Sanità digitale: l’evoluzione della Telemedicina

La Digital Health sta aprendo nuovi scenari nel sistema sanitario pubblico italiano.È necessario che si lavori oggi a costruire le condizioni migliori per il suo domani progettando in maniera responsabile il futuro della nostra salute

Gli oltre due miliardi stanziati nel PNRR dovranno servire a migliorare i servizi sanitari e contenere i costi, sviluppando nuovi modelli di offerta sanitaria in grado di migliorare le cure, migliorare l’esperienza di cittadini e pazienti, ridurre le inefficienze e servire il territorio nazionale in modo più omogeneo.Si tratta di una visione emersa con urgenza con il propagarsi e prolungarsi della pandemia da COVID-19, ma che andrà oltre lo sviluppo di servizi di telemedicina per modificare nel profondo l’interazione fra cittadini e servizi sanitari.

Allo stesso tempo, si tratta di una visione globale, con la digitalizzazione sanitaria in cima all’agenda politica di molti governi e istituzioni sovranazionali.L’Unione Europea, fra tutte, nel corso di quest’anno, avrà modo di scendere nel concreto della realizzazione dell’EuropeanHealth Data Space, anche grazie agli investimenti che saranno resi disponibili attraverso il programma EU4Health nel settennato 2021-2027, con ben 5.3 miliardi di euro disponibili. Un’ulteriore testimonianza dell’impegno europeo, in tal senso, è arrivata da Ursula von der Leyen al World Health Summit (ottobre 2021), il cui intervento si è concentrato sullo sviluppo del programma Health Environment Research Agenda for Europe (HERA) finanziato con 3 miliardi di euro e finalizzato al rafforzamento della strategia europea attorno ai temi della salute e dell’ambiente.

Le sinergie tra tecnologie e istituzioni

Sono importanti e chiari segnali del consolidamento di un processo di sviluppo della sanità digitale, trainato dalle esigenze relative alla gestione della pandemia, dal crescente interesse verso i servizi di telemedicina, dall’esplodere della disponibilità di dispositivi personali per il monitoraggio di dati relativi alla nostra salute e dal crescente numero di applicazioni pratiche per le tecnologie emergenti quali intelligenza artificiale e blockchain. Trend tecnologici e politici si trovano – per una volta – a guardare verso una stessa direzione, creando le condizioni ideali per la tanto attesa transizione digitale della Salute.Il primo e più importante elemento di traino di questa transizione è rappresentato dal crescente interesse verso le soluzioni di telemedicina.  La pandemia ha esposto medici e pazienti all’utilizzo di strumenti di telemedicina per sopperire all’impossibilità di svolgere consulti – anche di routine – di persona. Dopo inizi più timidi e limitati, si è vista – nello scorso anno – una decisa crescita.

Secondo i dati McKinsey, la richiesta di servizi di cura virtuali è aumentata di 38 volte rispetto al periodo pre-covid. Si tratta di un trend che difficilmente si invertirà con l’uscita dalla crisi pandemica, mentre nuove applicazioni e nuove infrastrutture, anche nazionali – per la gestione e la condivisione dei dati – consentiranno un consolidamento e una sistematizzazione dell’offerta di telemedicina, abilitandone una adozione più sicura e capillare. Allo stesso tempo, ci si dovrà aspettare una profonda evoluzione dei servizi di telemedicina.

SSN sempre più data driven

Se molto di quanto visto finora è ancora espressione di una “digitalizzazione fredda” di processi esistenti, il pieno sviluppo della Telemedicina vedrà l’emergere di nuovi modelli di cura e l’offerta di una esperienza completamente nuova – per il paziente e il cittadino – attraverso meccanismi innovativi di interazione con i sistemi sanitari e con il loro ambiente domestico. Ciò consentirà l’evoluzione della Telemedicina da espediente necessario ma transitorio a elemento essenziale per l’offerta di cure di eccellenza, inverando la visione già da molti anticipata (come nel libro del 2015 di Eric Topol, “The patient will see you now” – The Future of Medicine is in your hands), dove il paziente – e prima ancora il cittadino – è davvero la componente attiva del percorso di salute e di cura.

In questo senso, le soluzioni di telemedicina che vedremo emergere nel corso di questo e dei prossimi anni saranno tese ad abilitare cittadini e pazienti a svolgere questo ruolo attivo in un ambiente di condivisione e interazione medico-paziente in grado di sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie per estrarre il massimo valore dallo scambio di informazioni. In questo contesto, l’utilizzo combinato delle più recenti innovazioni nel settore dell’analisi dei dati – ambito che sta creando, proprio nel mondo sanitario, una crescente richiesta di figure professionali specializzate – inclusa l’analisi automatizzata dei testi, della voce, dei dati clinici di diversa natura, dei dati ambientali, dovrà essere al centro di un sistema in grado di abilitare medico e cittadino/paziente allo sviluppo di percorsi di cura preventiva, di analisi del rischio, di diagnosi precoce, avviando così latransizione verso un sistema sanitario davvero centrato sulle esigenze di ogni specifico cittadino e orientato più sul mantenimento della salute e del benessere che sulla cura della patologia.

Se la Telemedicina dovrà, dunque, svolgere un ruolo chiave in questa evoluzione dell’offerta di salute, un elemento tecnologico abilitante non potrà che essere rappresentato da tutto quell’apparato – crescente – di dispositivi indossabili, sensori e applicazioni mobili necessarie per la raccolta e la trasmissione di dati di vario genere, necessari per il monitoraggio remoto e l’analisi personalizzata dei rischi per ogni cittadino.

Di eguale importanza, l’emergere di applicazioni mobili che stanno superando il confine del semplice monitoraggio delle attività per aprire il campo a sistemi di digital therapeutics in grado di guidare il paziente in sicurezza nello svolgimento di attività necessarie per la cura di una patologia o per la gestione autonoma di condizioni croniche.

In tutto ciò che abbiamo analizzato, resta essenziale la questione dei dati personali. I ministri Colao e Speranza hanno fatto bene a ricordarci come la gestione sicura dei dati e la creazione di appropriate infrastrutture per lo scambio, l’accesso e l’analisi dei dati, siano tutti prerequisiti essenziali allo sviluppo di soluzioni di salute digitale autenticamente integrate nel servizio sanitario e in grado di raggiungere il massimo impatto possibile. In Italia, queste funzioni saranno offerte dalla futura Infrastruttura dei dati Sanitari, per una raccolta sicura e omogenea di questi ultimi da tutte le possibili fonti a livello nazionale.

Tra queste, in primis, la Piattaforma Nazionale di Telemedicina – per il monitoraggio e la gestione dei flussi dati garantendo sicurezza e privacy – e il Fascicolo Sanitario Elettronico, a sua voltaulteriormente sviluppato in forma interamente digitale e in grado di offrire accesso tempestivo ai dati sanitari personali sia agli operatori che ai cittadini/pazienti, anche includendo i nuovi dati personali che saranno generati dagli stessi cittadini/pazienti tramite sensoristica ambientale e dispositivi indossabili.

di Armando Biccari

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