Il fenomeno Zerocalcare: dalle origini fino a “No sleep Till Shengal”

Il percorso del fumettista italiano Zerocalcare, dalle origini fino all'ultima opera

Zerocalcare (fonte: opneonline.it)

Zerocalcare, pseudonimo dell’autore italo-francese Michele Rech, da tempo si è affermato all’interno del panorama fumettistico e letterario italiano come uno dei disegnatori più famosi, anche a livello internazionale, fino a sbarcare anche su Netflix con la serie animata “Strappare lungo i bordi” (2021).

Il suo successo inizia con la pubblicazione del fumetto “La profezia dell’armadillo” (2011), prima raccolta dove le vicende personali si mescolano ai problemi dell’attualità. Il fumetto ottiene una discreta popolarità, tanto da ottenere un adattamento cinematografico omonimo nel 2018. Sempre nel 2011 aprirà il proprio blog personale a fumetti, dove verranno pubblicate illustrazioni a sfondo autobiografico. Una netta maturazione dell’artista la si può leggere nel suo fumetto “Dimentica il mio nome” (2014), secondo classificato del Premio Strega Giovani, dove, in un mix tra realtà e fantasia, l’autore farà i conti con i cambiamenti dell’età matura, scavando anche nel proprio passato.

Copertina dell’ultimo fumetto di Zerocalcare. (da: fumettologica.com)

Il legame empatico, reso possibile anche attraverso l’adozione di un linguaggio basato sulle figure pop degli anni ’90, nato con il pubblico ha permesso all’autore di diventare una “voce” generazionale, capace di esprimere con tono dissacrante alcuni dei problemi sociali come la disoccupazione o la paura del cambiamento, tematiche presenti nei due fumetti “Macerie prime“(2017) e “Macerie prime – Sei mesi dopo” (2017).

Nel 2015 Zerocalcare pubblica su “L’internazionale” illustrazioni che riguardano il viaggio che ha compiuto tra Turchia, Iraq e Siria per raccontare l’indipendenza curda dallo stato islamico nella regione del Rojava. Queste storie poi verranno pubblicate in un volume nel 2017, “Kobane Calling“, vincitore del premio Micheluzzi al Napoli Comicon. La volontà di far luce sulle condizioni di vite curde lo spingeranno in un nuovo viaggio, compiuto questa volta nel 2021, nella regione di Shengal, territorio Ezida.

Origini e sviluppo dell’ultima opera

L’autore, chiamato dall’Ufficio Informazioni del Kurdistan in Italia, ritorna in Medio Oriente, precisamente a Shengal, per porre sotto i riflettori le condizioni di vita e la storia di una specifica popolazione curda, gli Ezidi. Nel corso della storia questo popolo è stato più volte accusato di eresia per il proprio culto. Si contano 74 atti disumani mossi contro questa popolazione, l’ultimo il 3 agosto del 2014, quando le truppe dell’ISIS riuscirono a penetrare a Shengal, compiendo così un genocidio che portò alla morte di circa 1.500 uomini e furono 6.500 le donne, i bambini e gli uomini sequestrati.

Zerocalcare richiamato dall’Ufficio informazioni Kurdistan in Italia. (Da: ilLibraio.it)

Dopo la liberazione di Shengal e il ritorno degli ezidi si instaura un governo basato sul confederalismo democratico, un’ideologia politica basata sull’uguaglianza di genere e sulla creazione di assemblee popolari confederate. Il confederalismo è anche la causa della preoccupazione degli stati confinanti, come Iraq e Turchia, che tentano tutt’ora di riconquistare il territorio indipendente.

Per proseguire il loro viaggio, l’equipe italiana in visita a Shengal è stata molto spesso bloccata e a volte rimandata indietro. I momenti di ansia e panico dovuti alle attese, sono stati genuinamente stemperati dall’autore con espedienti che richiamano prima di tutto alle formule linguistiche tipicamente dell’autore, ma anche a un immaginario per noi occidentali ben conosciuto. Nella seconda parte invece, l’autore mostra le condizioni in cui vessa la comunità, tra macerie che rievocano ricordi e la paura di improvvisi attacchi da parte delle milizie nemiche. Racconta gli eventi del massacro del 2014 attraverso il punto di vista di una giovane ragazza ezida, ora arruolata nella milizia curda (YPJ) e gli effetti che tutt’ora ha quell’evento sugli ezidi.

I pericoli che gli Ezidi stanno contrastando (da: larepubblica.it)

Zerocalcare è stato in grado di fotografare nel suo fumetto tutto ciò: dalla distruzione alla rinascita e alla speranza. La prima parte del fumetto ritrae la difficoltà di penetrare all’interno dello stato iracheno, un territorio frammentato e “governato” da checkpoint. Come ha ricordato l’autore stesso in un incontro a Parma presso il circolo Arci “Il Post” (qui è possibile approfondire gli interventi dell’autore), il tragitto dell’equipe italiana è possibile paragonarlo al gioco dell’oca, per i continui spostamenti obbligati.

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