My Europe 2015: giovani studenti prendono parola su diritti e futuro

L'ESPERIENZA DI ALESSIA, STUDENTESSA PARMIGIANA ALLO YOUTH COUNCIL FOR THE FUTURE

alessiaUn programma europeo che coinvolge giovani di oltre trenta Paesi e dà loro l’opportunità di esprimere le proprie idee riguardo il futuro dell’Europa. Questo e molto altro ancora è ‘My Europe’, iniziativa giovanile internazionale che unisce studenti, politici, imprenditori, accademici e giornalisti nei laboratori di tutta Europa. Tra i tanti partecipanti al progetto anche gli studenti dell’Università degli Studi di Parma chiamati a partecipare nel 2012 ad un workshop nazionale tenutosi a Milano. Gli studenti, infatti, vengono selezionati in tutti i Paesi dell’unione attraverso un concorso di scrittura e i vincitori entrano a far parte del Youth Council for the Future (YCF), il Consiglio dei Giovani Europei per il futuro.

DA PARMA ALL’EUROPA – Con l’articolo dal titolo ‘La vecchia fenice tornerà a volare’ Alessia Tavarone, studentessa 23enne lucana, è risultata vincitrice e rappresentante per Parma, una delle università partner del progetto. “Il mio articolo era un invito all’ottimismo, ad avere fiducia nel fatto che l’Europa uscirà dalla crisi di questi anni se ci sarà nei giovani spirito comunitario e voglia di fare”. Dal 2012 Alessia è quindi un membro attivo del Consiglio che ha come principale obiettivo la stesura di un Manifesto: una serie di specifiche raccomandazioni politiche sui temi più urgenti che riguardano il futuro dei giovani e dell’Europa. “Attraverso il Manifesto – spiega la studentessa – ci viene data la possibilità di proporre idee innovative per cambiare il futuro dell’Europa. Stiamo attualmente lavorando al secondo dopo la presentazione del primo avvenuta a Francoforte nel 2013”. Nel primo Manifesto venivano trattati dieci temi fondamentali: diritti umani, cultura, educazione, occupazione, ambiente, immigrazione, lingue, violenza e crimine, energia e sicurezza.

WORKSHOP –  My Europe è stato lanciato nel 2011 dal professor Manfred Pohl, fondatore e Ceo dalla Frankfurter Zukunftsrat e da Viviane Reding, membro del Parlamento Europeo. Tra un incontro e l’altro, i ragazzi sono impegnati a curare Spotlighteurope, il blog di My Europe, o a tenere delle live chat con esponenti di associazioni come ad esempio Greenpeace o Amnesty International.
Ma come entrare a far parte del progetto in concreto? In ogni Paese gli studenti di diverse scuole o università sono invitati a partecipare ad un workshop. Durante il primo giorno, la ‘Giornata dell’Europa‘, gli studenti hanno la possibilità di incontrare una serie di esperti della politica, dell’economia e del mondo accademico per esplorare l’idea di integrazione. Il secondo giorno invece, è dedicato al giornalismo e all’incontro con professionisti provenienti da noti quotidiani nazionali. Gli studenti imparano così come scrivere articoli coinvolgenti, sostenuti da esperti dei media partner che condividono con i ragazzi la loro conoscenza e l’arte del ‘creare’ una notizia. Il workshop si conclude con un concorso di scrittura, un invito per gli studenti a concettualizzare la loro visione dell’Europa nel 2030.

my europe

GET2GATHER – Ogni due anni tutti i membri si riuniscono per l’assemblea generale, il cosiddetto Get2Gather, per discutere le strategie di lavoro del Youth Council for the future e sviluppare nuovi progetti. Dal 23 al 26 aprile 2015, a Madrid, durante il secondo Get2Gather, i ragazzi di tutta Europa hanno avuto la possibilità di confrontarsi per la stesura del secondo Manifesto su temi più che mai attuali: religione, educazione, uguaglianza di genere, occupazione e diversità. “Le idee sono tantissime, il confronto con ragazzi che hanno un background totalmente diverso dal tuo per cultura, lingua, religione ti permette di capire quanto il dialogo sia fondamentale per risolvere le questioni più delicate”. Ovviamente il Get2Gather rappresenta anche la possibilità per stringere amicizie, incontrare personalità di tutti i campi e visitare le capitali europee unendo l’utile al dilettevole, prosegue Alessia “abbiamo incontrato il Ministro dell’educazione spagnola e diversi esponenti di banche, giornali, associazioni, un’esperienza davvero edificante”.

 

di Greta Bisello 

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