Nuova vita per l’edicola Liberty di piazzale Barezzi al servizio del Teatro Regio
Spazio chiuso e abbandonato, oggi va ripensato e rivalutato così la Fondazione Teatro Regio chiede aiuto alla cittadinanza. Intanto a Parma sempre più edicole chiudono
Si prepara ad essere restaurata l’edicola in Piazzale Barezzi, accanto al Teatro Regio di Parma, un’altra autentica perla dell’Art Nouveau in città.
È stata per molti anni centro di aggregazione, confronto e cultura. La vendita di quotidiani e riviste portava allo scambio di idee e consigli e infine anche alla nascita di amicizie. Non conosciamo i reali motivi della chiusura di questa edicola, ma non è difficile credere che siano state le innovazioni tecnologiche a portarla nel dimenticatoio, insieme alle altre edicole chiuse della città. La crisi dell’editoria, la più diffusa abitudine a informarsi online, hanno fatto chiudere le saracinesche, nonostante si fosse provato ad aggiungere la vendita di souvenir e biglietti dei trasporti pubblici. A favore di quest’edicola in particolare vi è la sua bellezza ed è impossibile non notarla passando di lì.
La vuole riportare a nuova vita la Fondazione Teatro Regio, ormai di sua proprietaria dallo scorso anno. Oggi spazio abbandonato, domani potrebbe diventare punto forza del Teatro Regio. “L’idea di fondo – spiega l’architetto che lavora per l’Area tecnica e allestimenti alla Fondazione Teatro Regio di Parma Francesco Garulli – è di mantenere il carattere originario dell’edicola, che per sua natura promuove la diffusione di notizie: non saranno più di cronaca ma strettamente collegate all’attività del Teatro”.
La cittadinanza è stata da subito coinvolta nella partecipazione al progetto di riqualificazione tramite una campagna di crowdfunding, un’iniziativa nata e promossa da Rete del Dono: una piattaforma che raccoglie donazioni online in sostegno di progetti sociali e culturali. Secondo Dario Montrone, Responsabile Area Marketing e Comunicazione, “l’idea di sostenere, tramite il crowdfunding, un preciso progetto consente ai sostenitori, anche semplicemente gettandovi uno sguardo, di vedere con i propri occhi la destinazione della propria donazione, verificandone pertanto il valore concreto sotto forma di intervento”.
Tra gli obiettivi di un’istituzione culturale vi è quello di salvaguardare e conservare il patrimonio artistico. Tra questi non rientra solo la musica, ma anche l’edificio storico, chiarisce Garulli. L’architetto sottolinea come “questo gioiello sia inserito nella vista prospettica di chi, transitando verso il centro cittadino, si trova ad apprezzare il Teatro e i suoi dintorni: riportare l’edicola alla sua bellezza originale è per noi dunque un dovere, anche nei confronti della visione complessiva dello scorcio cittadino”.
Nella pagina della raccolta fondi si legge che il progetto di restauro conservativo prevede il risanamento delle parti ammalorate, il consolidamento e la pulitura dell’intero apparato decorativo e la successiva riconversione funzionale dell’allestimento interno. L’obiettivo che si sono posti di raggiungere e di 45.000 euro, da raccogliere in un anno.
La raccolta è quindi aperta per le donazioni a questo il link: https://www.retedeldono.it/it/progetti/fondazione-teatro-regio-di-parma/restauro-edicola-storica-teatro-regio
Si fa quel che si può: il Comune in sostegno delle edicole
L’assessore al Bilancio del Comune di Parma, Marco Bosi, specifica che attualmente vi sono 39 edicole attive in città. Il canone medio annuo che spetta al Comune da parte degli edicolanti è di 1.075,58 euro. Una cifra quindi quasi irrisoria rispetto alle spese annuali di un’attività commerciale, ossia circa 80 euro al mese. Ma questo non risparmia comunque gli edicolanti dalla pesante crisi dell’editoria.
Ma dato che le edicole sono comunali, il Comune di Parma per aiutarle ha cercato di fare il possibile, dimezzando fino al 50% la tariffa annuale. L’assessore spiega che “l’operazione fatta per la riduzione delle tariffe nel 2018 è stata significativa”. Nonostante l’interesse sia andato anche oltre il perimetro della tangenziale, cioè a quelle edicole più periferiche della città, in segno di equità e sostegno, “il trend di riduzione delle edicole, cioè il numero di chiusure, non si è invertito e questo dimostra che l’occupazione del suolo pubblico non sia l’elemento principale di crisi, anche perché non si parlava comunque di tariffe impegnative. Il problema è un nuovo modo di informarsi che comporta il comprare meno giornali cartacei. Questo ovviamente ci spiace, perché spesso erano punti di riferimento soprattutto per la popolazione più anziana. Ma è un trend difficilmente reversibile quello dell’accesso all’informazione tramite internet”.
Tra le edicole storiche chiuse c’è anche quella di piazzale della Steccata che è stata riconvertita dal Comune e ora è utilizzata dal settore Cultura come spazio di promozione culturale. A maggio, per esempio, questa edicola è stata scelta da Scintille bookclub per l’inaugurazione della prima edizione del Festival di lettura ad alta voce liberAvoce. Con il progetto Libri per le tue orecchie Scintille, in collaborazione con la casa editrice Emons Record, ha trasformato l’edicola in un vero e proprio punto di ascolto, dove poter ascoltare libri letti a voce alta da grandi attori del teatro e del cinema italiano. Quella della Steccata e di Piazzale Barezzi non sono le uniche edicole che non svolgono più la loro funzione primaria. Presto verranno smantellate quella di via D’Azeglio e di via Montechiarugolo.
di Fabiola Veca
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