La nuova vita dei corsi di laurea: finisce l’epoca dei test d’ingresso

OSSIPRANDI: "ACCESSIBILITA' PER TUTTI", MA GLI STUDENTI CRITICANO METODO CRONOLOGICO E SOVRAFFOLLAMENTO

TestStop ai test d’ingresso per i corsi di laurea triennali a numero programmato dell’Università di Parma: è questa la grande novità dell’offerta formativa dell’Ateneo per l’anno accademico 2015-2016 che prevede 80 corsi di laurea in 9 diversi ambiti di studio suddivisi in 36 corsi di laurea a ciclo triennale, 6 corsi di laurea magistrale a ciclo unico e 38 corsi di laurea magistrale a ciclo biennale.

L’ELIMINAZIONE DEI TEST D’AMMISSIONE – La decisione di sopprimere i test di ammissione – come spiega una nota dell’Ateneo – è stata presa anche per andare incontro alle proposte sollevate dalle associazioni studentesche e per aderire al dettato costituzionale sul diritto allo studio.
Ma cosa cambia? Per accedere ai corsi a numero programmato, dal prossimo anno accademico, si dovrà presentare la domanda il prima possibile: l’ammissione, infatti, dipenderà dall’ordine cronologico delle iscrizioni, solo in un secondo momento verrà eseguita una verifica sulla preparazione dello studente. In particolare le novità riguardano il corso di laurea triennale in Economia e management che, dopo l’introduzione del numero chiuso appena due anni fa, ritorna a libero accesso, eliminando completamente il tetto massimo di iscritti e la prova di ammissione; per i corsi di laurea magistrale in Psicologia dell’intervento clinico e sociale Psicobiologia e neuroscienze cognitive invece si effettuerà la selezione in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande, su un massimo di trecento iscritti. Inoltre, all’interno della nuova offerta formativa, verrà riattivato il corso di laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche realizzato insieme all’Università di Reggio Emilia e Modena con un numero programmato di 300 studenti. In questo caso le modalità di iscrizione e ammissione dipenderanno da quanto deciderà UniMoRe. Nessuna modifica per i corsi di studio a numero programmato nazionale (come Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Professioni Sanitarie e Scienze dell’Architettura) e per i corsi di laurea magistrale in Amministrazione e direzione aziendale Trade marketing e strategie commerciali.

ossiprandiACCESSIBILITA’ PER TUTTI – A spiegare le motivazioni alla base della novità introdotta dell’Ateneo è Maria Cristina Ossiprandi. Il pro rettore con delega per l’area didattica e servizi agli studenti, partendo dal concetto che il destino storico e sociologico di un Paese sia deciso più dalla cultura che dall’economia, sottolinea come “il percorso universitario debba essere garantito a ciascun studente europeo o extraeuropeo”. Su questa base l’università deve risultare liberamente accessibile. “La strategia del nostro Ateneo – continua il pro rettrore – si inserisce nel solco tracciato dalle istituzioni e nel rispetto di alcune limitazioni dettate dal ministero e dalla legislazione in tema di gestione dell’offerta formativa; questa deve essere supportata da un numero congruo di docenti referenti, di strutture, aule e laboratori didattici“. L’Ateneo di Parma ha dunque tracciato una strada in questa direzione liberalizzando l’accesso a quei corsi di studio che hanno assicurata la sostenibilità. “C’è un pensiero di Vittorini – conclude Ossiprandi – che può sintetizzare la nostra scelta: ‘La cultura non è professione per pochi, è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo”.

