“The Book of Boba Fett” salvato da “The Mandalorian”

Una recensione spoiler free della seconda serie tv live action ambientata nell'universo di Star Wars, nonché spin-off di quella che l'ha preceduta.

© 2021 Lucasfilm Ltd. & ™

La prima apparizione ufficiale di Boba Fett risale al Settembre 1978, al fianco di Darth Vader nella San Anselmo Country Fair Parade in California. In quella occasione, Boba era ancora un personaggio sconosciuto, in quanto non aveva ancora fatto la sua comparsa su schermo. Essa avvenne il 7 novembre del 1978 quando, in occasione del Giorno del ringraziamento negli Stati Uniti, andò in onda per la prima e unica volta The Star Wars Holiday Special: una sequenza animata in cui Boba Fett era a cavallo di un mitosauro, a caccia della base ribelle per conto di Darth Vader. L’esordio cinematografico avvenne invece in “Star Wars: Episodio V – L’Impero colpisce ancora“. Nei decenni successivi la Lucasfilm decise di dare una storia al personaggio, mostrando le sue origini nella trilogia prequel e poi il suo percorso nella serie televisiva The Clone Wars e in molti fumetti della Marvel.

The Book of Boba Fett
“The Book of Boba Fett” © 2021 Lucasfilm Ltd. & ™

Per proiettarci nel personaggio, in occasione del secondo compleanno di Disney+, sulla piattaforma streaming è stato pubblicato il documentario Sotto l’elmo: sulle orme di Boba Fett; un interessante dietro le quinte che introduceva la serie. Da qui traspare l’amore degli americani verso questo personaggio, assoldato in diverse occasioni da Darth Vader per eseguire dei lavori al servizio dell’Impero Galattico. Nonostante nella trilogia originale non avesse avuto molto screen time (poco più di 6 minuti e quattro frasi), nel tempo Boba Fett è diventato una leggenda tra i fan.

Una curiosità riguarda il cambio del colore dell’armatura: inizialmente bianco, è stato deciso poi di cambiarlo per differenziare il cacciatore di taglie dagli stormtrooper dell’Impero e da Darth Vader, dandogli così l’opportunità di diventare un personaggio a sé stante. Una scelta che ha fatto poi la sua fortuna.

La trama

“The Book of Boba Fett” © 2021 Lucasfilm Ltd. & ™

The Book of Boba Fett si svolge in concomitanza con The Mandalorian, nel 9 ABY, cinque anni dopo la caduta dell’Impero ne Il ritorno dello Jedi. L’acronimo ABY (After the Battle of Yavin) fa riferimento alla Battaglia di Yavin, il primo assalto alla Morte Nera in Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza. Infatti, nel calendario della saga, la battaglia di Yavin segna uno spartiacque tra gli eventi: quelli che precedono l’assalto sono accompagnati dalla sigla BBY (Before the Battle of Yavin), quelli che lo seguono sono identificati con l’acronimo ABY (After the Battle of Yavin). Quindi, The Mandalorian e The Book of Boba Fett si collocano tra Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi (4 ABY) e Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza (34 ABY). Dopo aver assistito alla presunta morte di Boba Fett per mano di Jabba ne Il ritorno dello Jedi, abbiamo ritrovato il personaggio nella seconda stagione di The Mandalorian. Boba Fett ha aiutato il Mandaloriano a portare il piccolo Grogu in salvo, ma per scoprire come abbia fatto a sopravvivere dalle fauci del Sarlacc abbiamo dovuto aspettare il primo episodio di The Book of Boba Fett (Capitolo 1: Straniero, in terra straniera”), arrivato su Disney+ lo scorso 29 dicembre 2021.

Boba Fett in “The Mandalorian” – © Lucasfilm Ltd. & ™

Boba Fett, (interpretato da Temuera Morrison) insieme a Fennec Shand (Ming-Na Wen), ha preso il controllo dell’impero criminale di Bib Fortuna, che un tempo era di Jabba the Hutt. Ma sul pianeta Tatooine ci sono molti interessi in campo, per l’estrazione e il traffico di una sostanza sabbiosa e arancione chiamata “spezia”. Boba Fett, che fa spesso uso di una tanica di guarigione, ricorda il suo passato. In questo modo gli eventi si dispiegano su due linee temporali: la prima ci mostra, attraverso una serie di flashback, diversi momenti della vita di Boba che seguono la sua apparente morte ne Il ritorno dello Jedi; la storia di come sia sopravvissuto alla gola del Sarlacc e come abbia ritrovato se stesso insieme a una tribù di Tusken, alieni del deserto. La seconda linea temporale, invece, prosegue dopo il finale della seconda stagione di The Mandalorian. La gestione delle due timeline è una delle criticità della serie. A volte sembra che sia dato troppo spazio a storie secondarie fino a fare dimenticare le vicende che accadono nel presente.

Considerazioni finali

“The Book of Boba Fett” © 2021 Lucasfilm Ltd. & ™

L’episodio 1×07 (Capitolo 7: In nome dell’onore) è forse l’unico che fa rivalutare la serie. La puntata finale di The Book of Boba Fett poggia le basi di quello che potremmo vedere in The Mandalorian 3.

Un solo episodio però non può bastare per ribaltare il giudizio su uno spin-off che ha lasciato delusi per la sua narrazione forzata, una trama non abbastanza forte e un personaggio che non si racconta del tutto. Colui che appariva come un criminale nella trilogia originale, agisce secondo le regole del bene nella serie, ma non c’è un racconto di questo cambiamento. Il risultato è un ritratto di Boba Fett che discosta da quello della trilogia precedente.

Fino al quarto episodio e senza ancora aver soddisfatto le aspettative, è apparso chiaro come solo un personaggio sarebbe stato in grado di risollevare la serie. Alla fine è arrivato, regalando una conclusione degna per The Book of Boba Fett, ma rubando la scena al protagonista. Al centro di tutto, ancora una volta, l’amatissimo Din Djarin (The Mandalorian), la cui presenza da coprotagonista in The Book of Boba Fett, lo riporta al centro della scena e pone le basi per le prossime fortune di Star Wars.

“The Book of Boba Fett” © 2021 Lucasfilm Ltd. & ™

Nella sua serie, il mandaloriano è legato al suo popolo e si trova a scegliere tra salvare la vita del piccolo Grogu o rispettare il suo credo. Invece, Boba Fett non è guidato da un credo, non è un vero mandaloriano, non ha una storia forte da portare avanti. Questo è uno dei punti a sfavore della sua storia. Boba Fett diventa un personaggio complementare alla narrazione più grande di The Mandalorian.

Boba aveva due obiettivi: liberarsi finalmente dalla necessità di lavorare per i numerosi criminali intergalattici e fondare un proprio impero, creando un ponte fra vecchio e nuovo Ordine Jedi in Star Wars. Una volta raggiunti i suoi obiettivi, non c’è davvero bisogno di una seconda stagione. Quelli che risultano essere gli episodi migliori rientrano formalmente nella trama di The Book of Boba Fett, ma servono solo come continuazione di The Mandalorian, che avrà anche un altro spin off, questa volta dedicato al personaggio di Ahsoka Tano, nuovamente interpretato da Rosario Dawson.

di Daniele Leonardi

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