Stranizza d’amuri – tra successo e controversie

Stranizza d’amuri, uno dei titoli del momento, è un film diretto da Giuseppe Fiorello e prodotto da Iblafilm, Pepito Produzioni e Rai Cinema. É il riadattamento drammatico di Stranizza, romanzo di Valerio la Martire, che si ispira ad un fatto di cronaca siciliana degli anni 80, il delitto di Giarre, che portò all’uccisione dei due giovani Giorgio Giammona ed Antonio Galatola e la fondazione del primo circolo Arcigay in Italia.

Il cast che interpreta i personaggi di questa storia bilancia nuovi arrivi nel mondo del cinema, come i due protagonisti: Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto (reduce da Amici di Maria Defilippi 2023); ma anche volti noti come: Fabrizia Sacchi, Simona Malato (le due madri) e Antonio De Matteo (nei panni del padre). Il film è stato girato tra Noto, Marzamemi, Buscemi e Pachino; una scelta precisa, spiega lo stesso Fiorello in un’intervista a Style Magazine: “Ho scelto di non girare il film a Giarre per non turbare nessuno. Lì c’è chi ancora sta vivendo quel lutto. Ma non mi sono allontanato molto, sono rimasto sempre vicino a Tony e Giorgio, ai quali ho dedicato il film”.

Trama

Il film racconta la storia di Nino e Gianni, due ragazzi di sedici e diciassette anni che si conoscono a seguito di un incidente che li coinvolge. Mentre Nino riceve in regalo un motorino per il suo compleanno ed esce per provarlo, Gianni scappa dai bulli del paese, che lo tormentano da quando si è sparsa voce che lui abbia avuto un rapporto sessuale con un uomo. I due ragazzi, che si mettono alla guida per due motivi ben diversi, finiscono per schiantarsi in una stradina di campagna. Nino, rimasto illeso, aiuta Gianni a rialzarsi e consegna il suo indirizzo di casa al ragazzo per permettergli di chiedere un risarcimento dei danni dovuti all’incidente.

Gianni si reca a casa di Nino, ma non per rivendicare tale somma, ma anzi, chiede al padre di Nino, organizzatore di spettacoli pirotecnici, di assumerlo. Gianni infatti è insoddisfatto del suo lavoro all’officina del compagno di sua madre e vorrebbe cambiare area, allontanandosi così dalle risate di paese. Inizia così una grande amicizia tra i due ragazzi, che tra un botto e l’altro condividono momenti di spensieratezza e affetto.

La vicenda si svolge durante i mondiali del 1982, che fanno da cornice a diversi momenti cruciali della storia. Sfortunatamente la stretta amicizia dei due non passa inosservata alle malelingue di pase, che rapidamente giungono all’attenzione della madre di Nino. Le rispettive famiglie decidono dunque di troncare il rapporto tra i due figli, che spinti dall’amore, decideranno di passare un’ultima notte insieme, prima che ciò che successe ad Antonio Galatola e Giorgio Giammona accada anche a loro.

Temi trattati e controversie

Samuele Segreto e Gabriele Pizzurro in Stranizza d’amuri (Fonte Vanity Fair)

Il film di Giuseppe Fiorello riesce nell’intento di ritrarre una semplice storia d’amore tra giovani adolescenti con la stessa naturalezza utilizzata in film che riguardano coppie eterosessuali. Le tematiche principali sono sicuramente quelle della scoperta della propria sessualità, del bullismo e dell’omofobia, ma ci sono anche importanti riflessioni sulla violenza inflitta dai genitori su figli appartenenti ad orientamenti sessuali moralmente illeciti, oppure il difficile rapporto che ci può essere tra patrigno e figliastro, come anche quello dell’omertà e dell’onore, che è perfettamente illustrato quando lo zio di Nino si reca all’officina in cui lavora Gianni per pestarlo davanti agli occhi dei passanti. Stranizza d’amuri quindi riesce a riempire di dolcezza il nostro cuore per metà del film, per poi spezzarlo in due nell’altra metà, la più cruenta.

Pur essendo al suo primo film, Fiorello riesce a impacchettare un prodotto di alta qualità, tolte alcune riprese subacquee e alcuni dialoghi scontati. La scelta della musica di Battiato come colonna sonora di questa dolce storia d’amore estiva è la ciliegina sulla torta, che ci permette di ritornare all’atmosfera degli anni ottanta. Nessuno però si sarebbe mai aspettato che a quasi quattro settimane dall’uscita di questo capolavoro, l’autore del romanzo al quale si ispira Stranizza d’amuri, Valerio la Martire, avrebbe chiesto il sequestro del film per danni alla sua immagine. Sembrerebbe infatti che il film abbia ripreso per filo e per segno tutte le vicende e i dettagli presenti nel romanzo, senza però farne cenno in titoli o interviste.

Insomma, la strada davanti a Stranizza d’amuri è ancora lunga e tortuosa, ma nel caso in cui il film venisse davvero ritirato è meglio affrettarsi e andare a comprare un biglietto.

di Gabriele Scarcia

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