Scudetto, Europa e salvezza: con l’Inter al Tardini è sempre decisiva

PRECEDENTI, ORDINE PUBBLICO E LA PARTITA VISTA DAI SOCIAL

PARMA INTER CAMPIONATO ITALIANO TIM SERIE A 07-08 Al Tardini, il nerazzurro fa al Parma lo stesso effetto che al toro fa il rosso: 29 precedenti e 15 successi. Più del 50% e più del doppio rispetto a quelli dell’Inter, ferma a 7 come le volte nelle quali la sfida è terminata in parità.

 

I PRECEDENTI – Il primo confronto tra Parma e Inter è datato 18 settembre 1960 e a trionfare 1-3 furono gli uomini del ‘Mago’ Herrera: altri tempi. Quelli attuali raccontano una storia ben diversa, anche se l’ultima volta che i nerazzurri hanno fatto visita ai Ducali sono tornati con la pancia piena. Lo scorso aprile, in un match con in palio punti importanti in chiave Europa League, a passare 0-2 sono stati proprio gli ospiti. Passaggio fondamentale per i ragazzi di Mazzarri per raggiungere l’Europa senza la seccatura dei preliminari. Gli stessi che la burocrazia pallonara ha negato ai parmensi, scatenando le ire del presidente Ghirardi, spintosi fino alle dimissioni poi ritirate, quest’estate. Una sorta di spareggio che ha avuto lo stesso esito di quello vero, del 23 maggio 2000: l’unico Parma-Inter della storia giocato al Bentegodi di Verona, terreno neutro. Da una parte Buffon, Cannavaro e Crespo; dall’altra Peruzzi, Vieri e un Roberto Baggio in serata di grazia, capace di stendere quasi da solo l’undici di Malesani e di portare i suoi del ‘nemico’ Lippi in Champions. Prima dello scorso campionato , per ritrovare una vittoria dell’Inter in terra emiliana occorreva riportare indietro la memoria a quel tragico 18 maggio 2008. Pioggia battente, partita stagnante bloccata sullo 0-0 e poi lui: Zlatan Ibrahimovic. Come con il coniglio dal cilindro, Mancini lo estrae nella ripresa e il bomber svedese, al rientro da un lungo stop, lo ripaga con una doppietta che regala il sedicesimo scudetto ai nerazzurri e al Parma l’inferno della Serie B, dopo diciotto stagioni da protagonista nella massima serie. Nel mezzo, in quei sei anni, una storia di successi, come il 2-0 del 2011, il 3-1 del 2012 o l’1-0 del campionato successivo. La vittoria gialloblu più roboante nella massima serie è datata 13 marzo 1994. Era il Parma di Nevio Scala, di Faustino Asprilla e di Gianfranco Zola: tre gol in due in quella gara. Addirittura di più ampie proporzioni il trionfo ottenuto nei quarti di Coppa Italia nel novembre 2000: 6-1. A scherzare gli undici malcapitati di Tardelli ci pensarono Micoud, Montano, Amoroso, Appiah e Sartor in un torneo senza happy-ending per gli uomini di Ulivieri, superati dalla Fiorentina nella doppia finale.

 

ORDINE PUBBLICO: NEL 2008 BASTO’ UNA SOFFIATA– Partita non problematica dal punto di vista dell’ordine pubblico, come aveva previsto il vice questore di Parma, il dottor Claudio Sanfilippo. “Parma-Inter è certamente una partita delicata –ha spiegato il responsabile della sicurezza- soprattutto perché prevediamo l’arrivo di tanti interisti, data la vicinanza con Milano, ma non è una partita che noi consideriamo ad alto rischio. È comunque importante evitare che le due tifoserie si incontrino. Altre, qui a Parma, sono le partite delicate sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica prima fra tutte, Parma-Juve”.Infatti il numero due di Borgo della Posta, ha sottolineato come i disordini avvenuti nel 2008 tra la tifoseria parmigiana e quella interista, siano da considerarsi del tutto eccezionali proprio perché tra i due gruppi Ultras non c’è nessun astio particolarmente acceso. Quel 18 Maggio 2008 fu una giornata decisiva per entrambe le squadre, l’Inter vinse lo scudetto grazie alla doppietta di Ibrahimovic, il Parma, invece, disse addio al sogno di salvezza e salutò la serie A. Ma gli scontri e i disordini che dominarono quella domenica di pioggia battente, furono dovuti a una serie di cause e concause che esulavano dai rapporti tra le due tifoserie: ai tempi fu vietata la trasferta sia ai tifosi romanisti a Catania che ai tifosi interisti a Parma. Mentre i romanisti, soprattutto per la distanza ragguardevole, non si recarono nella città siciliana, gli interisti, proprio per l’esigua distanza, entrarono nella città dei crociati. Bastò una soffiata a scatenare l’inferno. Infatti tra i tifosi interisti si diffuse la voce inconsulta che i romanisti fossero riusciti ad entrare allo stadio Massimino di Catania e bastò questo per scatenare quel caos incredibile. “Giornata di pioggia, nervosismi, tutta una serie di cose per cui si è scatenato questo inferno davanti al piazzale Petitot che con difficoltà siamo riusciti a gestire e a calmare, però è stato un episodio che comunque esulava assolutamente dai rapporti tra due tifoserie” queste le parole del vice questore Sanfilippo su quell’ episodio.

