Ogni vulva è bella a mamma soja

Vogliamo un mondo all'altezza delle vulve che abbiamo: breve guida personale per migliorare il rapporto con la vostra vulva e i problemi legati alla sua percezione nella società.

vulva bella soja
The Great Wall of Vagina – Jamie McCartney

Chiusa la porta del bagno mi ritrovo con uno specchio in mano, la luce che dalla finestra illumina la mia pelle nuda e la stanza, mentre sono seduta sulla vasca a studiare qualsiasi cosa vedo riflessa nello specchio. Ha una forma bizzarra, inusuale, le linee sono tutte diverse. Le guardo una a una e mi ricordano le onde, così irregolari e libere, due caratteristiche appartenenti alla loro natura. Nessuno pensa a come dovrebbero essere le onde, a cambiare la loro forma, vanno bene così nella loro singolarità e unicità. Una diversa dall’altra. Se le guardo invece con un occhio più generale penso ad un bel fiore, senza gambo.

Immagine che grazie ad Aimee, personaggio della serie televisiva Sex Education di Netflix, mi è rimasta in mente e sembra non andarsene.

Questo è amarsi: studiarsi, osservarsi, seguire le linee morbide del proprio corpo, in un attimo che ci concediamo da solæ. Con tutta la pazienza e la gentilezza del caso. Non è qualcosa di cui vergognarsi, ma è un gran bel compito a casa. Indaghiamo là sotto come fossimo delle chiromanti, poiché ogni mano è diversa così come ogni vulva. Vediamo cosa ci può dire su di noi.

Solo in quel momento realizzo, come penso tantæ di noi, che si sono trovatæ in quella stessa situazione, quanto poco sappiamo di qualcosa che ci appartiene da sempre. 

“Come mai ha quell’aspetto?”, “Perché è di quella forma?”, “Cos’è quella cosa appesa li?”.

Mi chiedo anche se ci sia una dimensione giusta o una simmetria da dover rispettare, di che colore dovrebbero essere le grandi e le piccole labbra e che cosa cambi da lisce a rugose.Domande fin troppo specifiche e scomode da porre in un contesto scolastico che, probabilmente per pudore e disagio nell’affrontare queste tematiche, nascondeva la vagina e la vulva da un alone di segretezza e oscurità.

Se mai vi siete trovatæ a studiarvi, a indagare la vostra vulva, se mai qualcuno durante l’atto sessuale abbia commesso l’errore di chiedere troppi perché o avesse fatto altri commenti non richiesti, probabilmente vi sarete domandatæ che cosa non andasse. Avete provato disagio e malessere nel non saper rispondere a domande che riguardavano la parte più intima di voi. Senza contare come un momento così personale e condiviso sia diventato una fonte di dubbi e messa in discussione.

In realtà tutti quei perché, che prima degli altri siamo noi stessæ a porci, sono il risultato di ciò che scrivevamo prima, quella pudicizia diffusa che mette le basi per ciò che viene poi reputato normale, causato dall’approssimazione frettolosa delle informazioni che si vogliono comunicare. Anche se tutto ciò porta ad una semplice domanda : che cosa è effettivamente “normale”? E qual è il motivo che ha portato a scegliere una vulva come migliore rispetto ad un’altra?

Probabilmente la superficialità diffusa su quest’argomento è dovuta ad una grossa e radicata paura del diverso, che sappiamo aver intaccato ormai tutti gli aspetti della società, ma che allo stesso tempo fa sentire sbagliatæ chiunque ci inciampi. Per nominarne una, la concezione e la percezione della vulva o di tutto ciò che è inerente all’aspetto sessuale delle nostre vite continua ad essere un taboo.

In piena crisi, senza sapere cosa mi trovassi davanti, come i peggiori ipocondriaci che passano ore e ore ad autodiagnosticarsi malattie improbabili, internet è diventato quello che più si avvicina ad un ginecologo e i porno invece mi hanno aiutato a collezionare forme, dimensioni, colori più disparati di vulve e non solo.

Ciò che non capisci e che non sai diventa un’ossessione, ma in questo caso sviluppata da una sensazione molto familiare di inadeguatezza legata al sistema e al nostro stesso corpo.

Foto dallo show di Netflix Sex Education

Nell’assurdità di quel momento, ho realizzato come non esisteva una risposta giusta. O meglio ho imparato come, quello che stavo guardando avesse persino un nome o rientrasse in una tipologia specifica che fino a quel momento non conoscevo. Occhio chiuso, ferro di cavallo, cigno, tulipano, fiamma olimpica, farfalla, bata de cola, gonfiato… sono solo alcuni dei nomi per riferirsi agli 8 tipi di vagina più diffusi considerando la forma della vostra vulva che potete trovare sul sito “

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