“Cyrano”: quando l’amore vince sulle insicurezze

Nello splendore della Sicilia prende vita il nuovo musical di Joe Wright

Metro-Goldwyn-Mayer, Cattedrale di Noto

Cyrano è il nuovo film di Joe Wright nelle sale cinematografiche dal 3 marzo. La pellicola è stata girata interamente in Sicilia, esattamente tra Noto, Scicli, Siracusa ed Etna, luoghi che per l’occasione si sono trasformati in scenari francesi del XVII secolo. Centoventicinque anni ci separano dalla sua prima rappresentazione, ma sembrano scomparire di fronte alla contemporaneità di cui si veste il messaggio dell’opera. Esteriorità e interiorità diventano combattenti e migliori amici, i quali sfidano un destino che si conosce già.

Curiosi di rivedere Peter Dinklage, l’attore statunitense che abbiamo amato ne Il trono di spade e di rivivere le emozioni che ogni film di Joe Wright ha messo in serbo per noi (Orgoglio e Pregiudizio, Anna Karenina, Espiazione) torniamo al cinema dopo lunghi mesi, per qualcuno, di astinenza e ci immergiamo nel musical sentimentale Cyrano, destinato a diventare un altro capolavoro del regista. L’ultimo lavoro di Joe Wright è un adattamento cinematografico del musical teatrale di Erica Schmidt, a sua volta tratto dalla commedia Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand. Il film fa da cornice familiare alla stessa Erica e a Peter Dinklage, sposati dal 2005: nel film, infatti, Schmidt diventa la sceneggiatrice. Un’altra coppia è presente: anche il famoso regista e Haley Bennet, che copre i panni di Roxanne, sono marito e moglie.

Il messaggio d’amore senza tempo

Metro-Goldwyn-Mayer, Via Nicolaci – Noto

La storia di Cyrano – candidato agli oscar per i costumi di Massimo Cantini Parrini – ruota attorno al rapporto tra bellezza esteriore e bellezza d’animo. Questa relazione risulta essere un continuo incalzare di alti e bassi, fatta di conquiste e poi di delusioni. Il poeta Cyrano, che possiede una notevole profondità interiore, è da tempo innamorato della sua amica Roxanne. Il suo aspetto fisico però lo racchiude in una passività che non gli permette di dichiarare il suo amore, sicuro di non poter competere con la bellezza della sua amata.

Malinconico e tormentato, il suo cuore si arrende del tutto quando Roxanne gli confessa intimamente di essersi innamorata di Christian: un cadetto con cui, per caso, ha incrociato lo sguardo in teatro. Sarà il fascino di Christian a far parlare l’amore di Cyrano, altrimenti soffocato del tutto. L’abilità della scrittura, infatti, non appartiene al giovane cadetto che non può quindi accontentare il desiderio di Roxanne di ricevere lettere d’amore. Un po’ per altruismo e anche un po’ per comprensibile egoismo, Cyrano decide di offrire il suo aiuto al giovane e di scrivere al posto suo: “Io ti renderò eloquente e tu mi renderai affascinante”.

I versi d’amore fanno sognare a occhi aperti Roxanne, poiché inizia ad amare follemente Cristiano, convinta che l’anima che fa vivere quelle lettere sia la sua. Tuttavia, non sono pochi i momenti di sventata incomprensione e le figuracce, soprattutto quando i due si trovano faccia a faccia per la prima volta e Christian non riesce a proferire parola.

Metro-Goldwyn-Mayer

Il quarto atto racconta la guerra a cui partecipano Cyrano e Christian, ormai marito di Roxanne. Tra il freddo e gli scenari tragici del fronte, il poeta continua a scrivere all’amica, fingendosi il compagno. Proprio durante quei giorni, Christian comprende il forte amore che Cyrano prova per Roxanne e decide che la cosa giusta da fare sia confessare tutto e lasciar scegliere a lei con chi stare. A ritornare dalla guerra sarà solo lo scrittore, il quale aspetterà ancora degli anni prima di raccontare la verità. Solo gli ultimi istanti di vita lo spingono a dichiararsi e, quando sta per chiudere gli occhi per sempre, accanto a lui c’è l’amore corrisposto di Roxanne, che dentro di sé aveva già chiare le cose.

