Parma Film Festival: le anteprime più suggestive della 25esima edizione

Da 'L'innocent' di Louis Garrel a 'Forever Young - Les Amandiers' di Valeria Bruni Tedeschi, passando da 'Dante' di Pupi Avati

Logo del Parma Film Festival 2022

Ieri è terminata una settimana interamente dedicata al mondo del cinema, grazie al Parma Film Festival che ogni anno dà vita a masterclass, premiazioni e incontri con volti noti nel panorama cinematografico, portando anche sul grande schermo dei cinema d’essai della città anteprime che hanno partecipato ai più grandi festival del cinema contemporaneo.

In apertura del festival, è stato proiettato Dante di Pupi Avati e, nei giorni successivi, tra le tante pellicole proposte, troviamo LInnocent di Louis Garrel, Princess di Roberto De Paolis e Forever Young – Les Amandiers di Valeria Bruni Tedeschi, questi ultimi due alla presenza dei registi.

Dante, tra vita e poesia

Dante (fonte: Comingsoon.it)

Con la decisione di inserire Dante come pellicola di apertura del Festival, si vuole rendere omaggio al rapporto tra il suo regista, Pupi Avati, e l’amico compianto Luigi Lagrasta, storico gestore del Cinema D’Azeglio, al quale è stato dedicato il Premio Lagrasta, conferito prima della proiezione del film.

Quest’ultimo, ispirato al libro di Giovanni Boccaccio Trattatello in laude di Dante e narrato dalla voce coinvolgente di Stefano De Sando, racconta della vita di Dante e del viaggio che lo stesso Boccaccio (Sergio Castellitto), compie da Firenze fino a Ravenna, dove risiede la figlia del defunto poeta, per portarle un risarcimento simbolico da parte dei fiorentini dopo il suo esilio.

La pellicola vuole presentare un Dante uomo, non solo poeta: dall’innamoramento di Beatrice, all’amicizia di Guido Cavalcanti, fino al suo impegno politico (intrecciando visioni poetiche date da questi importanti incontri), a scene nelle quali emergono i personaggi della Divina Commedia sottoforma di racconti, come la storia di Paolo e Francesca, raccontata ad un giovane Dante e ai suoi compagni davanti ad un fuoco durante la guerra tra Bianchi e Neri.

Questa una delle intuizioni di un regista come Avati, che non mette in scena episodi visivi della Commedia, ma li fa rivivere nelle parole di Dante, trasmettendo allo spettatore questa ‘necessità poetica’ che era in lui innata, ispirata e accentuata dal suo vissuto.

L’innocent, il colpevole che non ti aspetti

L’innocent (fonte: Asbury Movies)

Abel (Louis Garrel), giovane uomo che lavora come guida in un acquario, ama sua madre più di chiunque altra persona e, per questo motivo, quando arriva nelle loro vite Michel (ex carcerato accusato di rapina), fa di tutto per scoprire che altri piani malavitosi ha in mente, pur andando contro la volontà di Sylvie, la madre, convinta che l’uomo abbia abbandonato la vita criminale.

Iniziano così una serie di pedinamenti e intercettazioni goffe da parte del protagonista e della sua migliore amica, Clémence (Noémie Merlant), che porteranno ad una rivelazione sconvolgente e ad un finale del tutto inaspettato, svelando parti del carattere dei personaggi non ancora messi in luce, ma prodotto di un grande senso di famiglia, presente in tutto il film.

Louis Garrel, interprete e regista della pellicola, dà vita ad una commedia di un’intelligenza vivace, che a tratti può addirittura sembrare caotica (dalle corse in macchina di Sylvie a delle messe in scena di tipo teatrale per un colpo), enfatizzando le sequenze dei pedinamenti con riprese che hanno tutta l’aria di essere prese da un film spionistico, il tutto sotto il punto di vista della velata malinconia intrinseca del personaggio di Abel, sopraggiunta dopo la morte prematura della moglie.

