Met Gala 2024, la notte della moda

Come ogni primo lunedì di maggio, anche quest’anno si è tenuto l’atteso Met Gala sulle scale del Metropolitan Museum di New York ed è stato un successo. Una storia che ha inizio negli anni Quaranta e ancora oggi ha grande influenza nel mondo della moda e non solo.

Lo scorso lunedì 6 maggio si è tenuto l’evento più atteso nel mondo della moda: il Met Gala, che ogni anno si svolge sulle scale del Metropolitan Museum di New York. L’evento di raccolta fondi a beneficio del Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York è atteso ogni anno con grande fervore e, come ogni anno, l’evento celebra il tema della mostra del Costume Institute di quell’anno. Così, ogni anno vediamo le star del momento sfoggiare i propri look. Scopriamo la storia di questo evento ormai sempre più influente e vediamo quale e come è stato interpretato il tema di quest’anno.

La storia del red carpet più famoso di sempre

La storia del Met Gala ha inizio il 7 dicembre 1948 nella Sala Rainbow dell’hotel Rockefeller di New York, quando la pubblicista di moda Eleanor Lambert organizzò una cena per una raccolta di fondi per l’appena fondato Costume Institute. Fu semplicemente una cena elegante con cinquanta invitati vestiti di bianco con il prezzo di 50 dollari a ciascuno. Per i primi anni, ed in particolare fino al 1971, il Met Gala rimase un evento riservato agli esponenti dell’industria della moda e ai membri dell’alta società di New York. Dal 1948 al 1971, l’evento si tenne dunque in vari luoghi di Manhattan, tra cui il Waldorf Astoria, Central Park e la già citata Rainbow Room.

Il vero cambiamento avvenne nel 1971, quando la giornalista Diana Vreeland divenne consulente del Costume Institute e prese in mano l’organizzazione del Met Gala: da qui in poi, l’evento iniziò ad assumere una dimensione più globale e glamour, oltre che ad includere anche celebrità importanti insieme all’élite della città. Fu proprio Diana Vreeland a spostare il Gala all’interno del museo, che veniva allestito in modo sfarzoso e scenografico, e ad introdurre i temi per l’evento. Ancora oggi, la serata segue l’organizzazione pensata da Diana Vreeland.

crediti: The Independent

Dal 1995 è Anna Wintour, la Direttrice di Vogue America, a presiedere il comitato di organizzazione e fu con lei che ad essere invitati al Met Gala furono anche nuovi talenti, inclusi atleti e star del cinema, ma anche influencer e socialite. Inoltre, la Wintour spostó l’evento da dicembre a maggio ed aggiunse uno spettacolo musicale, rendendo l’evento sempre più grandioso e professionale. Anna Wintour ha un enorme potere anche per quando riguarda gli invitati: è lei stessa a decidere chi può partecipare o meno e, anche se è possibile comprare un biglietto per partecipare, la persona deve comunque essere approvata dalla Wintour. Ma, oltre ad invitare celebrità influenti e degne di far parte della sua cerchia, Anna Wintour è nota anche per dare credito a stilisti e marchi di moda emergenti e per mettere in contatto aziende e celebrità.

L’evento è, quindi, molto esclusivo: recentemente sono entrate in vigore alcune regole come il divieto di selfie e l’uso dei social media e il limite d’età per partecipare (aver compiuto 18 anni). E se le celebrità non pagano ma sono invitate dalle singole aziende, i costi per partecipare sono decisamente alti: mentre negli anni Settanta e Ottanta un biglietto costava circa mille dollari, negli anni successivi il prezzo si alzò continuamente fino ad arrivare a quest’anno, in cui un biglietto costa ben 75mila dollari e i tavoli partono da 350mila dollari. Ovviamente, anche le aziende e i marchi devono sottoporre gli ospiti che vorrebbero invitare alla Wintour.

