Pelo e Contropelo

FESTIVAL DI SANERMO: ALLA RICERCA DELLO SCOOP

sanremoIl Festival, si sa, è uno degli appuntamenti più attesi e più temuti della programmazione televisiva della Rai. Da Sanremo ci si può aspettare di tutto: giornalisti e opinionisti sono li pronti per cercare la gaffe, lo scoop, la polemica sottile, che possa far parlare i giornali. Già, perché quando non c’è nulla da dire sulle canzoni e sulla conduzione, bisogna cercare il pelo nell’uovo, pur di parlar male. Il Festival non è più il festival della canzone italiana, perché le canzoni vengono messe in secondo piano. E’ ciò che abbiamo visto negli scorsi anni, con conduzioni politicizzanti e cantanti sconosciuti, dovuti al fatto che i veri “Big” preferivano non andare.

I DATI – Quando la conduzione di questo Festival 2015 è stata affidata a Carlo Conti, gli appassionati di musica hanno tirato un sospiro di sollievo: quest’anno – hanno pensato – sarà davvero il Festival della Canzone, serio e non volgare, ma sopratutto senza eccessi politicizzanti a cui aveva abituato lo scorso anno la conduzione di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Grandi conduttori, non fraintendetemi, ma inadatti per presentare il Festival. Carlo Conti, passato da disk-jockey, amico di molti cantanti e abile conoscitore della musica italiana è stata la scelta azzeccata per riportare Sanremo a grandi livelli. 11.685.000 spettatori, col 49,63 per cento di share per la prima puntata: i migliori dati dal 2012. Sulla stessa scia anche le serate seguenti: 10.091.000 spettatori, col 41,68 per cento di share per la sua seconda puntata; 10.586.000 spettatori davanti alla televisione nella terza puntata e uno strabiliante share del  54,21% nella serata di sabato. 

sanremoLE CANZONI E I PROTAGONISTI – Canzoni altalenanti: nella prima puntata hanno entusiasmato Nek, Malika Ayane e Grazie Di Michele in duetto con Mauro Corazzi, che nonostante la nomination per l’eliminazione hanno riscosso l’applauso del pubblico sanremese e conquistato i social; delusioni invece per Alex Britti e Gianluca Grignani, da cui ci si aspettava molto di più. La seconda tranche di “Big”, in onda mercoledì, ha visto il successo di Masini e di Irene Grandi, con un discreta attenzione alla popolare marcietta “Vita d’Inferno”, che sicuramente sarà il nuovo tormentone se non dell’estate almeno della primavera. Nek supremo nella puntata dedicata alla cover, dove un’ottima interpretazione di “Se telefonando” gli ha permesso di portare a casa il primo posto in classifica. Menzione particolare, nella prima serata, alla reunion di Albano & Romina: grandi emozioni e bella musica. Sui comici si può parlare, ne parlano tutti: Alessandro Siani si è destreggiato bene, con un bel monologo. Peccato solo per la gaffe verso il bambino sovrappeso: non voglio pensare che sia stata calcolata, ma piuttosto che li per li gli sia scappata la battuta e che nel mentale diceva, abbia pensato “Oddio, cosa ho detto”. E’ chiaro che le critiche non potevano essere risparmiate: la prima puntata sotto molti aspetti era perfetta, e Siani è stata – per i giornalisti – l’unica possibilità di critica e di parola che potevano avere e che non fosse stata un “Bravi”. Azzardata l’imitazione della Vanoni di Virginia Raffaele: i maligni dicono che la diretta interessata non l’abbia vista, altrimenti – visto il personaggio – chissà cosa ne veniva fuori! Ottimi Luca & Paolo: hanno saputo trovare un bel rap per ricordare tutti i grandi della musica italiana e allo stesso tempo garantire un quarto d’ora di ironia non offensiva, anche se un po’ sottile e tendenzialmente inglese. Panariello, un po’ scontato; da un momento all’altro tutti si aspettavano che apparisse anche Pieraccioni, per ricostruire il bel trio toscano. Tutto sommato un bel assortimento, che ha divertito senza offese e volgarità, a cui la televisione oggi spesso ci abitua.

sanremoIL CAST – Emma, Arisa e Rocio promosse. La Marrone emozionata, ma nonostante le critiche che le sono piovute addosso per i vestiti, perfettamente nella parte: si destreggia bene nel parlare, conosce il mondo della musica e lo ama talmente tanto che – nei ringraziamenti finali a Carlo Conti – commuove un po’ tutti. Arisa, un personaggio: la gaffe dell’anestetico ha già fatto il giro dei social, ma d’altronde lei interpreta un po’ questo “tipo” che si è vestita addosso e quindi prevedibile che qualche figuraccia l’avrebbe fatta. Rocio elegantissima, con quell’accento spagnolo che intenerisce: delle tre, forse quella più fuori luogo, ma ha saputo adattarsi bene. Impeccabili i look: passino i vestiti larghi, lunghi, pieni di lustrini, ma almeno quest’anno nessuno ha potuto parlare di farfalline.

 

LA CLASSIFICA – Al momento della classifica finale, ho temuto per un momento che venisse giù l’Ariston. Un errore di grafica, aveva posizionato “Fatti avanti amore” di Nek al nono posto, che invece era di Nina Zilli: il pubblico sanremese ha iniziato a fischiare e Conti – preso un po’ di sorpresa – ha avuto un attimo di panico. L’errore è stato subito risolto e proclamati i tre finalisti: Il Volo, Nek, Malika Ayane. Al alzare il Leone d’Oro di Sanremo sono stati alla fine Pietro, Gianluca e Ignazio de Il Volo, supportati più dal televoto, che dalla giuria di esperti e da quella demoscopica. Su twitter commenti salati e disapprovazioni da ogni dove: “Nelle ultime ore mi hanno chiesto talmente tanto se mi piace #ilvolo che vorrei assumere un’assistente per dire NO”; “Sti ragazzi sono la dimostrazione pratica che la musica italiana è rimasta ferma a Modugno” e ancora “#ilvolo ha successo negli Usa. Ho visto americani mangiare spaghetti con la marmellata di prugne” e “Vince il pezzo de #ilvolo. Da oggi su tutte le Radio Maria”. C’è persino chi insinua che abbiano vinto grazie al televoto dei nonni. Una canzone, senza dubbio, poco sanremese: non sentiremo mai il fornaio cantarla mentre inforna le micchette e tantomeno la passeranno nei karaoke, ma ha vinto e dobbiamo arrenderci all’evidenza. Che ci piaccia o no. Polemiche sul televoto, dopo che alcuni votanti hanno pubblicato foto sui social dove invece che il messaggio di conferma di avvenuta votazione per Nek, arriva “Impossibile votare”: anche questa è andata, ormai hanno vinto, per cui polemiche sterili. Il televoto tanto sano, pulito, unanime non lo è in nessun programma, secondo me. Un qualche imbroglio ci deve essere: chi è che spende 1,01 per votare cinque sere di seguito? Va beh. Stop al televoto, per rimanere in tema. Nek arriva secondo, vince il premio del miglior arrangiamento e quello dedicato a Lucio Dalla; la Ayane, terza classificata, si porta a casa il premio della critica Mia Martini.

Perché Sanremo è Sanremo.

di Chiara Corradi

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