(IN)Fedeltà

Quando il dubbio si insinua tra le trame del matrimonio

Fedeltà, serie Netflix (fonte: sololibri.net)

È uscita qualche settimana fa la tanto attesa serie italiana Fedeltà, tratta dal romanzo omonimo di Marco Missiroli, incentrata sulle relazioni di coppia e su quanto i rapporti di fiducia possano incrinarsi anche per semplici malintesi. 

In una Milano caotica e freneticaCarlo, docente di scrittura creativa, e Margherita, architetto d’interni, rappresentano il perfetto prototipo di giovane coppia appena sposata e alle prese con la costruzione della propria vita. Tuttavia, un piccolo malinteso porterà a far cadere il castello di carte che costituisce il loro rapporto.

Carlo, infatti, sembra essere stato visto insieme a una sua studentessa, Sofia Casadei, stretti in un abbraccio nel bagno delle ragazze, dove la giovane si era rifugiata a causa di un malessere. È stato veramente un malinteso e tra i due non è successo nulla, o tra Carlo e Sofia c’è stato veramente qualcosa? L’uomo, parla della situazione alla moglie, ma in lei scatta l’incertezza sulla fedeltà del marito. Dopo questo avvenimento, il loro rapporto inizia a incrinarsi sempre di più, minato dall’incertezza e dal dubbio su ciò che ha fatto l’altro. Infatti, anche Margherita inizia a vedersi con un’altra persona: il suo fisioterapista, Andrea.

Carlo e Margherita, protagonisti di Fedeltà (fonte: vanityfair.it)

In questo gioco in cui non ci sono né vinti né vincitori, l’unica vera vittima è la fiducia che, insieme alla fedeltà, si perde ed è soffocata da sentimenti contrastanti, che comportano la perdita della stima reciproca.

La storia presenta l’umanità nei rapporti che, come si può notare, non sono mai perfetti. Tuttavia, nonostante questa imperfezione, ciò che fa cadere la relazione sono i silenzi e le omissioni che, di conseguenza, non fanno che incrinare un vaso che già di per sé è fragile. È una riflessione anche sul ruolo che noi stessi abbiamo nei rapporti, di come lavoriamo per essi e di come cerchiamo di lottare per le persone che amiamo realmente. Tuttavia, quanto incide la perdita di fiducia dell’altra persona nella nostra volontà di mantenere tale rapporto? 

Una trama interessante, ma poco sviluppata:

Sebbene la serie sia tratta dal romanzo, essa non ha niente a che vedere con la bellezza e la profondità della storia che si dispiega tra le pagine del libro. Se nel libro i sentimenti, le paure e i desideri dei personaggi sono dilatati e camminano sul filo del rasoio e, proprio come nella vita reale, si è sempre in bilico nei rapporti umani, nella serie si perde tutto.

Non ci sono i sentimenti che si provano mentre si legge il romanzo, non si sente la paura e la tristezza della perdita della fiducia nel rapporto. Non c’è niente di tutto questo ed è un peccato, dal momento che l’opera letteraria è potente nella storia umana che presenta. 

Carlo e Margherita in una scena della serie Netflix (fonte: fanpage.it)

Oltre a ciò, nella miniserie, forse per mancanza di tempo, non si è donato spazio a personaggi che nel romanzo rappresentano un punto focale per lo sviluppo della storia: Anna, la mamma di Margherita, e Andrea, il fisioterapista. Il ruolo della prima è di particolare importanza, soprattutto per lo sviluppo della psicologia di Carlo, per non parlare del vissuto di questa donna vedova e forte. Quest’ultimo aspetto serve alla trama per poter presentare un altro aspetto della fedeltà: stare vicino alla persona che si ama, anche se quest’ultima nasconde un segreto. Allo stesso modo, Andrea e il rapporto che intesse con Margherita è ben più complesso di quello che viene presentato: un personaggio dal vissuto difficile e in lotta con il mondo.

Insomma, il prodotto Netflix è buono, ma poteva fare di più, soprattutto per l’opera da cui è tratta.

di Erika V. Lanthaler 

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