Anna Wintour al Met Gala del 2008 in un abito argento di Chanel Couture per il tema “Superheroes: Fashion and Fantasy”. crediti: Us Weekly

Grazie alla quantità di soldi, personaggi famosi e attenzione mediatica che riesce a smuovere, il Met Gala è, oggi, l’evento mondano di moda più importante. Non è più solo un evento di beneficenza, ma partecipare al Met Gala significa attirare l’attenzione su di sé e farsi pubblicità, sia per i singoli personaggi che per le aziende che hanno la possibilità di investire sulle star che vestono, sperando di diventare sempre più virali e famosi. Basti pensare che nel 2023 furono raccolti 23 milioni di dollari, lo streaming dell’evento sul sito di Vogue fu seguito da 53 milioni di persone e durante il red carpet il Met Gala fu nominato sui social media 2,1 milioni di volte.

Anna Wintour, la madrina

La vera personalità che cambiò la portata dell’evento fu quindi Anna Wintour, che da semplice opportunità di beneficenza trasformò il Met Gala nell’evento che oggi tutti conosciamo. In suo onore, infatti, è stato fatto incidere il nome sulla porta del Costume Institute ed è lei che prende tutte le decisioni più importanti riguardanti l’evento: mentre il curatore del Costume Institute Andrew Bolton sceglie la mostra di ogni anno, Wintour supervisiona e firma tutti i dettagli del gala.

Il Met Gala, dunque, è diventato grazie ad Anna Wintour l’evento di moda annuale più famoso, e parteciparvi è un’occasione imperdibile soprattutto ad oggi, visto il grande potere dei social media.

Anna Wintour insieme a Karl Lagerfeld, tema dello scorso Met Gala 2023. crediti: New York Daily News

Alla madrina dell’evento Anna Wintour è stato riconosciuto il merito di aver rivoluzionato l’industria della moda sin dal suo primo numero su Vogue, oltre a rivoluzionare Vogue stesso, Grazie a lei aumentò il numero di abbonati, incrementò la pubblicità e vennero prodotti alcuni dei più grandi numeri di riviste della storia. È stata anche elogiata per aver aperto la strada al tentativo di portare figure esterne al mondo della moda sulle pagine della rivista, con celebrità, politici e atleti che appaiono sulle copertine.

The Garden of Time e il risveglio della moda

Come ogni anno, alla mostra è assegnato un tema specifico che gli ospiti sono tenuti a seguire per il Gala e quest’anno il tema della mostra, che sarà visitabile dal 10 maggio al 2 settembre 2024, è “Sleeping Beauties: Reawakening Fashion”, letteralmente “bellezze addormentate, il risveglio della moda”. Nella mostra saranno esposti circa 250 abiti dalla collezione del museo, che attraversano quasi mezzo secolo di storia. Andrew Bolton, curatore del Costume Center, spiega: «Abbiamo scelto il mondo naturale come metafora visiva della transitorietà della moda. Così la mostra esplorerà i temi ciclici della rinascita e del rinnovamento. Lo farà infondendo nuova vita a questi oggetti storici attraverso attivazioni creative e immersive progettate per trasmettere i profumi, i suoni, le consistenze e i movimenti degli indumenti che non possono più interagire direttamente con il corpo».⁠

Il dress code della sfilata è stato “The Garden of Time”, dal nome dell’omonimo racconto breve scritto dall’autore inglese J. G. Ballard nel 1962. Co-conduttori della serata sono stati Jennifer Lopez, Zendaya, Bad Bunny e Chris Hemsworth. Natura, a-temporalità e decadenza sono state le parole chiave di questo Met Gala e, perciò, molti sono stati gli abiti con fiori, petali, rami e foglie mentre altri hanno giocato con il tema del tempo.  Molti sono stati gli abiti d’archivio e del controverso stilista John Galliano, oltre a diversi look nude e altri che portano il marchio Loewe, quest’anno sponsor dell’evento insieme a TikTok e Condé Nast.

