L’Happy Meal perde il sorriso per la settimana della salute mentale

L’Happy Meal non è più così happy: in occasione della settimana europea della salute mentale, iniziativa nata per sensibilizzare sul tema e ridurre lo stigma e che ha ogni anno un tema diverso, McDonald’s lancia una nuova versione ad hoc del celebre prodotto per bambini

L’Happy Meal non è più così happy: in occasione della settimana europea della salute mentale che si è svolta dal 13 al 19 maggio, iniziativa nata per sensibilizzare sul tema e ridurre lo stigma e che ha ogni anno un tema diverso McDonald’s lancia una nuova versione ad hoc del celebre prodotto per bambini.

L’Happy Meal diventa “The Meal”

Cambia dunque la grafica del packaging. Come recita la campagna che lancia l’iniziativa “L’Happy Meal perde il sorriso”, viene meno il sorriso stampato sul davanti della confezione e al suo interno i bambini possono trovare diversi sticker con una gamma più ampia di emozioni tra cui scegliere.

L’obiettivo è quello di porre l’attenzione sul tema della salute mentale anche tra più piccoli, invitandoli a riconoscere e comunicare le proprie emozioni anche e soprattutto se negative: non si può essere sempre felici, e in fondo, va bene così.

Una ricerca commissionata da McDonald’s ha infatti evidenziato che il 48% dei bambini del Regno Unito intervistati sentono la pressione di dover essere felici, anche quando non lo sono. Non solo: secondo questa ricerca, il 74% dei genitori afferma di ritenere importante impedire ai propri figli di essere tristi e il 63% dichiara di incoraggiare sempre i propri figli ad essere felici. Tuttavia, come dochiarato da Fozia Irfan, direttrice del settore Bambini e Giovani di Children in Need: Garantire che i bambini siano felici è in cima alle priorità di tutti i genitori, ma consentire ai bambini di esprimersi e dare loro lo spazio necessario per esternarlo quando non lo sono è di uguale importanza”.

Per stimolare una conversazione aperta sul tema tra le famiglie, quindi, la multinazionale statunitense ha distribuito 2,5 milioni di Happy meals in edizione limitata nel Regno Unito in una campagna sviluppata insieme al programma BBC Children in Need che offre alle famiglie in difficoltà risorse per occuparsi del proprio benessere mentale. In ogni box infatti vi è un QR-code tramite il quale accedere a un hub dedicato al progetto.

Ad accompagnare la campagna, anche un cortometraggio diretto da Jake Mavity, un regista britannico, con la partecipazione di Rio Ferdinand, calciatore inglese, pubblicato sul canale YouTube del McDonald’s. Il calciatore, testimonial della campagna, ha dichiarato di avere toccato con mano, nella sua esperienza di genitore, come una comunicazione aperta possa incoraggiare i bambini ad abbracciare ciò che sentono veramente, creando un ambiente di fiducia e aiutando a gestire tutte le emozioni, sia piccole che grandi.

La campagna dell’Unhappy Meal solleva anche una questione più ampia sul ruolo delle grandi aziende nella promozione di cause sociali. McDonald’s, attraverso questa iniziativa, dimostra che anche i colossi del capitalismo possono avere un impatto positivo sulla società, sensibilizzando il pubblico e promuovendo il benessere emotivo. Tuttavia, questa dinamica solleva interrogativi importanti: è corretto affidare così tanta influenza e responsabilità alle multinazionali per affrontare questioni sociali cruciali come la salute mentale?

di Marta Montana

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