Napoleon, la Waterloo di Ridley Scott

Tra qualche anacronismo storico e riscrittura di eventi, dialoghi insensati e vuoti, interpretazioni che lasciano a desiderare, il kolossal su Napoleone è veramente un buco nell’acqua. Ridley Scott può dir quel che gli pare, ma con questo film si conferma la sua decadenza come regista.

Il kolossal più atteso dell’anno è finalmente in sala. Diretto da Ridley Scott e scritto da David ScarpaNapoleon prende liberamente spunto dalle vicende della vita di Napoleone Bonaparte. Ad interpretare il ruolo del generale corso è Joaquin Phoenix, premio Oscar per la sua interpretazione in Joker (Todd Philipps, 2019). 

Insomma, tutti noi conosciamo la storia, cosa può andare storto? Tutto. 

Ritratto grottesco di Napoleone dal cuore fifone

In due ore e mezza di film (era davvero necessaria tale lunghezza?) Ridley Scott presenta l’ascesa e la caduta non di un uomo semplice e ordinario, ma di uno stratega e poi uomo di Stato che ha conquistato il potere e i cuori della Francia: dalla riconquista di Tolone fino al ruolo di imperatore (autoproclamatosi nel 1804), si passa attraverso le numerose campagne militari che il generale corso ha portato avanti per una vita. Quattro battaglie (e mezza) sono presentate nel film: la vittoria a Tolone, la campagna d’Egitto (lasciata a metà, perché il povero generale torna a casa per togliersi le corna che gli ha fatto Giuseppina – quando mai?), la vittoria ad Austerlitz, la campagna in Russia e la clamorosa sconfitta a Waterloo che mette fine all’agonia sia di Napoleone sullo schermo, sia del pubblico in sala. 

Dove sono la campagna d’Italia e lo scontro con Horatio Nelson ad Abukir? Quest’ultimo banalmente evitato perché a livello storico è più importante salvare la facciata di un finto matrimonio? 

Uomo d’un pezzo in battaglia e sicuro nella sua uniforme, Napoleone si fa più piccolo di quello che è quando deve fare i conti con gli affari di cuore e di casa, soprattutto quando scopre che Giuseppina (Vanessa Kirby) ha l’amante e non riesce, allo stesso tempo, a dare a lui (suo marito) un erede maschio. Non finisce qui: Ridley Scott e, di conseguenza, Joaquin Phoenix dipingono Napoleone come un uomo irascibile, orgoglioso che non sa contenersi. Non solo passionale ma arrapato che non ha freni, che vede la donna come unico mezzo per avere un erede ma che, allo stesso tempo è anche solo sua proprietà (dipinto dell’epoca o ricostruzione?). Giuseppina non è l’unica, anche Maria Luigia ha una piccola comparsa, sempre e solo nel ruolo di strumento per soddisfare la brama di un uomo piccolo. 

crediti: The Hollywood Reporter Roma

E ancora, Napoleone è dipinto come uomo che piange pubblicamente mentre ripudia la moglie (ancora, quando mai?), che scappa davanti al pericolo (Colpo di Stato del 1803), per poi rifarsi forza, quando ha dietro di sé la propria armata, e che incoraggia quest’ultima ad avanzare nonostante sia più che evidente che si stia perdendo (Waterloo). 

Insomma, va bene rendere umano un personaggio storico, ma così è davvero ridicolo. 

Dato che la storia, così come viene presentata, lascia a desiderare, che cosa può salvare le sorti di un film, che non può che essere davvero una sonora sconfitta come quella di Abukir (ah, no non se ne parla) o quella di Waterloo? Le battaglie appunto. 

Ridley Scott ha già dimostrato in passato la sua capacità in questo e i quattro scontri si difendono abbastanza bene. Soprattutto a Waterloo, il regista sembra dare il tutto e per tutto per poter dimostrare quanto la visione degli ultimi istanti del film possano risollevare le sorti dell’intera pellicola. In questo frangente, meno male, è presente una controparte, seppure debole, rappresentata dal Duca di Wellington (Rupert Everett, ben invecchiato). 

Lo scontro viene portato avanti. Napoleone viene sconfitto e viene spedito a Sant’Elena, dove muore in modo banale, così come, in questo film, ha vissuto. 

Esistono numerosi e interessanti film su Napoleone, tuttavia Napoleon non è uno di questi. 

Volete un consiglio? Guardatevi un documentario su questo generale, non il film di Ridley Scott

di Erika V. Lanthaler

crediti immagine iniziale: mymovies

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