Le scelte dei personaggi, tuttavia, seguono sempre un unico fil rouge: l’amore.

Princess, il ‘sogno italiano’

Princess (fonte: Comingsoon.it)

Princess è una prostituta nigeriana che vive in una pineta nelle vicinanze di Ostia, insieme ad altre sue colleghe e amiche, le quali, ogni giorno, tentano approcci con dei personaggi, che diventeranno per la maggior parte clienti, tra i più disparati: dall’anziano accompagnato dal figlio al ricco uomo di mezza età con la decappottabile, non sembra esserci sollievo per la ragazza appena diciannovenne, finché, sempre in quel bosco dove vive e lavora, incontra Corrado, che vorrà aiutarla ad uscire da questo suo stato di emarginazione.

Tuttavia, Princess è consapevole del fatto che ogni cosa ha un prezzo (come il suo stesso corpo) e, se vorrà iniziare una vita con Corrado, dovrà fare delle scelte: fidarsi veramente di lui, rinunciando a quella che è la sua indipendenza (anche se ottenuta da quello che è il suo lavoro) o ritornare alla sua vita di sempre.

Roberto De Paolis porta sul grande schermo scene di una normalità disarmante, quasi a livello documentaristico, trattando di temi a noi sconosciuti, ma fin troppo quotidiani di questo mondo: la frustrazione iniziale delle ragazze, (costrette a prostituirsi per saldare i debiti con coloro che le hanno aiutate ad arrivare in Italia), dover mandare denaro alla propria famiglia d’origine (poiché lo pretendono), la difficoltà nel reperire i documenti per poter condurre una vita normale e, non riuscendoci, dover rinunciare a questo sogno.

Forever Young – Les Amandiers

Forever Young – Les Amandiers (fonte: MYmovies.it)

Parigi, fine anni ’80. Un gruppo di quaranta aspiranti attori partecipa ad un provino per entrare nella rinomata scuola di recitazione del Théâtre des Amandiers. Solo dodici ci riusciranno, per poi iniziare le prove con il misterioso e lunatico direttore artistico, Patrice, per poter portare in scena uno spettacolo. Tra i ragazzi troviamo Stella, di agiate origini, che creerà dei rapporti profondi con Etienne, ragazzo che fin da subito si mostra tormentato, in contrasto con Victor, di un entusiasmo travolgente e Adèle, un’attrice promettente fin da bambina.

Valeria Bruni Tedeschi ci racconta il ricordo di un tempo intenso e travolgente, a tratti autobiografico, parlando (anche) della sua giovinezza come attrice in un corpo teatrale, con un’immensa capacità di raccontare i giovani e le loro problematiche, sia contemporanee che di quei tempi (come potevano essere l’amore libero e l’avvento dell’Aids, con le sue conseguenze, l’aborto, la dipendenza dalle droghe pesanti), tuttavia, non lasciando innominate la passione e la fiducia per le loro sorti.

Durante la presentazione del film, Bruni Tedeschi ci tiene a specificare che il cinema, come la vita, “è un miscuglio di dramma e commedia, poiché abbiamo bisogno di non prenderci sul serio, di andare in profondità, ma di avere sempre in mente la commedia della vita, cercando di raccontare tutto in modo profondo, con l’intensità che ha l’essere umano”.

Interessante è il fatto che anche De Paolis, durante il suo intervento dopo la proiezione del film, afferma che “è nella natura umana il voler stemperare il drammatico: la cosa della goliardia fa parte della nostra vita; quindi, se un film non è forzato su una rappresentazione plastica, questa comicità verrà fuori”.

Ed è con questa consapevolezza che si chiudono gli appuntamenti con le anteprime dei film del Parma Film Festival 2022: c’è sempre qualcosa per cui farsi una fragorosa risata, ed un bel film può aiutarci a farla ‘scoppiare’.

Di Beatrice Guaita

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