La Duchessa che amava le scienze, il patrimonio luigino Unipr in mostra

ALL'ORTO BOTANICO E AL MUSEO DI STORIA NATURALE UN'ESPOSIZIONE MULTIMEDIALE IN ONORE DI MARIA LUIGIA 2016

Maria Luigia 16Maria Luigia d’Asburgo al centro dell’attenzione nel 2016 in quello che fu il suo ducato. Proseguono infatti i festeggiamenti per il bicentenario del suo arrivo a Parma e le mostre proposte per ricordare l’amata sovrana, non solo in quanto figura storica di rilievo ma anche per tutte le azioni compiute per la città che “tanto ho amato e mi ha reso felice”. Queste parole che la Duchessa dedica a Parma sono infatti estratte da una delle proiezioni multimediali che apre l’ultimissima tra le 16 esposizioni organizzate all’interno del programma delle celebrazioni del bicentenario luigino. Visitabile nella splendida cornice dell’Orto botanico e del Museo di Storia naturale dell’Università degli Studi di Parma sito in via Farini,  ‘Maria Luigia e le scienze nelle collezioni dell’Università’ è la decima delle 16 mostre, organizzata dal sistema museale di Ateneo, in collaborazione con il Comune, l’Archivio di Stato e la Fondazione Cariparma.

MARIA LUIGIA A PARMA – Maria Luisa Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia D’asburgo, meglio conosciuta come Maria Luisa d’Austra, nasce a Vienna nel 1971 . Figlia di Francesco II d’Asburgo e di Maria Teresa di Borbone, è soprattutto nota per essere la seconda moglie di Napoleone Bonaparte, colei che diede all’imperatore il primogenito maschio tanto atteso. Tra i parmigiani, viene ricordata con affetto con lo pseudonimo di ‘duchessa buona’, in virtù delle grandi opere che fece per Parma.
Maria_Luigia_of_Austria,_duchess_of_Parma (1)In seguito al Congresso di Vienna e all’imminente esilio di suo marito Napoleone sull’isola di Sant’Elena, nell’aprile del 1816, a Maria Luisa venne concesso il Ducato di Parma e Piacenza
Rinunciando al titolo di imperatrice, cambiò il suo nome in Maria Luigia, duchessa di Parma. Oltre ad importanti migliorie e innovazioni in campo architettonico, (come la costruzione del ponte sul Taro o la ristrutturazione del Teatro Farnese) e sociale (vale la pena ricordare che fu lei a volere il primo istituto di maternità per ragazze madri), ciò che desta più interesse è il suo  rapporto con l’Università di Parma, nel quale investì numerosi capitali. Tra i tanti interventi, agli istituti esistenti aggiunse quelli di chimica farmaceutica, ostetrica e potenziò la scuola di veterinaria. In virtù del suo forte interesse verso la botanica e le scienze naturalistiche, sovvenzionò l’acquisto di moltissime collezioni di erbari e strumenti di ricerca, chiamando a corte innumerevoli studiosi della materia. E’ proprio grazie alla generosità e magnanimità della Duchessa che l’Università cittadina, nei suoi musei, può vantare un grandissimo patrimonio di raccolte e reperti scientifici.

Mostra Maria Luigia 3TRA STORIA E MULTIMEDIALITA’ – La mostra, inaugurata il 15 ottobre e aperta fino al 17 dicembre, permette una passeggiata nello “scrigno verde di Parma, oasi di tranquillità con una storia lunga 400 anni”. Tre sono le sale in cui si articola l’esposizione: Attraverso immagini narrative, nella prima sala, si ripercorre la vita della Duchessa, il suo stretto rapporto con la città e tutte le sue passioni. Interessi che, grazie alla forte benevolenza di Maria Luigia, hanno permesso all’Università di entrare in possesso di moltissime raccolte scientifiche, visibili nella seconda stanza. Qui è possibile scoprire alcune delle collezioni di mineralogia, paleontologia e zoologia. Infine, il viaggio termina nella terza sala, dove il visitatore viene immerso in un excurcus della storia dell’Orto Botanico.
Caratteristica principale della mostra è proprio la multimedialità. Ogni sala è dotata di maxi schermi, che hanno lo scopo di guidare il visitatore all’interno dell’esposizione, spiegando, in modo quasi romanzato, ciò che si sta osservando. Un percorso del tutto dinamico, senza l’utilizzo di panel informativi, che cerca invece di coinvolgere a pieno lo spettatore, stimolando sotto diversi aspetti ogni sua curiosità. “La narrazione è direttamente collegata all’oggetto, attraverso l’utilizzo di luci che hanno la specifica funzione di evidenziare la cosa di cui si sta parlando. Vi è una sorta di esaltazione del video con l’oggetto e dell’oggetto attraverso il video”, spiega l’architetto del Dipartimento di Ingegneria Civile, dell’Ambiente, del Territorio e Architettura Dictea Maria Amarante, responsabile del progetto allestitivo.
L’obiettivo di questa multimedialità è anche quello di offrire un prodotto che sia quanto più accessibile. “Essendo un prodotto di consumo intuitivo e semplice, abbiamo preferito optare per un linguaggio altrettanto semplice, non accademico’, spiega Marina Gorreri, responsabile dei Musei universitari. “Queste mostre non sono dedicate ad esperti del settore, anzi. Il nostro obiettivo è quello di fornire conoscenze primarie che permettano poi, a che ne fosse interessato, di approfondire”, aggiunge Carlo Mambriani, delegato del rettore per il progetto del bicentenario di Maria Luigia a Parma.
Curiosità decisamente suscitata nel visitatore, come ha dimostrato l’ottima affluenza della prima settimana.

Mostra Maria Luigia 2

mostra maria Luigia 2

 

di Elena Brozzetti, Sonia Tondolo e Federico Faraci
Foto di Riccardo Zambelloni

 

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