Alcuni dei tanti look sfoggiati quest’anno: da sinistra Demi Moore, Gigi Hadid e Nicki Minaj. crediti: SkyTG24

Tra i grandi assenti che si sono sempre distinti per i loro outfit quest’anno non abbiamo visto Rihanna, Blake Lively, Jared Leto, Anne Hathaway e Katy Perry. Proprio per quanto riguarda quest’ultima, tra l’altro, si è diffusa una fake news riguardante la sua partecipazione che invece non è avvenuta. Infatti, sono state diffuse sui social delle foto della cantante Katy Perry create con l’intelligenza artificiale. Perfino la madre della popstar è stata tratta in inganno dalle immagini che ritraggono la cantante avvolta da un abito sontuoso che sembra voler evocare un onirico giardino in fiore perfettamente in tema. La seconda foto, invece, raffigura la pop star vestita come un’eroina con un corpetto e una gonna che ricrea le fronde di un albero con fiori bianchi. Sebbene l’episodio abbia avuto un risvolto ironico e divertente, c’è comunque un lato della vicenda negativo: distinguere il vero dal falso e i rischi e le potenzialità che questa dimensione può creare sta diventando sempre più difficile.

crediti: The Straits Times

I promossi e i bocciati

Anche quest’anno c’è chi si è distinto in positivo e negativo: vediamo i look più chiacchierati di questo Met Gala.

crediti: The Sydney Morning Herald

Tra i migliori di quest’anno c’è sicuramente lei: Zendaya. Reduce del successo del film Challengers, ha stupito tutti con un look dark e vintage di Maison Margiela Couture con silhouette a sirena e dettagli con richiami alla natura. Per non farsi mancare nulla, si presenta con un secondo outfit firmato John Galliano per Givenchy. Abito vintage del 1996 sovrastato da un enorme cappello di Alexander McQueen, questo outfit è forse meglio del primo. Promossa a pieni voti.

crediti: The Today Show

Alla sua prima partecipazione al Met Gala, la cantante Tyla ha sfoggiato un abito-scultura di sabbia firmato Balmain che richiama lo scorrere del tempo, impreziosito dal dettaglio della borsa a clessidra. Effetto wow assicurato per Tyla. Promossa a pieni voti.

crediti: The Hollywood Reporter

Era assente dal 2018 ed è tornata in grande stile: Lana Del Rey ha stupito con un abito ispirato a un look d’archivio firmato Alexander McQueen. Eterea, un po’ fata e un po’ strega, magica e inquietante, il suo outfit è riuscito anche se non si può paragonare all’originale. Promossa.

Diverse le interpretazioni delle esponenti alla famiglia Kardashian: Kim si è affidata a John Galliano per Maison Margiela, con un abito corsetto argento e motivi floreali. Outfit particolare ma comunque riuscito, peccato forse per il dettaglio del cardigan grigio sulle spalle. Più sobria ed elegante invece è Kylie Jenner che ha sfoggiato un bellissimo abito firmato Oscar de la Renta con alcuni dettagli più particolari come le coppe appuntite sul seno.

La migliore tra le tre è stata comunque Kendall Jenner, che ha indossato un abito Givenchy del 1999 disegnato da Alexander McQueen dalle sfumature un po’ dark. L’abito, che calza perfettamente alla modella, non è mai stato indossato prima d’ora e per questo in sintonia con il tema “Sleeping Beauties”. Tutte promosse.

crediti: Cosmopolitan

Se Dua Lipa di solito si è sempre distinta in modo positivo per i suoi outfit, quest’anno ha deluso le aspettative. Il look firmato Marc Jacobs con corsetto e trasparenze, un abito nero destrutturato composto da pelle, piume, una gonna in pizzo decorato con elementi brillanti ed un top bustier è esagerato e poco elegante, oltre che poco a tema con la serata. Bocciata.

crediti: SkyTG24

La modella Emily Ratajkowski ha indossato un abito vintage Versace, decisamente trasparente ad effetto vedo non vedo. Anche Jennifer Lopez ha scelto un look nude ma è risultata comunque più elegante e a tema. Emily indubbiamente bellissima, ma con un outfit già visto e rivisto. Bocciata.

Qui il link per vedere tutti i look del Met Gala 2024.

crediti immagine iniziale: UK Glamour

di Martina Milanesi

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