L’arma dell’inganno – operazione Mincemeat
Quando la Storia è costruita da semplici vite che cambiano il mondo

Al cinema vi aspetta una storia d’inganno che ha ribaltato le sorti della Seconda Guerra Mondiale e che ha permesso agli alleati di poter sbarcare in Sicilia senza intoppi e senza stragi. Non solo nel cast principale si annoverano star come Colin Firth (Il discorso del re, 2010; Supernova, 2020) e Matthew Macfayden (Orgoglio e Pregiudizio, 2005; Lo schiaccianoci e i quattro regni, 2018), ma è un film da vedere soprattutto per scoprire una nuova pagina della Storia mondiale, mai raccontata sul grande schermo.
La storia del morto che ha cambiato i destini di milioni di persone
1943, il secondo conflitto mondiale è in corso e sembra che si sia arrivati a uno stallo a favore di Hitler e della Germania nazista. Gli Alleati, d’altro canto, desiderano ribaltare la situazione a proprio favore, ma ciò sarebbe possibile solo se si riuscisse a distrarre l’attenzione del Führer dalla Sicilia, approdo scelto per lo sbarco delle truppe.
Come fare?
Semplice, costruendo il più grande inganno mai inventato prima di allora: inserendo come protagonista un morto (perché i morti non parlano), creandogli un profilo perfetto e inattaccabile da soldato e incaricandolo di una missione che non è mai esistita.

L’idea scaturisce dal geniale Ian Fleming (inventore di James Bond, che all’epoca era l’assistente dell’Ammiraglio Godfrey) e portata avanti dagli agenti dell’intelligence inglese Ewen Montagu (Colin Firth) e Charles Cholmondeley (Matthew Macfayden). Così nasce il “Maggiore Martin”, un agente speciale incaricato dal governo britannico di consegnare un dispaccio, relativo al piano di sbarcare in Grecia e cambiare le sorti della guerra.
Come si svilupperà la vicenda del Maggiore Martin e come, i nostri eroi, creeranno la migliore storia mai inventata fin a quel momento? La Storia con la S maiuscola è già scritta, ma il bello è proprio chiedersi come si sia arrivati allo sbarco in Sicilia.
Le storie dentro la Storia
Il film non è nient’altro che una grandissima matriosca, al cui interno si nasconde il cuore segreto di ogni grandissima storia e vicenda: i cambiamenti, soprattutto quelli epocali, avvengono a partire dalla gente comune, che dona tutta sé stessa per la salvezza della propria nazione e del mondo intero.
Il vero protagonista del racconto è il team del Comitato Venti che, rischiando tutto, ha messo sul tavolo di guerra piccoli frammenti della propria quotidianità per poter creare il mosaico dell’esistenza di un anonimo sconosciuto e senza vita, il quale, d’altro canto, ha l’unico compito di ingannare il nemico e condurre alla vittoria.
Ciò che viene portato sullo schermo, pertanto, non è solo una pagina del diario della nostra Storia, ma è anche un inno alla vita e alle sue sfumature: è l’esistenza che il morto non potrà più avere o che, se ha avuto, ormai non potrà più ricordare. É anche un racconto che pulsa di sentimenti: paura, rabbia, gelosia e amore danzano sullo schermo, appassionando e facendo commuovere lo spettatore che, attraverso il film, studia la Storia, rivivendola attraverso la semplicità della vita.
La pellicola rappresenta proprio un connubio tra storia e vita, una lezione sull’esistenza umana.
di Erika V. Lanthaler
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