 

LA STAGIONE PIU’ DURA PER DONADONI – Nonostante un avvio deludente per il tecnico bergamasco, la sua avventura con il Parma ha molte note positive. Il 9 gennaio del 2012 con un contratto annuale Donadoni arriva in città per sostituire l’allenatore uscente Franco Colomba che, avendo perso proprio con i nerazzurri per 5 a 0, viene esonerato. La sua avventura comincia bene sin dalla partita d’esordio contro il Siena che il Parma guadagna con un risultato netto di 3 a 1; è l’inizio di una stagione in cui i crociati chiudono al settimo posto insieme alla Roma. Il 13 maggio dello stesso anno la squadra stabilisce un nuovo record: grazie al successo contro il Bologna per 1 a 0, firmato Biabiny, viene sancita la settima vittoria consecutiva. Nella stagione successiva, invece, la squadra crociata nonostante il girone d’andata chiuso con 29 punti grazie al capocannoniere Amauri, raggiunge solo la salvezza, anche se con quattro giornate d’anticipo. È nella stesso campionato che Raffaele Palladino segna il gol numero mille nella massima serie della storia dei ducali. Il campionato 2013/2014 è quello più propizio per gli emiliani e Donadoni: dopo la conquista del sesto posto, si aprono le porte dell’Europa cui poi la squadra non parteciperà a causa di questioni burocratiche riguardanti la licenza Uefa. Quella attuale è, purtroppo, la stagione più dura per la squadra di Tommaso Ghirardi considerando che non faceva così male dall’era Tanzi: 3 punti in otto gare, ultimi in classifica e a rischio di Serie B.

 

PARMA-INTER – La salvezza è ancora lontana, come ricorda giustamente il tecnico bergamasco, ma dopo la partita con l’Inter la sua panchina è comunque salva grazie alla buona prestazione della sua squadra. Incontro difficile per le due squadre considerando i tanti assenti in entrambi gli schieramenti (Paletta, Bianiany, Osvaldo, Guarin …); ma la situazione sembra favorire sin da subito i crociati che passano in vantaggio già al 5’ minuto con la rete di De Ceglie. Le continue interruzioni da parte del direttore di gara hanno contribuito a rendere il clima sempre più teso. Durante la ripresa i nerazzurri hanno cercato timidamente di pareggiare, ma un De Ceglie in serata di grazia, ha reso nullo ogni loro tentativo raddoppiando al 76’. Il match si conclude sul risultato del 2-0 per la gioia dei parmigiani che riprendono fiducia dopo aver interrotto una serie negativa.

 

ar. Curva Nord in festa #PARMAINTER Il campionato 2.0 non finisce mai. Non esiste il novantesimo, il centoventesimo o i rigori, lì si va avanti per ore, giorni, settimane dopo il triplice fischio. Per ‘lì’ si intende Twitter, dove da circa tre anni a questa parte si gioca una Serie A a sé, alla quale tutti possono prendere parte e nella quale se ne possono vedere delle belle anche al cospetto di un Chievo-Cagliari di fine campionato. Sabato sera l’hashtag #ParmaInter è entrato di diritto tra quelli ‘di tendenza’, ovvero fra i più cinguettati sul social network. Che la partita non sia stata una delle più esaltanti degli ultimi decenni è appurato. A ironizzare su questo aspetto ci ha pensato Nicola Savino. Il conduttore di Quelli che il calcio, noto tifoso nerazzurro, sul finire del primo tempo se ne esce con un simpatico: “In confronto alla prima mezz’ora di #ParmaInter la corazzata Potëmkin è un thriller mozzafiato.”, scomodando uno dei must fantozziani. A ruota Alessandro Cattelan, anche lui interista dichiarato: “F.c. Internazionale. Resuscitiamo i morti, dal 1908”. Oltre alla noia, la vera notizia emersa da Parma-Inter è la doppietta di De Ceglie, uno che prima di sabato aveva segnato cinque gol in tutta la carriera. Impossibile per il popolo del web non cogliere la palla al balzo: “Dopo doppietta di #deceglie finisce calcio come noi conosciamo, lunedì #zeman gioca con difesa a 5 e uno solo attaccante” twitta l’account del compianto Vujadin Boskov, scomparso nella vita vera ma ancora attivissimo su Twitter. Godono invece i parmigiani: “Oggi è la festa dei morti. Tanti auguri all’Inter, forza #Parma”; “Siamo stracontenti per Donadoni, crediamo in lui”. Il profilo ufficiale del Parma F.C. definisce “pirotecnici in campo e sugli spalti dell’Ennio” tutti i parmigiani. Anche il capitano Lucarelli esulta: “Chi soffre lotta, chi lotta vince !!!!”. Tanti punti esclamativi, così come quelli del mattatore della serata Paolo De Ceglie: “Grande vittoria ieri sera! Sono molto contento per i due gol. Serviva un risultato ed è arrivato!! #ForzaCrociati”.

 

di Luisa Di Capua, Samanta Carrea, Lorenzo Dragoni

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