Il dolore non esiste, l’ultimo romanzo di Ilaria Bernardini

La ricerca di un contatto col padre è il tema dell’ultimo romanzo della scrittrice milanese

Il dolore non esiste”. Lo ripeteva Achille, a sua figlia Ilaria quando era piccola, e lei lo ripete a sé stessa una volta cresciuta, adesso che lui non le dice più niente: Achille non le parla più, e Ilaria non sa perché.

Dopo prove letterarie come “Faremo foresta”, “Corpo libero” e “Il ritratto”, la scrittrice, sceneggiatrice e autrice televisiva Ilaria Bernardini scrive un romanzo autobiografico ed estremamente personale in cui riesce a far convivere tenerezza, ironia e un dolore che è contemporaneamente sommesso e profondo.

Il racconto nasce dal vuoto creato dall’interruzione dei rapporti col padre, che da dieci anni, senza dare spiegazioni, non rivolge la parola alla figlia. È dunque una storia di assenza e di ricerca, un’assenza che, citando Bertolucci, si fa acuta presenza, in un tempo sospeso che è il tempo della pandemia in cui tutti sono distanti. Non c’è risentimento, solo un amore fortissimo, e la sofferenza sgomenta di chi riceve una violenza che non si aspetta.

“Il dolore non esiste” racconta dei modi folli e improbabili, a volte buffi, in cui le persone cercano di far fronte al vuoto scavato dal mistero delle cose di cui ci sfugge la comprensione. E quando durante la quarantena, Ilaria trova un paio di guantoni da boxe regalatole dal padre anni prima, decide di prenderlo come un segno e lo sfida sul ring, cercando di scoprirsi simile a lui per lenire la mancanza e di trovare una nuova occasione di incontro.

È un romanzo che si gioca sui contrasti: tra quello che raccontiamo agli altri e a noi stessi, e tra ciò che davvero proviamo. Tra l’assenza e la presenza evocata, tra il passato e il presente della sua storia familiare.

Ilaria Bernardini si interroga su cosa voglia davvero dire essere una famiglia, su quanto contino i legami di sangue e quanto invece la volontà di partecipare alla vita di chi ci è prossimo. Si interroga anche sul tema del rapporto tra realtà e scrittura, e su come questo si concili nella distinzione tra pubblico e privato. È giusto raccontare della vita di qualcun altro, soprattutto se questo qualcuno ha deciso di non essere più presente nella nostra vita? Ilaria Bernardini con questo romanzo decide di correre il rischio: adopera la scrittura per far fronte alla mancanza, o forse come una provocazione volta a far scaturire una reazione del padre.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*