 dicembre a Roma a Palazzo dei Congressi all’interno della XIII edizione della Fiera della Piccola e Media editoria, Più libri più liberi.

Definito dallo stesso mediatore Marco Zapparoli – nonché socio fondatore della casa editrice milanese Marcos y Marcos – un “bellissimo dialogo sui massimi sistemi tra due dei maggiori attori sul tema della vendita dei libri”, l’idea dell’incontro nasce da alcune riflessioni formulate insieme al responsabile dell’Ufficio Studi dell’Associazione italiana editori, Giovanni Peresson. Riflessioni che prendevano spunto dai dati relativi al peso delle vendite on line dei libri cartacei rispetto ad altri canali distributivi, come spiega Cristina Mussinelli, responsabile dell’area digitale Aie. Secondo una rilevazione datata 2013, per 220 piccoli editori, il 15% delle vendite è avvenuto attraverso internet, sia per i libri cartacei che per gli e-book.

Martin Angioni, Amazon.it

Martin Angioni, Amazon.it

Partendo dal presupposto che la piccola editoria ha bisogno di sopravvivere, e che le grandi aziende devono “fare il possibile per vendere, ma anche per non uccidere i piccoli editori”, Zapparoli interroga i suoi interlocutori su quanto l’editoria indipendente stia a cuore a queste aziende, e come possa trovare gli strumenti per emergere più di quanto – a fatica – non stia già facendo.
A prender la parola è Martin Angioni, amministratore delegato di Amazon.it, il quale dichiara che l’editoria indipendente è importantissima: è tra i comparti maggiormente in crescita rispetto al 2013 nell’e-commerce con un aumento, secondo l’osservatorio B2c del Politecnico di Milano, pari al 28%. La stessa domanda viene poi rivolta a Mauro Zerbini, che sottolinea che il 53-55% di fatturato di IBS.it è incentrato sulla piccola editoria. “I ‘piccoli’ sono per noi una presenza imprescindibile all’interno dell’offerta totale, e tutti i giorni attraverso il sito e le librerie fisiche diventiamo vetrina della qualità e della varietà che caratterizza la loro produzione”.

Ma esiste un modo per far sì che i pareri dei lettori vengano utilizzati per dare maggior rilevanza ad un titolo? Secondo Martin Angioni, assolutamente sì. Quest’ultimo insiste sul fatto che non spetta ad un’unica persona scegliere titoli di qualità, ma a milioni di lettori, che grazie al passaparola determinano la fortuna o meno di un libro. “Tu porti nel salotto di 58milioni di italiani un’enorme ‘libreria’. Il nostro mestiere è quello di rendere disponibili, scopribili, acquistabili, recapitabili in tempi promessi e possibilmente a prezzi bassi, 450.000 titoli”. “Noi invece”, spiega Mauro Zerbini, “cerchiamo di scegliere e indirizzare i lettori. Facciamo un’attività straordinaria soprattutto nel recupero di libri: sono 600.000 i titoli italiani che cerchiamo di procurare. Esiste però un problema di promozione e di distribuzione, che può essere colmato anche con la ricerca di un contatto più diretto con le librerie on line”.

Mauro Zerbini, IBS.it

Mauro Zerbini, IBS.it

A proposito di questo, Zapparoli chiede quali siano le modalità per convivere in modo costruttivo con le librerie, così importanti nell’informare i lettori. Per quanto riguarda Amazon.it, sono 4.000 le librerie che vendono sulla piattaforma: qualsiasi libreria italiana può – tramite e-mail, partita iva e carta di credito – aprire il proprio negozio sul sito e intercettare una parte del suo traffico. “Siamo ben felici se ci sono altri che riescono a completare questa selezione, con lo scopo finale di dare un servizio migliore al cliente”, asserisce l’amministratore dell’azienda statunitense. Zerbini, al contrario, parla del rapporto di grande sinergia con le librerie, che ha determinato tra l’altro il successo di un altro sito a loro molto vicino: Libraccio.it. “Fa parte del nostro business così come della storia e della cultura del gruppo”, spiega, e chiude l’intervento accennando al recente progetto Tolino, che consente di portare tutta la produzione digitale dei piccoli editori all’interno dei punti vendita fisici, responsabilizzando così il libraio anche nella promozione e diffusione dell’e-book; un progetto che ha ormai già aggregato centinaia e centinaia di librerie.

 

di Francesca Gatti

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