L’Italia entra in guerra

LA FIONDA

Silvia MoranduzzoEstratto da un comunicato EIAR di immantinente pubblicazione:

“Cittadini, Cittadine, buona sera. In questo truce giorno ricolmo di sentimenti battibeccanti, tra sediziose e incresciose scissioni di zeppe di governo e riconversioni cerebrali sanremesi oltre ogni decenza persino per il MinCulPop, il Magnifico Ministro degli Esteri, luce anabbagliante dei nostri cuori nazional-popolari, Paolo Gentiloni, ha annunciato: “Egregi Cittadini, siamo pronti a combattere!“. Le truppe italiane, inappuntabilmente equipaggiate di F-35 di Alleata fabbricazione, scatolette di tonno Nostromo e residui di bombe all’iprite (no, non ce ne siamo mai veramente liberati, sono comode invenzioni dell’invertitismo cerchiobottista social-democratico) sono già per mare in attesa dell’ordine di sbarco alle porte di Tripoli. I nostri orgogliosi militi, vanto dell’ardimentoso spirito italico, sapranno difendere il nostro Paese dalla minaccia dei vetero-sinistrorsi (da quando non li paghiamo più) terroristi dell’Isis. I vituperabili fondamentalisti nipoti del profeta (con la P minuscola, che non s’azzardi a rivaleggiare col nostro Duce), hanno conquistato Sirte e avanzano protervi verso Tripoli: la situazione è preoccupatamente controllata, poiché sì, le coste libiche si trovano a 200 miglia marine dalle nostre, e sì, in qualunque momento un razzo mussulmanamente esplosivo potrebbe colpire Roma, ma perdinci!, non avverrà: i nostri Cittadini potranno dormire sonni tranquilli, giacché il governo del Luminoso Renzi, nella figura del Meraviglioso Ministro Gentiloni in testa, ci proteggeranno da tale possibilmente evitabile disastro. La bandiera nera dell’Isis non sventolerà sulla cupola di San Pietro, quanto è vero che siamo italiani!

Malelingue comunistoidi segnalano che tali depravati fondamentalisti li abbiamo sovvenzionati noi per abbattere Gheddafi e Assad, e che adesso, dopo aver devastato il patrimonio culturale di Timbuctu e della Siria, si apprestano ad arrivare alle nostre porte. Perdio! Che, forse negheremo? Giammai! Servivano forze nuove per abbattere la precedente amministrazione, ormai presuntuosamente indipendente dall’Impero di Roma… Che forse volevate tenervelo, vi piaceva Gheddafi, comunistoidi? A noi sì, piaceva assai, ma il suo regno da vassallo incertamente abbronzato doveva finire, era ormai inutile! E come dicono i biologi, se un animale devasta l’ambiente, bisogna procurarsi un predatore più grande che fa danni più grandi, così che poi se lo mangia e avremo a che fare con lui invece che con quello che… No, scusate, sofismi terzinternazionalisti si sono brevemente impossessati della mia mente! Voi dite: la guerra, noi diciamo: me ne frego! Costituzionalmente, abitudinariamente, democristianamente me ne frego!

In questo giorno 17 febbraio dell’anno 193… Come? Scusate, mi fanno segno che non siamo nel… ah, siamo nel…? Ah, 2015… Bene, allora il Regno d’Italia è perdurato indefessamente tanto… ah no? Repubblica parlamen… ma perdinci! E c’è pure una Costituzione? Devo leggere cosa? Articolo 11… “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popol…” ah…. Ma quindi, non siamo più una… e non facciamo più… e siamo anche democratici? Per Adis Abeba! Urge chiarificazione! Finora, da quello che vedo, mi sembra affatto come dite, mi sembra che vada tutto luminosamente come sempre! Scusate, vado a informarmi e a riscrivere il cinegiornale.”

Questi sono i danni che producono i governanti che non conoscono la nostra legge fondamentale, la Costituzione. Ignorantia legis non excusat. Per evitare gli stessi disastri di due guerre mondiali, i nostri costituenti hanno scritto un testo che, a quanto pare, non si conosce e non viene rispettato. In una democrazia parlamentare TUTTI i cittadini devono rispettare la legge perché è questa che mantiene l’ordine e fa vivere nella civiltà. Nel caso italiano, tutto ciò è aria fritta. Ho sempre cercato di far ridere di situazioni che dovrebbero indignare o far piangere, perché nella vita bisogna sorridere. Tuttavia, ci sono questioni sulle quali si può scherzare fino ad un certo punto. La conoscenza, e di conseguenza il rispetto, della Costituzione dovrebbero essere fondamentali per i nostri governanti. Gentiloni e tutti coloro che gli hanno dato ragione dovrebbero farsi un esame di coscienza. Terminata la predica, buonanotte, italiani, e buona fortuna.

con il contributo di Angelo Pietro Caccamo

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