Megalopolis è il futuro che ci aspetta. Pablo Trincia presenta il suo ultimo podcast a Parma
Il giornalista è stato ospite del Festival della Lentezza per presentare il suo ultimo lavoro prodotto con Chora Media: un viaggio nel 2050 in una delle più caotiche e sovraffollate città del mondo, Mumbai, alle prese con il cambiamento climatico
In occasione della nona edizione del Festival della Lentezza a Parma, Pablo Trincia ha presentato il suo ultimo podcast, Megalopolis, in un dialogo con il giornalista ambientale Rudi Bressa e affrontando il tema del surriscaldamento globale e dell’inquinamento.
Megalopolis, “è stato il mio primo lavoro sulla tematica ambientale” dichiara Trincia, un viaggio nella capitale economica dell’India tra ricchezza, povertà e un destino ormai scritto che arriva dal mare.
Il Festival della Lentezza, quest’anno si è spostato per la prima volta a Parma, animando il centro città e proponendo laboratori, incontri, mostre e giochi nel segno della rivoluzione-evoluzione, termini simbolo di questa edizione nel segno della lotta per i diritti del pianeta.
Trincia, nella sede di Colonne 28, insieme a Bressa, oltre a raccontare il suo ultimo lavoro, basato su “fatti realmente immaginati”, apre una discussione sulle ripercussioni climate change. L’autore, che negli ultimi anni è diventato un riferimento nel podcasting italiano grazie a precedenti come ‘Veleno’ e ‘Il dito di Dio’, ora affronta un genere diverso con Megalopolis: Mumbai 2050 – scritto insieme ad Alessia Rafanelli – e si concentra sui possibili danni causati dalle problematiche legate al clima, che da qui al 2050 si verificheranno sulla città di Mumbai, in India.
Il podcast, diviso in dieci puntate tematiche, ha la particolarità di dare una sensazione immersiva nell’ascolto.
Ai piedi di enormi grattacieli quasi disabitati (a causa dei prezzi) “sono costruite gigantesche baraccopoli dove è quasi impossibile muoversi. La folla e le macchine sono un sottofondo incessante nella città” spiega Trincia.
Il giornalista porta al pubblico un racconto guidato tra le strade, gli odori e la diversità così netta e insormontabile delle classi sociali che convivono nella città che non dorme mai e che già oggi vive pesanti criticità causate dalla scarsità d’acqua e dall’inquinamento oltre al sovraffollamento.
“Mi ha fatto quasi sentire in colpa tornare in albergo la sera e avere sul comodino cinque bottiglie d’acqua, quando in alcuni quartieri l’acqua viene resa disponibile solo per un’ora al giorno” racconta.
L’autore sceglie così di creare due linee temporali della narrazione, il presente e il futuro: ogni puntata si apre nel 2050, con un Pablo Trincia ormai sulla settantina d’anni tornato a Mumbai dopo 27 anni dal suo primo viaggio per raccontarci cosa è cambiato e soprattutto la ricerca di un uomo misterioso.
Il podcast, ultimo progetto dell’autore prodotto da Chora Media, ha visto oltre a una divulgazione tramite Spotify anche una docuserie di tre episodi su Sky TG24 chiamata ESSERE UMANI – Lo spettro di Mumbai sul nostro futuro, per documentare e rappresentare la grandiosità e le contraddizioni della capitale economica dell’asia.
Durante l’incontro, Rudi Bressa spiega che il destino che attende Mumbai, ovvero l’imminente inondazione di alcune zone della città è una problematica “che interesserà altre città del mondo come Miami, Amsterdam, Venezia e molte altre”.
Oltre alla preoccupazione però si da spazio anche alla speranza per le nuove generazioni che hanno molto a cuore il tema. “Tempo fa ho avuto la possibilità di incontrare Greta Thumberg, in lei non ho visto un personaggio pubblico, ma una ragazza che andava a scuola e che ogni venerdì protesta ancora oggi per qualcosa in cui crede” dice Bressa.
Il 2050 quindi non è un futuro inarrivabile, “è domani” dichiara Trincia. Questo non per creare panico e sconforto in chi lo ascolta, bensì nell’allenare alla consapevolezza, una presa di coscienza nelle azioni di tutti i giorni e sostenere il lavoro che le nuove generazioni stanno facendo per affrontare nuove prospettive e stili di vita che ci aspettano.
di Nicole Bonori
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