ASSOCIAZIONI STUDENTESCHE INSODDISFATTE – La proposta di cambiare le modalità di accesso ai corsi di laurea nasce da un incontro di febbraio tra i docenti dell’area scientifica e il rettore, dove quest’ultimo ha invitato a rivedere i criteri d’accesso per invertire la tendenza al calo delle immatricolazioni registrare negli ultimi cinque anni. Ma la soluzione trovata non pare soddisfare la controparte della rappresentanza studentesca. “Quando è emersa l’ipotesi di cambiare il criterio di accesso ai corsi abbiamo espresso il nostro dissenso con la campagna #chiusifuori (qui per l’approfondimento completo) – ricorda Giancarlo Manco, responsabile della comunicazione di Udu -. Il problema del calo delle immatricolazioni andava affrontato in modo diverso, prima di tutto ascoltando la voce degli studenti. Di fatto l’idea di eliminare il test d’ingresso per sostituirlo con un metodo cronologico non segue un criterio di meritocrazia e discrimina gli studenti in base alle tempistiche d’iscrizione e di conseguenza alla possibilità di pagare la prima rata”. La proposta alternativa di Udu, non solo sul piano di Parma ma su quello nazionale, è quella di aprire il sistema d’accesso all’università per garantire un diritto fondamentale come quello allo studio, eliminando ogni tipo di barriera sia essa nozionistica, cronologica, economica o sociale. “Chiediamo solo quello che dice l’articolo 34 della nostra Costituzione”, conclude Manco. Enrico Gulluni, dell’esecutivo Udu, affonda sul tema: “È stato eliminato il test mantenendo il numero chiuso, il che è una cosa molto grave, poiché gli studenti verranno selezionati secondo un metodo cronologico. Se vogliamo proprio dirla tutta, sarebbe anche una cosa illegale. In secondo luogo non ci è piaciuto affatto il metodo, poiché tutto questo è stato deciso senza consultare minimamente gli studenti. E un’altra cosa molto grave secondo noi è che i dipartimenti che hanno abolito il test hanno di fatto subito il tutto come un ordine dall’alto.”

Sulla stessa linea critica anche Sinistra Studentesca che non condivide il metodo adottato per eliminare il numero chiuso. “Viene meno la meritocrazia”, sottolinea Clara Spedicato, rappresentante degli studenti per Ssu.”Non ci sentiamo di criticare a priori questo metodo prima dei risultati, che chiaramente saranno conosciuti il prossimo anno, ma ci impegneremo ad essere supervisori e ad evitare il sovraffollamento nelle classi, nei tirocini e nei laboratori. Gli studenti potranno sempre contare su di noi, contattandoci qualora riscontrino questi problemi. Per quest’anno non siamo riusciti a trovare un metodo alternativo da sviluppare, ma ci stiamo lavorando per il futuro”.

testingressoartL’ULTIMA PAROLA AGLI STUDENTI – Interpellando sul tema dell’eliminazione del test d’ingresso direttamente gli universitari di Parma, i pareri si dividono. Calogero Laneri, studente del secondo anno di Scienze politiche e relazioni internazionali, riprende l’articolo 34 della Costituzione per ribadire che “il sistema del numero chiuso ha una natura iniqua e in ultima analisi incostituzionale poichè contrasta il principio enunciato nell’articolo 34”. “L’abolizione di questo metodo di selezione da parte del Senato Accademico – commenta – rappresenta un primo e importante passo per garantire a tutti un accesso libero e svincolato da una finta logica meritoria capace di produrre solo discriminazioni”. Toni concitati, invece, dagli studenti di Economia che lo scorso anno hanno sostenuto il test d’ingresso e che non trovano corretto che dall’anno prossimo mancherà la selezione iniziale e che tutti potranno accedere liberamente. Giovanni Santi, iscritto al primo anno si dice “fortemente contrario” e non manca di sottolineare come gli studenti si siano fatti sentire al consiglio di Dipartimento tramite i loro rappresentanti “chiedendo che venisse messo a verbale il nostro dissenso”. Più pacate le riflessioni di Alessio Quarta, studente di Economia classe 1991: “Io mi sono immatricolato senza test di ingresso, nel 2010, ma ho passato anni a combattere con il sovraffollamento nelle classi, oltre che alla mancanza di un metodo meritocratico. La situazione oggi sicuramente è ben diversa soprattutto dopo l’inaugurazione del nuovo polo didattico grazie al quale si riesce a gestire l’affluenza. Inoltre il direttore di Dipartimento assicura che non ci saranno poi troppi iscritti in più, al massimo 100. Non possiamo criticare a priori, senza verificare prima l’impatto che si avrà”. La speranza di tutti è che gli ‘incassi’ derivati dal maggior numero di iscrizioni vengano destinati alle strutture universitarie e al diritto allo studio.

 

di Chiara Corradi, Emanuele Maffi

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