L’orgoglio e il timore, si può dire di tutti e due, non hanno permesso ai protagonisti di potersi incontrare come avrebbero desiderato. I difetti fisici sono per Cyrano superficiali e irrilevanti dinanzi ai nemici che dovrà combattere: “Sei un mostro”, “É un offesa un po’ antiquata ma la accetto” risponde. Eppure, al cospetto della perfezione di Roxanne, si trasformano in un ostacolo così grande da spazzare via tutte le altre sue qualità e renderlo per questo impotente.

Mai come oggi, il bisogno di doverci sentire conformi ai canoni estetici imposti dalla società, è stato così forte. Proprio per questo, il messaggio che comunica il film, in questa rivisitazione più che mai, appare come qualcosa che indossa perfettamente i panni dei tempi che stiamo vivendo.

Metro-Goldwyn-Mayer

Non mancano le scene divertenti, spinte da un ironia sempre sobria e composta. Già in altri film di Wright, la leggerezza è stata una costante, presente come a fare da pausa tra una scena seriosa e un altra, seppur in questo film nessun passaggio risulta impegnativo. La storia scorre con molta facilità e tiene lo spettatore in attesa. Tra uno sguardo e un altro i due attori fanno sperare di aver compreso le loro anime tormentate, cosa che succederà solo in conclusione, lasciando il desiderato lieto fine solo a metà. La sceneggiatura regala ad alcuni personaggi qualcosa di contemporaneo e importante. Roxanne appare adesso più indipendente e sicura di ciò che vuole, non ha paura di desiderare il meglio e non si lascia raggirare da ciò che dicono gli altri. Lo dimostra quando, dinanzi alla superficialità di Christian, risulta infastidita dalla stupidità e dall’ignoranza e quando canta con forte convinzione “I need more“. Christian, interpretato da Kelvin Harrison, acquista inoltre maggiore visibilità rispetto alle rappresentazioni precedenti.

Le musiche sono credibili e intense. Il regista spiega che per rendere il rapporto tra dialoghi, balli e musica fluido, ha immaginato di non dover girare un musical, ma piuttosto un film con delle canzoni: “Tutti gli attori cantano dal vivo e in un clima di intimità”, “non c’è una netta separazione tra il dialogo e il cantato”. Le canzoni sono composte da due membri dei National, i gemelli Aaron e Bryce Dessner, con la collaborazione di Matt Berninger e Carin Besser.

Le scene musicali più commoventi sono quelle del quarto atto, che mostra la guerra. Alcuni soldati scrivono le loro ultime lettere ai propri cari, prima di avventarsi contro i nemici e rischiare di morire. (Wherever I Fall-Glen Hansard).

Metro-Goldwyn-Mayer, Casa di Roxanne – Palazzo Castelluccio

I luoghi del film: tra barocco, mare e montagna

A Noto, città famosa per il suo barocco, la Metro Goldwin Mayer ha girato la maggior parte delle scene del musical. La casa della bellissima Roxanne è a Palazzo Castelluccio, mentre il teatro in cui incontra per la prima volta Christian è stato allestito appositamente nel cortile di Palazzo Nicolaci. La stessa Cattedrale di San Nicolò, attrazione principale della città, fa da sfondo a diverse scene. La più bella tra tutte, quella in cui Cyrano si inchina dinanzi all’amica in un’inquadratura ferma che riprende la chiesa per intero, come a volerla esaltare, dedicandole i meritati secondi di visibilità. Le restanti scene, invece, si alternano tra Scicli (chiesa di San Matteo), Siracusa (Castello Maniace) ed Etna.

Una produzione straordinaria evoca la bellezza della Sicilia, scelta da subito come ambientazione per il musical: “Ancor prima di cominciare a girare Cyrano, avevo le idee chiare su come sarebbe stato il film. Era tutto chiaro nella mia mente e non ho mai avuto dubbi sulla Sicilia. Il film è diviso in cinque atti e i primi tre sarebbero stati girati in una delle città barocche del Seicento più belle al mondo: Noto”; afferma Joe Wright. Le location, con la loro sontuosità, hanno dimostrato di essere perfette per lo stile ricercato e ampolloso del regista.

Alcune foto dal set

Le seguenti foto mostrano alcuni momenti durante le riprese svoltesi a Noto, da ottobre a dicembre 2020.

di Giuliana Presti

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