Il Giappone dà il via alla costruzione del suo primo casinò
Quali sono le motivazioni di questa scelta? Quali le ragioni per cui invece fino al 2018 i casinò erano illegali nel paese?
Venerdì 7 aprile 2023 il governo Giapponese ha approvato il progetto di costruzione del primo casinò del paese. La struttura verrà ospitata a Yumeshima a partire dal 2029. Il casinò farà parte di un più ampio resort, che comprenderà hotel, centri commerciali e sale conferenza. La realizzazione di questo progetto è ora possibile grazie alla legge – approvata nel 2018 – che ne consente la costruzione. Fino ad allora, però, il Codice Penale giapponese era estremamente rigido a riguardo, come si può vedere dagli articoli 185 e 186 che qui riportiamo tradotti:
Articolo 185. (Gioco d’azzardo)
Chi gioca d’azzardo è punito con una multa massima di 500,000 yen; considerando, comunque, che lo stesso non si applica a chi scommette per divertimento non abitualmente.
Articolo 186. (Gioco d’azzardo abituale; gestione di una sala da gioco a scopo di lucro)
(1) Chi gioca abitualmente d’azzardo è punito con la reclusione per un periodo non superiore a 3 anni. (2) Una persona che, a scopo di lucro, gestisce un luogo per il gioco d’azzardo o organizza un gruppo di giocatori abituali è punita con la reclusione per un periodo non inferiore a 3 mesi ma non superiore a 5 anni.
Le uniche eccezioni a questa legge sono state le sale da poker e baccarà, a patto che incentivassero il turismo. Quest’ultimo – tra le altre motivazioni – è ciò che ha spinto il governo a ricredersi sull’apertura dei casinò.
La nuova legge che legalizza i casinò in Giappone
Per l’attuale legislazione giapponese il gioco d’azzardo è illegale, ad eccezione delle scommesse per divertimento momentaneo. Il problema sta proprio nel fatto che la norma stessa non è chiara riguardo a quale sarebbe la differenza tra le due pratiche.
Stessa cosa vale per gli eventi pubblici (lotteria) e sportivi (corse di cavalli, ciclismo, calcio giapponese e moto): in questi casi sono comunque necessarie delle licenze. Queste possono essere concesse esclusivamente da governi locali o enti ad esso collegati.
Per quanto riguarda invece il gioco d’azzardo online, il 1° novembre 2013 l’assemblea legislativa giapponese ha deliberato in merito. La partecipazione a giochi d’azzardo online gestiti al di fuori del Giappone attraverso internet per il paese costituisce comunque gioco d’azzardo all’interno dello stesso.
Nello stesso anno il Partito Liberal Democratico (LDP) tra cui il defunto ex primo ministro Shinzo Abe, insieme all’Alleanza per la promozione del turismo internazionale ha proposto un disegno di legge per legalizzare i casinò. Questa legge è stato approvata il 27 luglio 2018 dall’assemblea legislativa ed è stata rinominata Act for Development of Specified Complex Tourist Facilities Areas (the Act).
Casinò illegali in Giappone: le motivazioni
Le ragioni che hanno reso illegale i casinò in Giappone sono di due tipi. La prima è quella di stampo culturale: il sistema sociale giapponese è estremamente legato all’immagine che si dà di sé, come si viene percepiti dall’esterno. Questa regola vale per i singoli, ma la sua centralità è data da come la percezione del singolo mostra a sua volta la struttura sociale in cui questo è inserito.
Questa idea si lega alla tradizione giapponese del Bushido, una filosofia che è stata resa famosa da un omonimo libro, pubblicato nel 1900 da Inazo Nitobe, agronomo e diplomatico giapponese.
Tramite questo volume, Nitobe puntava a spiegare ai lettori occidentali le regole morali su cui basa la società giapponese. Con il termine Bushido, lo scrittore si riferisce al codice morale dei samurai; tale codice prevedeva che i samurai fossero guidati in tutte le loro azioni da gentilezza, sincerità e lealtà nei confronti del paese. Quest nonostante la realtà fosse ben differente e questa idea estremamente romanticizzata.
Il libro però, avendo come pubblico lettori occidentali, puntava a far accettare la cultura giapponese ponendo i suoi valori in vicinanza a quelli cristiani, che all’epoca caratterizzavano maggiormente la cultura europea. Dunque, l’illegalità del gioco d’azzardo è legata a una visione di superiorità morale della società giapponese. Ciò nonostante, non è l’unica motivazione. Ce n’è anche una più pratica: il gioco d’azzardo è tuttora controllato dalla Yakuza, l’organizzazione mafiosa giapponese. Questo perché in origine molte famiglie della Yakuza erano in realtà federazioni di gioco d’azzardo.
Dato il livello di penetrazione culturale di questo argomento – e del Bushido – numerose sono state le proteste da parte della popolazione. Il 20 luglio del 2018, come riporta il The Mainichi, un gruppo di protesta si è riunito davanti alla sede dell’assemblea legislativa. Un elemento importante riportato dalla famosa testata giapponese è la presenza alla manifestazione di avvocati che rappresentavano persone con ingenti debiti di gioco.
Sempre sull’autorevole giornale, sono reperibili testimonianze di professionisti contrari alla legislazione. Questi si legano al settore della ricerca in campo psicologico. Toshihiko Matsumoto, specialista di dipendenze al Centro Nazionale di Neurologia e Psichiatria del Giappone, afferma che “Non ci sono prove scientifiche a sostegno dell’affermazione che le tasse e i limiti di ingresso proposti ridurrebbero la dipendenza dal gioco d’azzardo o preverrebbero nuovi casi”.
Perché ora?
Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto il governo giapponese a proporre la legge proprio in questo periodo? Nonostante la proposta fosse precedente al periodo COVID – 19, soprattutto nell’anno 2022 il paese è stato vittima di una recessione, anche a causa dei periodi di crisi economica che stanno vivendo i paesi partner del Giappone. Secondo l’analista americano Marc Chandler, l’inflazione nel paese è estremamente vicina a un picco storico.
La decisione di rendere legale la costruzione di casinò è, quindi, in prima battuta causata da ragioni economiche. Il paese punta in questo modo a incrementare il turismo di quel tipo e fornire maggiori servizi e divertimenti ai turisti in generale. Le problematiche comunque permangono: tra le proteste dei cittadini e l’ombra delle organizzazioni criminali, solo il tempo potrà mostrarci gli esiti di questa decisione storica per il paese.
di Martina Leva
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