Insonnia: la vita dopo la mezzanotte e i suoi rimedi (fai da te)

IN ITALIA SONO IN 9 MILIONI A SOFFRIRNE: SOLUZIONI E PASSATEMPI PIU' ASSURDI

insonnia 1Li riconosci dalle occhiaie, dall’umore nero, dalla dipendenza dal caffè; mentre gli altri dicono finalmente “basta” alla propria giornata frenetica, loro hanno appena dato  inizio al tran-tran notturno. No, non si sta parlando di turni lavorativi estenuanti: si tratta soltanto (?) di insonnia. Nonostante si possa pensare che si tratti di un problema di portata ridotta, le statistiche dicono che, solo in  Italia, siano ben 9 milioni le persone affette da questo disturbo, in  forma cronica o, nella maggior parte dei casi, transitoria. Le cause scatenanti? Svariate: dall’utilizzo eccessivo di smartphone e strumenti elettronici,  alle forti situazioni di stress, a particolari stati emotivi. A proposito: la fascia d’età più colpita sembrerebbe essere quella giovanile, in particolare quella degli studenti che, forse sommersi dalle mille preoccupazioni per gli esami imminenti o dalle ansie da prestazione, quando arriva la sera, si ritrovano ancora carichi di adrenalina. Troppa.

insonnia 2TECNOLOGIA, CROCE E DELIZIA – Molti, come emerso da una ricerca condotta dall’Università di Leuven (Belgio) e da quella del Michigan (USA), approfittano delle ore notturne per dedicarsi a delle vere e proprie maratone di serie televisive. Netflix, noto sito di streaming, è al contempo causa e rimedio all’insonnia. Soprattutto tra i ragazzi è diffusa l’abitudine di guardare in modo ossessivo serie tv e di divorarle del giro di poche settimane: chi soffre di insonnia trova in ciò un passatempo per trascorrere le ore notturne che pian piano diventa vizio. Reed Hastings, il CEO di Netflix, ha dichiarato: “Il nostro primo concorrente? Il sonno”.
Le maratone televisive provocano uno stato di allerta cognitiva del cervello, che, di fatto, dopo fa più fatica a disattivarsi. Ed ecco che si entra quindi in un circolo vizioso
.

La tecnologia può essere non solo una causa o un passatempo notturno, ma anche un rimedio: Greogory Ferenstein, giornalista statunitense, ha portato avanti degli esperimenti per cercare una soluzione all’insonnia provocata da eccessiva esposizione alla luce artificiale; ha scoperto che, indossando occhiali da sole con filtro colorato, si ottiene un miglioramento della qualità del sonno. Sul web è possibile trovare e acquistare questi particolari occhiali, che sembrerebbero essere un toccasana.

Un’altra abitudine molto diffusa tra gli insonni, che, disperatamente, tentano i più svariati metodi per rilassarsi e riuscire a chiudere gli occhi, è ovviamente quella di ascoltare della musica. Vengono privilegiati soprattutto i pezzi strumentali, il jazz, quello più classico (il free jazz è bandito) e in generale la musica d’ambiente. Il neo zelandese John Watson ha dato vita, nel luglio 2014, al progetto ‘Sleep Radio’, pensato proprio per fornire loro un valido aiuto: si tratta di una radio no-profit in streaming, in cui viene trasmessa 24h/24h musica ambientale o classica.

Inoltre per gli incontentabili della notte, è a disposizione un video, ormai divenuto virale su Youtube, frutto del genio di Johnnie Lawson: ispirato dalla pratica respiratoria ideata da Andrew Weil, medico di Harvard, ha focalizzato nel proprio video la cascata irlandese lungo il fiume Bonet, County Leitrim, nel Nord Ovest del Paese, che sembra avere effetti davvero benefici sull’insonnia, riuscendo a conciliare il sonno in soli 57 secondi.

insonniaRIMEDI FAI DA TE PER AFFRONTARE LA LUNGA NOTTE? – C’è chi, come Martina da Modena, una ragazza di 25 anni, non si accontenta della semplice musica e ricorre a qualcosa di più particolare: “Quando non riesco a dormire ascolto i suoni emessi dai pianeti. Sono stati registrati dalle sonde Voyager 1 e 2 e sono stati pubblicati online dalla Nasa. Il suono emesso da Giove è quasi spettrale; quando lo ascolto mi concentro così tanto nel cercare di coglierne tutte le sfumature che, finalmente, riesco ad addormentarmi.”
Altri, invece, preferiscono di gran lunga sfogare la propria iperattività e sfruttarla. Tra queste c’è Fiore, della facoltà di lettere classiche di Parma: “Mi capita spesso di ritrovarmi sveglia nel cuore della notte. Fisso sempre il soffitto per un po’, poi mi sposto in cucina per dedicarmi alle pulizie. Mi sento quasi un’ossessa, in preda ai miei moti compulsivi e igienisti.”
Ognuno comunque ha il proprio modo per affrontare e sopravvivere alle lunghe e interminabili ore notturne: Marina, 23 anni, della facoltà di architettura di Milano, che spesso si ritrova a costruire plastici per arredare la casa. O come Davide, 26 anni, che vive a Bologna, e che, con un’indole quasi poetica, volge lo sguardo al cielo: “Soffro di insonnia da almeno dieci anni. Ormai ho imparato a conviverci: durante le sessioni d’esame ne approfitto per studiare. D’estate, invece, esco di casa e vado in giardino, dove ho un  telescopio. Allora mi metto a osservare le stelle…

WhatsApp Image 2017-09-28 at 18.42.29La notte ha comunque da sempre esercitato un grande fascino sulle persone, incantando soprattutto gli artisti: Pirandello, ad esempio, dormiva appena tre ore a notte. C’è poi ovviamente chi si dedica alla lettura, ma anche chi, come Marika, studentessa di Enna, la storia preferisce crearsela da sé: “Non mi limito a leggere un libro, preferisco sognare ad occhi aperti la vita che veramente vorrei, come se creassi nella mia mente un film dotato di una bella trama. E allora lì sì che mi addormento subito.”
Simone, giovane fuorisede che studia Scienze politiche a Bologna e condivide la camera con un altro ragazzo, racconta che, spesso, guarda la televisione senza volume, doppiando mentalmente con dialoghi inventati da lui l’intero palinsesto televisivo notturno, dai documentari ai film in bianco e nero. Alba, invece, adora ritagliarsi del tempo durante la notte per potersi lasciare cullare dalla dolce cantilena di Vittorio Gassmann che interpreta la ‘La pioggia nel pineto’ di D’annunzio.

E in fondo è vero: chi non ha problemi ad addormentarsi può sicuramente ritenersi fortunato ma non potrà però mai conoscere realmente la notte e i suoi silenzi.
Per dirla come Emil Cioran: “Le notti in cui abbiamo dormito è come se non fossero mai esistite. Restano nella memoria solo quelle in cui non abbiamo chiuso occhio: notte vuol dire notte insonne”.

di Stefania Piscitello e Fioralba Roscigno

1 Commento su Insonnia: la vita dopo la mezzanotte e i suoi rimedi (fai da te)

  1. Stavo cercando soluzioni per l insonnia di mia figlia e mi sono imbattuta in questo articolo che ho trovato molto interessante. Al momento stiamo sperimentando un cuscino di fiori di luppolo e lavanda funzionerà?? Tempo al tempo. Intanto grazie e complimenti ancora

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