Sfidando la realtà: Le illusioni ottiche e il gioco della percezione visiva
Le illusioni ottiche molto spesso sono immagini che ingannano la nostra mente, che mettono in luce le straordinarie capacità e, allo stesso tempo, i limiti del nostro sistema visivo.

Le illusioni ottiche molto spesso sono immagini che ingannano la nostra mente, che mettono in luce le straordinarie capacità e, allo stesso tempo, i limiti del nostro sistema visivo. Per questo motivo, quando ci troviamo davanti uno di questi casi, siamo in grado di percepire oggetti in movimento, anche se sono fissi, o linee apparentemente curve, ma che in realtà sono dritte. Le illusioni ottiche consistono in fenomeni per cui le sensazioni visive generano, in determinate circostanze, delle false interpretazioni delle dimensioni, forme o colori di particolari figure e oggetti. Si verificano nel cervello a causa di un ritardo neurale, infatti quando la luce colpisce la retina, c’è un intervallo molto breve prima che il nostro cervello crei una percezione visiva della realtà. Questa è un tentativo di fare previsioni per aiutarci a reagire a ciò che ci circonda. Nel caso delle illusioni, la percezione che viene creata è distorta.
Ci sono tre categorie di illusioni: ottiche, fenomeni puramente ottici; percettive, che dipendono da questioni fisiologiche dei nostri occhi; cognitive, nate dall’interpretazione che il cervello dà delle immagini. Le illusioni ottiche ci attraggono perché ci sfidano a mettere in discussione le nostre convinzioni su ciò che è reale. Ci ricordano che la nostra percezione del mondo non è sempre affidabile e che il nostro cervello può essere facilmente ingannato. Inoltre, le illusioni ottiche possono essere divertenti e sorprendenti, offrendoci una fuga dalla realtà ordinaria.
Il movimento illusorio

Quest’immagine appartiene alla corrente artistica della optical art, una tipologia di arte basata su specifiche tecniche in grado di indurre uno stato di instabilità percettiva. L’immagine in questione è ferma, statica, ma se la si osserva con attenzione si percepirà un vero e proprio movimento.
Effetto Troxler

Fissando il punto nero al centro dell’immagine per qualche secondo, si noterà che i colori introno perderanno sempre più di luminosità, dissolvendosi del tutto. Questo è l’effetto Troxler, che prende il nome dall’omonimo scienziato che ha descritto quest’illusione ottica che sfrutta l’adattamento visivo. Infatti, concentrando la vista al centro di un’immagine, i colori perderanno nitidezza, questo perché i neuroni preposti alla vista si adattano agli stimoli visivi e dopo un po’ di tempo non percepiscono più l’immagine.
Stanza di Ames

La stanza di Ames (Albert Ames fu ideatore nel 1946 di questa particolare illusione) ha una conformazione e delle caratteristiche particolari. Infatti, vista frontalmente appare come una camera normale a forma di parallelepipedo, dove le pareti sono parallele e perpendicolari al pavimento. In realtà, l’architettura della stanza è ben diversa da come sembra: ha una forma trapezoidale le pareti laterali sono divergenti e sia il soffitto sia il pavimento sono inclinati. Questa dimensione permette così di creare un fenomeno illusorio particolare: se una persona si posizione all’angolo della stanza, risulterà più grande del dovuto e, di conseguenza, chi si posizionerà all’angolo opposto, sembrerà nettamente inferiore.
crediti immagine iniziale: pexel
di Giuseppe Davide Russo
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