Parma Calcio: una recensione di fine campionato
Tiriamo le somme della sofferta stagione dei Crociati
Il campionato di serie B si è concluso e ha già dato i primi verdetti: il Parma Calcio rimane in Serie B, per la promozione bisognerà attendere; per ora ha trionfato la Cremonese da prima in classifica e il Lecce al secondo posto. Ora si aspettano i play off per decretare la terza che salirà in A. Per quanto riguarda le retrocesse sono Alessandria, Crotone e Pordenone a perdere il diritto alla B.
Ma come è andata l’ultima stagione sportiva del Parma Calcio? Analizzeremo l’andamento del campionato, le aspettative, il percorso e infine le sentenze che hanno portato il Parma a tristi epiloghi.
Partiamo dal presupposto che il Parma quest’anno si è ritrovato nel campionato ‘cadetto’ ovvero nel campionato di serie B dopo essere stato retrocesso l’anno precedente dalla serie A, il campionato più prestigioso e più alto in senso di categoria del calcio italiano.
La discesa in B: addii e nuovi arrivi
Il Parma Calcio questa stagione ha fatto diversi cambi, sia per quanto riguarda i giocatori sia per quanto riguarda gli allenatori (si è deciso di iniziare con Enzo Maresca): per i giocatori, si sa, non è facile scendere in B e accettare la categoria e, quindi, o si sceglie la permanenza nel campionato di A – vedi Darmian all’Inter o Iacoponi alla Salernitana – o esperienze all’estero, come Cornelius e Gervinho al Trabzonspor. Questi sono esempi ‘illustri’ di chi ha smesso di vestire la maglia crociata.
Dal canto suo il Parma aveva bisogno di svecchiare la rosa e quindi necessariamente c’è stato un ricambio generazionale che ha portato freschezza e tanti volti nuovi in quel di Collecchio. Per citarne qualcuno, ad esempio, sono arrivati giovani come Adrian Bernabè dall’under 23 del Manchester City (in prestito), Elias Cobbaut dall’Anderlecht (anche lui in prestito), Adrian Benedyczak per 2€ Mln, Enrico del Prato momentaneamente dall’Atalanta e Felix Correia dalla Juventus under 23: questi i nuovi scelti per l’impresa di riportare una nuova gioventù del pallone al centro del progetto giallo blu.
Ma sono altri gli arrivi – due su tutti – che hanno sicuramente alzato il livello tecnico la leadership di questa squadra: l’arrivo del trequartista di classe cristallina come Franco Vazquez detto ‘El Mudo’ e il grande ritorno (inatteso) di Gianluigi Buffon, tra i più grandi giocatori nel suo ruolo della storia del pallone: il portiere azzurro ex Juve torna a vestire la maglia del suo Parma a distanza di ben 21 anni dall’ultima apparizione di Gigi nell’estate del 2001, dove nella prima parentesi crociata aveva collezionato ben 220 presenze vincendo tra l’altro Coppa UEFA e coppa Italia.
Le premesse c’erano tutte, le speranze anche
La stagione del Parma – secondo le quote e i bookmakers – doveva dare un buon esito alla squadra gialloblù che veniva inserita tra le pretendenti per il grande ritorno in serie A dopo solo una stagione: senza troppe difficoltà era data tra le favorite insieme a squadre più esperte come Monza o Lecce, la prima a stagione conclusa dovrà giocarsi la possibilità di salire nel massimo campionato mentre la seconda è stata promossa matematicamente in serie A dopo una lunga cavalcata in campionato.
Le aspettative erano tante, i giocatori e soprattutto i tifosi (date le previsioni) avevano ben sperato, ma le attese si sono rivelate poi in un certo senso controproducenti. Ebbene sì, il Parma con il nuovo allenatore non ingranava e i 3 punti erano sempre più un miracolo: basti pensare che la squadra aveva fatto solo 17 punti in tredici partite.
Sostanzialmente le vittorie non sempre arrivavano e la classifica verso la sosta invernale si faceva sempre più difficile. I gialloblù, invece che guardare dall’alto gli avversari, si ritrovavano indietro a inseguire non più per un posto matematico in serie A, ma per puntare almeno ai play-off – unico altro modo per la salire di categoria.
Con Iachini arrivato a Parma a novembre la squadra ha faticato all’inizio a ripartire causa giocatori infortunati e che avevano contratto il covid, quindi è partito con una rosa rimaneggiata e sostanzialmente più scarna, ma poi il nuovo Mister ha tirato fuori dai propri giocatori punti, vittorie e a tratti buon gioco che, per la prima volta in stagione, facevano davvero ben sperare i tifosi gialloblù che (con qualche sospiro di troppo) vedevano i play-off non così più distanti.
Non tutto secondo i piani
Ma…c’è sempre un ma. Quest’anno il Parma sia con Maresca sia con Iachini ha fatto sicuramente vedere le proprie qualità e soprattutto le proprie potenzialità, ma anche le proprie debolezze e fragilità: durante la primavera il Parma era davvero vicino a giocarsi la promozione ai play-off, ma un po’ per indisponibili un po’ per incapacità di gestire i risultati e per la condizione fisica di certi giocatori chiave, la squadra ha buttato via diversi punti fondamentali per sperare nel sogno della A.
Questo ha portato i crociati, tra il mese di aprile e maggio, ad essere in una situazione di classifica dove non si poteva più scendere, ma nemmeno salire: uno stallo diciamo che ha infranto i sogni della società e di tutti i tifosi che mai si sarebbero aspettati in quanto il progetto era sicuramente vincente, i grandi giocatori, i soldi spesi, il calore della piazza e gli stessi giocatori erano ben presenti nel progetto ducale per quel sogno chiamato Serie A.
Lo specchio di una stagione
L’ultima partita in casa del Parma è stata sabato 30 aprile – dove si giocava i tre punti contro l’Alessandria poi retrocessa – e ha visto una partita molto giocata da entrambe le squadre: iniziata male, anzi malissimo, con i Grigi in vantaggio dopo neanche 20 minuti, Parma entra in partita e arriva al pareggio di Cobbaut al 44’.
Poi nel secondo tempo possiamo ammirare il 13esimo goal di Vazquez (capocannoniere della squadra) e fin qui tutto bene. Sorpresa, l’Alessandria – che si sta giocando tutto – non ci sta e nonostante il Parma giochi e crei di più, gli ospiti fanno il goal del pareggio all’82’esimo. Si chiudono così i giochi del match: l’ultima partita stagionale tra le mura amiche dei crociati non sfocia in una vittoria, ma in un blando pareggio.
Questa partita riassume in modo preciso il campionato altalenante di questa squadra che più volte, dopo situazioni di vantaggio, si è ritrovata ad accontentarsi di un pareggio; a volte, purtroppo, anche di una sconfitta.
Nonostante l’ultima partita vinta a Crotone, il Parma non dovrebbe essere troppo soddisfatto della stagione appena conclusa. Per la prossima stagione si prospetta un’altra rincorsa nel campionato cadetto, la società dovrà rimodellare la squadra, mantenere i leader e soprattutto dare una mentalità vincente ai propri giocatori per ritornare nel campionato che più conta, la Serie A.
di Francesco Agadi
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